La vita, il suo mistero, la memoria, l’oblio, i
sogni, il tempo, l’attimo, sono i punti focali della lirica di Lino. Il tempo
fugge e il poeta vive in pieno raccoglimento l’attimo fuggente; il suo autunno tra
grovigli di memorie e oblii; tra riflessioni sulla sua vicissitudine. E la
meditazione esistenziale sull’essere e l’esistere è concretizzata in un
naturismo di vitale intrusione, dove le stagioni, i crepuscoli, gli squarci
panici si donano alla lingua con intenzioni metaforico-simboliche; ed il verso,
con ritmi di eufonica andatura, dà corpo ad un sentire liricamente suasivo.
Nazario Pardini
L’altrove effimero del poi
Già mormora all’intorno
il fruscio del mio autunno
tra grovigli di memorie e di oblii.
Gioca nel sopore del crepuscolo,
ostaggio di fantasmi di un'altra età,
nel volo smarrito dei miei sogni.
Fluisce nella clessidra delle stagioni,
palpita nella melodia del tempo
come a risvegliare un incantesimo.
Etereo, l’attimo svanisce, inane,
verso l’effimero altrove del poi.
in un dedalo incognito senza uscita.
Lino D'Amico
Lino, maestro di poesia malinconica e nostalgica, tratta in questa lirica, introdotta magistralmente da Nazario il tema del 'poi'. Di quell'altrove, che non è concesso a noi umani conoscere, ma tesse le sue trame e si rende ineffabile e inafferrabile. Eppure, a dispetto della chiusa, nichilista e di struggente musicalità:
RispondiElimina"Etereo, l’attimo svanisce, inane,
verso l’effimero altrove del poi.
in un dedalo incognito senza uscita".
il Poeta è legato all'attimo terreno, ne assapora 'il fruscio dell'autunno', 'il sopore del crepuscolo' con serena levità. Il 'poi' è quel domani democratico, che non conosce età e momenti e che attraversa le menti di tanti, soprattutto dei Poeti, tesi a camminare in equilibrio sulla corda dell'esistenza...
Ringrazio Nazario, per la sua infaticabile dedizione e l'amico Lino, per la devozione al lirismo...
Maria Rizzi