NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
Sandro Angelucci,
collaboratore di Lèucade
Poeta
e critico letterario, saggista, Sandro Angelucci vive a Rieti dove insegna ed è
nato. Ha pubblicato: in poesia, Non siamo
nati ancora (Sovera Editrice, Roma) ,
Il cerchio che circonda l’infinito, Verticalità (Book Editore, Ro
Ferrarese), Si aggiungono voci (Lietocolle
Editore, Faloppio), Titiwai
(Giuliano
Ladolfi Editore, Borgomanero); per la saggistica, Di Rescigno il racconto infinito, monografia prefata da Giorgio Bȧrberi Squarotti (Blu di
Prussia Editore, Monte Castello di Vibio), E’ presente in varie antologie, tra
le quali Inchiostri digitali nella
prestigiosa collana Ricerche
dell’editore Eugenio Rebecchi (Blu di
Prussia, ottobre 2016). Intensa la collaborazione con qualificate riviste
culturali nazionali, di alcune delle quali è anche membro del comitato di
redazione e collaboratore fisso. Ha ottenuto, per la poesia, numerosi
riconoscimenti, tra cui molti primi premi per l’edito. Un suo profilo critico è
inserito nel IV° volume della “Storia della letteratura italiana. Il secondo
Novecento” e nel “Dizionario degli Autori italiani
contemporanei” per Guido Miano Editore in Milano. Il suo nome figura come estensore (con altri letterati) dei Volumi Critici Italia insulare - I poeti: Franca Alaimo
e Secolo Donna 2020, per quanto concerne la poesia di Maria
Grazia Calandrone, entrambi curati ed editi dalla Macabor di Bonifacio Vincenzi.
Del suo lavoro si sono occupati autorevoli critici, poeti e scrittori
MENTRE VI DESERTIFICHIAMO IL
MONDO
Eppure voi cantate.
Prima che abbiano inizio
gli scoppi delle bombe
le nostre cervellotiche
menzogne
il nostro dissennato
chiacchiericcio.
Mentre vi desertifichiamo il
mondo
tra le foglie voi cantate.
Voi lo sapete
che è per questo, soprattutto
per questo
che oggi il cielo è azzurro.
Per le vostre ali e per i
vostri sogni.
Voi lo sapete
che non ce la faremo
a soffiare più forte del vento
perché si addensino le nuvole.
E anche se come uomo piango
se lo so
che in fondo ai canti
ristagnano le lacrime,
vi prego non smettete,
pregate, voi che sapete farlo.
Sandro Angelucci
In giorni così cupi arrivi tu... tu che in tempi non sospetti - come sei solito dire - avevi predetto fin troppe cose, tu Poeta - fanciullo che sulla scia di Francesco, anch'io voglio chiamarlo così, il Santo che trascorse nei luoghi che circondano la tua Rieti lunghi, importanti periodi, sai dare all'impegno civile la forma del Cantico... Arrivi tu e induci a volgere lo sguardo al cielo, alle creature dell'universo che cantano tra le foglie, consapevoli che noi uomini stiamo creando danni irreversibili al pianeta. Arrivi tu, Poeta purissimo, ispirato, e ti rivolgi solo al lirismo di quei canti, ti riconosci in essi. Loro hanno compreso tutto. Salvano il mondo, forse possono farlo, perché sono i soli che conoscono le preghiere atte a compiere tale miracolo. E quale miracolo, Sandro mio, è più potente di questi versi? Se oggi, tra onde di male così alte cercavo una fuga, un sogno, l'ho trovato nella tua preghiera. Ti ringrazio dal profondo del cuore e ti abbraccio forte!
RispondiElimina....e il tuo commento allora?
EliminaGrazie, mi hai commosso!
Sandro Angelucci
"Prima che abbiano inizio / gli scoppi delle bombe" - ma oramai nel pieno di una bolgia infernale - un gorgheggio di creature invisibili e oranti sorprende il poeta dolorosamente immerso nel verde e nell'azzurro di una natura misteriosamente incontaminata. Sandro vive qui una catarsi, una rigenerazione, un ritorno alla verginità delle origini che condanna, ma sa anche farsi carico di ogni nefandezza umana. C'è da piangere e gioire di fronte a questi versi scritti con il sangue. Il poeta sa "che in fondo ai canti / ristagnano le lacrime" e che il prezzo di ogni gioia è il dolore.
RispondiEliminaFranco Campegiani
....e a te, Franco, il mio grazie per una chiusa del commento che - lo sai - non solo condivido ma è la mia fede.
EliminaSandro Angelucci