E' un'altra vita il prezzo
Lidia Guerrieri, collaboratrice di Lèucade |
Evolversi
dalla radice acquatica: avanzare
divorando noi stessi in picchi d'ira
e di superbia, testimoni e artefici
delle trasmigrazioni del divino.
Noi che mutammo le valchirie in angeli
e l'Erebo nel fuoco dell'Inferno,
lungo la strada che ci fece uomini
per quotidiani calvari arranchiamo
all' unità perduta, e ci è riposo
raro l'ora d'amore.
Lenta, fin troppo lenta si disquama
la luce dalle scorie! E di ogni passo,
di ogni sudato passo
che ci avvicina all' inavvicinabile
è un' altra vita il prezzo.
La Luna
La luna non si spiaggia sui miei vetri;
galleggia in ampia chiaria di velame
dove il buio è più alto,
se il vento non la spinge a ingarbugliarsi
fra le chiome degli alberi. Sarà
questo suo percepirsi senza un'ancora,
non avere memoria dell'inizio,
né certezza di approdo o alcuna idea
del perché del suo esistere
quel che la impallidisce e la fa muta?
Non c'è nube, pur piccola, che possa
scansare dal suo viso!
Anzi, più ne è lontana, più se n' impiglia
l'ombra nel bianco crine. Cicatrici
sopra il suo volto antico, vaste impronte
di colpi e di pericoli scordati;
non è l'indifferenza ai nostri mali
che le spenge lo sguardo
rendendola distante e peregrina...
bensì l'amara consapevolezza
di non poter salvare sé né noi.
NOIA
C'è da dire
che in tanto tempo non è mai cambiata:
quel medesimo odore polveroso
che ti si artiglia al collo,
lo stesso sguardo ruvido e piagato
fisso sull'ombra che mi stagna dentro.
Ciondola qua dattorno, arida e vuota,
nella calura irsuta dell'Estate,
e si rannicchia al freddo sull'ulivo
torcendosi le mani nel rimpianto
di quel che non è stato.
Madre cui non si sfugge, noia antica,
chiusa con me nella gabbia di un tempo
che più si storce in giorni imbavagliati,
e solo a tratti ne sorge e si affanna
a distillare un vinello canoro
da grappoli di sillabe.
Era lì poco fa, sopra la gronda
che affoga l' orizzonte e mi ha seguita
ora, con i miei cani, sotto i cerri,
dove fra bende e nuvoli ha ben pochi
spiragli questo cielo:
un fantasma di piombo e solitudine
che mi ha tracciato dentro un solco oscuro
dove insieme bruchiamo l'erba amara
di giorni sempre uguali e di silenzio.
Lidia Guerrieri
Poesie intense e belle che ho condiviso. Complimenti a Lidia Guerrieri. Un saluto solare a voi tutti. Fulvia
RispondiEliminaLidia mia, se esiste un pennello per affrescare versi tu lo possiedi e dipingi musicali quadri con naturalezza e totale umiltà. I tre testi che proponi rappresentano un poemetto dedicato alla vita, alla luna e alla noia. La prima lirica ha toni e melodie strazianti, narra il nostro arrancare "lungo la strada che ci fece uomini", e spicca il volo in originalità e potenza di contenuto. La seconda poesia, diversa da ogni inno alla luna, tratteggia un astro che "galleggia in ampia chiaria di velame /dove il buio è più alto,/se il vento non la spinge a ingarbugliarsi /fra le chiome degli alberi". Una luna che cerca riposo, proprio come noi. E la noia, protagonista della terza opera è artiglio,"fantasma di piombo e solitudine /che mi ha tracciato dentro un solco oscuro". I tuoi estratti valgono più di ogni commento, tesoro, danno la misura della tua fervida, inesauribile capacità immaginifica e del tuo talento. Sempre grata per simili doni ti stringo forte insieme al nostro Capitano saldo alla prua della nave dell'Arte!
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