Imperia Tognacci si presenta alla scena
letteraria con un nuovo saggio a lei dedicato dal critico Francesco D’Episcopo
che ne impreziosisce il curriculum e al contempo contribuisce non di poco ad
approfondirne la vicenda scritturale. La versatilità della Tognacci è a noi nota; spesso abbiamo commentato i suoi
libri: poesia, narrativa, saggistica, un vero vulcano in eruzione. Prima cosa
dobbiamo apprezzare, ictu oculi, il testo per la veste grafica: in copertina Curiosità di Silvestro Lega, in quarta lacerti critici tratti dalla narrazione
del saggista. Il testo si divide in: LA MATRICE PASCOLIANA, LE SINGOLE SILLOGI,
LA SVOLTA POEMATICA, E POST SCRIPTUM. Un’analisi precisa e puntuale che mette
bene in evidenza la diacronica vicenda poetico-esistenziale della Nostra nelle
varie fasi degli anni di lavoro. Quello
che riportiamo dalla quarta di copertina è indicativo nel dare l’idea della pluralità
produttiva della Tognacci e del suo valore estetico ormai assodato e condiviso
dalla critica ufficiale: “… Questa monografia risponde principalmente a questo
intento: far conoscere e riconoscere una poetessa, che si è incontrata
casualmente in premi e libri comuni e che ora si esprime in tutta la sua realtà
vivente e poetante. Una condivisione, che conferma tutta la verità di
quell’“arte dell’icontro”, che resta la vita nel suo continuo divenire…”. A me,
comunque, piace terminare questa presentazione riportando un lacerto con cui lo
studioso termina la sua anamnesi: “… Ogni poeta ha le sue vite, le sue storie,
i suoi autori e, se il linguaggio risente inevitabilmente di una serie di
inconsce influenze, che il critico non può che provare ad indovinare, egli
resta un’isola in un grande arcipelago di forme e contenuti, che non conviene
mai, alla maniera crociana, definire categoricamente ora felici ora infelici…..
Certo, il mondo che ci descrive è ormai cambiato, contaminato e trascolorato da
diversi additivi allotri, se non del tutto estranei, alle sue aspettative più
autentiche. Non è quindi da escludere che anche la sua poesia prenderà in
futuro altre rotte ma, in ogni caso e soprattutto per questo, essa non tradirà
mai se stessa.”.
Nazario
Pardini
Grazie per questa ampia e dettagliata recensione. La poesia italiana e, in questo caso, quella parmigiana offre oggi una varietà di voci sinonimo di ricchezza.
RispondiEliminaInterssante questa recensione. W la poesia!
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