Luigi
Gasparroni: Calendario 2019. Teramo,
2019
AI
NIPOTI MARCO E LEONARDO
Luigi
Gasparoni ci invia il calendario della sua anima: da gennaio a dicembre un
evolversi di emozioni che, cristalline e varie, trovano nella natura la
reificazione della loro consistenza: “Lungo
è l’inverno” (gennaio), “E’ la pazza stagione che c’illude” (febbraio), “Il
mandorlo sfrondato dal ribelle vento/ marzolino sorride alla sua anima che
svola/ in un vortice di candide farfalle/
nel gioco del cielo malizioso” (Marzo), “s’aprono voci come gemme ai
rami” (aprile), “in un desiderio di antiche primavere” (maggio), “Vortici di
rondini in chiaro cielo” (giugno), fino a dicembre quando “Ad occidente il cielo s’è adombrato”.
Un vortice di schizzi panici, di intenti emotivi che accompagna il cambio delle stagioni evidenziando
la virtù di Gasparroni nel sapervi accostare i suoi stati d’animo; hic et nunc
il poeta riflette e medita, e il calendario si fa storia di un esistere con tutte
le sue fragranze ontologiche; saper gustare di ogni stagione il bello e il
cattivo tempo vuol dire rievocare la
vita per tradurla in poesia.
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