Ascoltare il silenzio
(dedicato a Papa Francesco)
C’è un silenzio
che nel correre demoniaco del
produrre
del competere e del
guerreggiare
non ascoltiamo più
il silenzio che spira da un
tempo eterno
e senza parole dà voce al
cuore di ognuno
e parla di una pace
di una bellezza che è nascosta
dalla banalità
dell’avere per essere per
dominare
nel silenzio che non
ascoltiamo più
sommesso spira questo
messaggio
basterebbe fermarsi sulla
meditazione di un fiore
sulla carezza che puoi dare a
tuo figlio
per disinnescare la violenza
oscura del mondo _
Amico mio d'anima... consentimi di dirlo... desidererei saper scrivere i pochi, straordinari versi che ci hai donato. Sono la risposta. Ti ispiri al nostro Papa, che manifesta il suo strazio con parole forti, di sangue, che definisce 'sacrilego' lo scempio al quale stiamo assistendo e ti soffermi sull'importanza del silenzio. Ascoltiamo milioni di inutili parole, siamo frastornati dal rumore del mondo, delle voci,che inutili si sovrappongono, che ventilano scenari allucinanti, che non lasciano spazio al tempo per posare i cuori sulla Speranza. Il nostro Papa sottolinea ciò che tu esprimi con levità poderosa: "e parla di una pace /di una bellezza che è nascosta dalla banalità /dell’avere per essere per dominare". Purtroppo Alfonso carissimo non esiste questo silenzio, questa 'meditazione "sulla carezza che puoi dare a tuo figlio"... e mi induci a pensare a un altro Papa, Giovanni XXIIIesimo, mi spingi sul sentiero di una bellezza che potrebbe salvarci da noi stessi, dal chiacchiericcio e dalla politologia imperante. Io ho negli occhi e nel cuore 109 passeggini vuoti nella piazza di una città straziata e non penso ad altro. Invoco il tuo stesso silenzio affinché la barbarie si fermi. Ti confermi un Artista e un Uomo straordinario, Amico mio... La tua preghiera vale più delle assordanti parole che uccidono dagli schermi. Ti ringrazio e ti tengo stretto stretto insieme al Nume Tutelare, che conosce sempre le sfumature del giusto vivere.
RispondiEliminaSemplici come il silenzio questi versi di Alfonso che invitano al silenzio facendocelo sentire sulla pelle... Grazie di questo momento!
RispondiEliminaClaudio Fiorentini
Carissimi grazie per queste vostre parole, a volte ci si sente soli scrivendo, molto soli, ma questa per fortuna non è mai stata un'isola solitaria.
RispondiEliminaTrovo straordinaria questa intuizione poetica su quel silenzio che non riusciamo più ad ascoltare, ed è molto riuscita la descrizione di quegli attimi...(Che ci mancano a causa della guerra in atto ma , a mio avviso, anche da molto prima).
RispondiEliminaUn saluto da parte mia , Alfonso
Grazie Roberto e anzi scusami se ti rispondo solo adesso, è che mi dimentico a volte di andare sulla posta che mi avvisa (gmail).
RispondiEliminaUn abbraccio.
Il correre demoniaco del produrre disinnescato dalla meditazione sulla natura. Questi versi potenti, sussurrati, sono un invito a fermarci, ogni giorno, per interrompere la miccia della guerra che si può accendere inconsapevolmente in ognuno di noi. Grazie Alfonso
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