Marco dei Ferrari, collaboratore di Lèucade |
EDDA, sempre
Edda Conte non era solo una sincera
amica e poetessa di elevato livello, ma anche viveva “partecipata” nell'evento
letterario di ogni espressione creativa.
Ne respirava ogni fessura, ogni micro-spazialità
temporale, ogni raffinata sfumatura di dialettici e apparenti contrasti a
pareggiare in sintesi luci e ombre dell’esistenzialità.
Luci e ombre che il suo sito dell'Essere
globalmente comprendeva e tra scendeva nelle opere più varie.
La sua attività multiculturale di
docente (lettere) e critico letterario ne connotavano eventi, premi e
creatività artistica a richiamarsi attenzione del vasto pubblico, nell’autentico
rispetto di una presenza estremamente importante nel contesto del più recente
orizzonte filosofico letterario di fine XX secolo.
Edda manca da subitissimo non sono ai
fedelissimi e mancherà vieppiù la sua saggezza mitica, profonda e monitorata
attimo per attimo in riferimento ad ogni espressività iconica, spaziando dalla
narrativa (favolistica) alla religiosità più interiorizzata ed
incontrovertibile (poesia), senza omettere l'attenzione sul romanzo familiare.
Era una credente nell'Essere assoluto,
totale, onnicomprensibile ed immortale che sempre traspare nelle sue
riflessioni e conseguenti spunti anche in dettaglio di pensiero.
Edda manca e mancherà un non solo per
questi motivi, ma anche per la sua solidale umanità nel comprendere le
terribili emergenzialità del nostro tempo (quante conversazioni in merito…) che
percepiva inesorabilmente nelle vicende umane di esseri subordinati senza
libertà allo strapotere della Tecne Leviatano che “robotizza” cose,
circostanze, storie, valori senza alternativa alcuna.
Per Edda solo la “poesia” poteva ancora
costituire l'ultima difesa e speranza, in quanto, appartenendo alla ristretta
schiera dei poeti autenticamente “classici”, elaborava il sistema delle
emozioni sensazioni più raffini e compatibili al flusso “circolare” della
temporalità terrestre e spirituale.
Edda era anche protagonista nel
concepire fermamente la riscossa vincente di una società più corretta e
rispettosa dei diritti/doveri per ciascuna individualità vivente.
Edda era soprattutto amante della Natura,
del suo mare, della sua “Isola felice” sempre sospirata è mai raggiunta, in un
mondo sano e ricco di “verità” assodate ed ineludibili.
Questa era Edda, interprete reattiva e
indimenticabile di un “essere” elistico senza tempo che tutti noi cerchiamo
oltre il percorso tracciato della Vita e della Morte.
Marco
dei Ferrari
Marco, straordinaria a esaustiva la tua dedica alla nostra Edda, che è viva, palpita e respira sul mare di Leucade e nei nostri cuori. Ora è tempo di sentirne la mancanza, poi arriverà la stagione del suo avvertirla vicina in altra dimensione spazio - temporale. Edda è e sempre e per sempre sarà. Percepisco il tuo dolore e lo condivido in pieno, ma non so darle l'addio. Ti abbraccio Marco e ... con te stringo Nazario e la nostra Amica di luce e oro: l'affetto ha mani che bucano il silenzio!
RispondiEliminaGrazie Marco per le tue parole che ancora una volta perpetuano il sentire di mia mamma rendendolo vivo e vivente oltre l'hic et nunc di questo frangente di tristezza. Condivido altresi' il pensiero di Maria Rizzi...non so darle l'addio...ringrazio entrambi per la loro vicinanza d'anima e il Professor Pardini che lascia che mia mamma continui a navigare lungo le coste di Leucade
RispondiEliminaIsabella Conte