33° EDIZIONE
PREMIO NAZIONALE DI POESIA
CESARE ORSINI
Sono passati 33 anni dalla prima edizione
del Premio “Cesare Orsini”ma questa manifestazione nata per onorare la poesia non è invecchiata. Anzi, ha acquisito negli
anni nuovo vigore.
Questo, sicuramente, fa onore agli organizzatori
ed al Comune di Santo Stefano di Magra. Penso che parecchi poeti nazionali, grazie
al “Cesare Orsini”, hanno conosciuto un suggestivo scorcio del nostro
paesaggio: Ponzano Superiore con la incantevole Piazza Colonna da cui si domina
la parte finale della vallata della Magra fino al mare. In Piazza Colonna è
avvenuta, anche quest’anno, la premiazione, alla presenza del Sindaco di Santo
Stefano di Magra, Paola Sisti, con la lettura delle liriche premiate, declamate
dall’attore Roberto Rolla.
La commissione giudicatrice, presieduta da Donatella Zanello, e
composta dalle insegnanti Paola Cossu, Carla Cozzani, Maria Milda Ferrari e Marcella
Tasso ha assegnato i seguenti riconoscimenti:
1° PREMIO alla
poesia "Non un grido...
(Femminicidio) di
Egizia Malatesta
2° PREMIO alla poesia
"Nuova vita" di Gabriella Cozzani
3° PREMIO alla poesia “I bambini di Aleppo” di Pietro Catalano
La presidente Donatella Zanello ha introdotto la cerimonia
con un suo apprezzato intervento:
In un
percorso ormai più che trentennale possiamo aggiungere un ulteriore tassello
alla definizione di Poesia. La poesia è libertà, in quanto esperienza
spirituale. La poesia è trasformazione. La poesia è un'esperienza che ci
conduce al di fuori del nostro ego, delle nostre ansie e delle nostre paure. E’
una esperienza catartica e liberatoria. La poesia ci libera, ci trasforma. A
questo proposito voglio citare il teologo Vito Mancuso nel suo libro "Il
coraggio di essere liberi": "Si diventa veramente liberi quando ci si libera dai fantasmi
della mente; quando si mette a tacere l’ego con le sue pretese e le sue paure e
si apre la mente all'aria pulita della realtà; quando si depone il desiderio di
autoaffermazione e ci si accinge a servire il mistero dentro cui siamo capitati
nascendo. Si tratta di cambiare. Il compito consiste in un'azione, un
cambiamento, una trasformazione. Il pensiero-rumore: trasformarlo in
pensiero-silenzio…Il pensiero al servizio dell'io: trasformarlo in pensiero al
servizio del mondo. Il pensiero-ansia che rosica dentro: trasformarlo in
pensiero-sorgente di Pace…Tale passaggio dal primato dell'ego al primato della realtà inizia
quando il desiderio di parlare cede il passo al desiderio di ascoltare. E' quanto la
tradizione spirituale denomina "dimensione contemplativa della
vita"....Si intende rimandare all'incanto generato dalla bellezza e dalla
serietà del mondo e dallo sperimentare la vita come mistero. " (Vito Mancuso)
Con questa
riflessione sul valore spirituale della Poesia diamo inizio alla cerimonia di
premiazione ma prima voglio darvi lettura della poesia "Giorni di
vento" che affronta questa importante tematica e ben la sottolinea. La Poesia infatti è la
capacità di cambiare, di rinunciare al potere dell'ego e di porsi in ascolto
delle voci del mondo, del suono delle onde e del vento.
“Ascolto, assorta, il suono delle onde.
Blu di violini nella notte di marzo.
La musica è tutto, mi riempie l’anima.
Come possa sgorgare dalla mente
è ancora un mistero. Eppure sorge,
come un’alba, nasce, come un fiore.
Esiste. La musica si cela nel silenzio.
Ci sono tastiere azzurre dentro il mare,
fughe di cavalli alati sopra le nuvole,
chitarre di smeraldo sulla scogliera.
Pianoforti di rose e di orchidee
sopra il tuo grande cuore. Era bello
sentire la
tua cara voce, madre adorata.
Intanto, nel vuoto della sera, ascolto
le voci del mondo, di questi giorni di vento.”
Quest'anno la manifestazione ha avuto una cornice di belle immagini:
una mostra pittorica da parte degli artisti dell'Associazione Culturale "La Fenice ", e delle
fotografie vincitrici del Concorso Fotografico "Uno scatto sul
passato", promosso dal Circolo Fotografico "Photo Free Lab".
Anche questa edizione è stata armonizzata dalle note del concerto
"Sogno idilliaco tra musica e poesia" con il maestro Aliano Frediani
al pianoforte, la voce del mezzosoprano Alla Gorobchenko e al violino Elisabetta
Frediani.
ALCUNE IMMAGINI
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