Lino D'Amico, collaboratore di Lèucade |
Fobia
Vagheggiano
i giorni
tra
guizzi scossi di vuoto,
distillata
fobia del poi
nel
fiato di un tempo sciapo
incoerente
nell’eternità del nulla
disperso
nel fruscio di vento.
in una
eco senza ritorno.
Declina
stupefatto il tempo,
si
sfalda inquieto, svapora
tra
l’attimo infinito e il presente,
bagliori, solitudini, penombre,
silenzi
assordanti, miraggi, sogni,
brividi, emozioni, amore
al
di là di ogni dove.
Poi…
la realtà s’invera,
senza
età… ed è già ieri.
Lino mio, è evidente che attraversi un periodo di destabilizzazione e non potrebbe essere altrimenti in tempi di simile confusione. Tu avverti la vaghezza dell'essere uomo, e la esprimi con versi di lirismo accecante, riferendoti al rumore del mondo che sale, al gelo che stringe, alla solitudine che incombe, ai pericoli che assalgono. Amico mio Pessoa recitava: "“Non sono niente, non sarò niente, non posso voler essere niente. A parte questo ho in me tutti i sogni del mondo”. Li hai anche tu, sono i "miraggi, sogni,/
RispondiEliminabrividi, emozioni, amore /al di là di ogni dove." Credici non rappresentano solo il tuo ieri, possono diventare il domani. Preghiamo e non perdiamo mai la Speranza. Grazie di questo diamante attualissimo, Lino caro. Ti stringo al cuore insieme al nostro Capitano, che resiste impavido al timone!