Maria Grazia Ferraris, collaboratrice di Lèucade |
Maria Grazia Ferraris. IL PARADISO DEGLI ALBERI. Ibiskos-Ulivieri. Empoli. Pg. 96
Maria
Grazia Ferraris, sicuramente non nuova in queste incursioni letterarie, si
presenta alla scena con un libro di valenza narrativa, con cui dimostra tutta
la sua versatilità, tutta la sua predisposizione alla letteratura con la proteiformità che la distingue in ogni settore
della epistemologia scritturale. Molte ormai le pubblicazioni al suo attivo in
poesia, saggisica e narrativa. E tutte
valorizzate da giurie di premi
letterari qualificati, come questa che è stata data alle stampe da IBISKOS
ULIVIERI di Empoli come vincitrice del 13° Concorso Internazionale Autori per
l’Europa, 2018, sez. narrativa. La sua narrazione va spedita verso traguardi di
umana e sincera fattura senza smarrirsi nei grovigli dello sfogo intimistico,
lontana da sterili espedienti sperimentali, e sempre in linea con la sua pienezza
ontologica condita da un pizzico di slancio romantico. Si parte da dati di fatto, da spunti
offertigli dal contingente, ma la sua creatività la porta in mondi di edenico
stupore; in naturismi alborei di un ipotetico pacificante paradiso terrestre; e
coi suoi voli fantastici riesce a decollare verso ambienti che connotano la sua
arte fatta di pulizia morale e di ingegno innovativo volta alla weltanschauung,
alla visione del genere umano e dei suoi legami. E’ veramente piacevole leggere i suoi
racconti, i suoi epigrammatici assalti alla corriera, dacché la vedi lì davanti, con tutta la sua passione e tutta la sua
vocazione. Già mi ero espresso sul suo
saggio “Volevo scrivere” con queste parole:
“Con un libro che sa tanto di romanzo per legami, intrighi, e personaggi ricchi
di pathos e di fascino, Maria Grazia Ferraris torna alla scena letteraria con
una voce nuova, fiorita, culturalmente avvincente, efficacemente propositiva di
affondi umani, poetici, e anche autobiografici, se ci si avvicina alla sua
personalità volta a temi a lei consoni e nei quali ritrova se stessa: passione, entusiasmo,
malizia, amore, poesia, vita, cultura… Forse proprio perché ognuno di quei
personaggi contiene una parte del suo
mondo. La scrittrice vanta un curriculum di grande spessore: narratrice, saggista,
poetessa, critico letterario, collaboratrice
prolifica e versatile del blog Alla volta
di Lèucade, che ha alimentato e alimenta con le sue ricerche letterarie
cariche di inventiva, e valenza esegetica”. Questo per confermare la sua
continuità stilistica, il suo usus scribendi inconfondibile, efficace, e
propositivo. Il suo è un verismo lirico immaginifico, una vera prosa poetica
che attraverso le sequenze ora narrative ora introspettive ed ora descrittive
si distende su uno spartito di plurale assonanza esplicativa. 25 i racconti
distribuiti in un climax evolutivo di piacevoli intrighi vicissitudinali. Il paradiso degli alberi, il titolo, che
già fa da prodromico avvio alla lettura. In esergo una piccola citazione della
Cvtaeva: “… per lo sforzo delle foglie, - o certo salice-/per il suo piangere,
- io mi sento lusingata/ come se fossi io ad essere lodata e amata…”. Nella Premessa la Ferraris
ci prende per mano e ci imbarca già per il suo viaggio: “Questi brevi racconti,
queste storiette che vedono protagonisti gli alberi… traggono ispirazione dal
mio grande amore per la natura e in particolare per gli alberi… Qualche
esempio: C. Goldoni per L’albero di Cracovia, G. Bassani per il faggio di Maia
Luigia, G. Deletta e A. Negri per il pino e il ginepro, G. Pascoli
per la quercia, E. Montale per il limone, J. L. Borges per il bambù, Thich Nhat
Hanh per la japonica giapponese… assomigliano un po’ agli uomini presso i quali
hanno pur vissuto prima di raggiungere l’Eden sperato…”. Una visione di panica
intrusione emotiva che fa dell’opera il giardino beato dei SENTIERI
DELL’EDEN che l’autrice ritrova “per il
sentiero che a lente giravoltate sale verso le colline del mio amato
Varesotto”. Seguono: L’ALBERO DI CRACOVIA (Anche gli alberi muoiono. Chissà
cosa si diranno nel loro verde paradiso, riconoscendosi nello stesso destino?
La loro grazia, a differenza del nostro genere umano, è anche nella dignità del
loro morire…), IL CASTAGNO DEL CAMPO DEI FIORI, IL CEDRO DEL LIBANO, IL PLATANO
ACERIFOLIA, IL FAGGIO DI MARIA LUIGIA, IL PINO DI G. DELEDDA E ILGINEPRO DI A.
NEGRI, su su fino a E PER FINIRE… TRE ALBERRI ”STORICI”: “Il primo è quello di
cui discute Pietro Citati nel suo saggio su
Leopardi: L’albero dei ricordi… Non
si può dimenticare quello della Genesi: L’albero
del bene e del male… e il terzo albero chiamato ad evocare i nostri
ragionamenti: L’albero del sapere…”
Una
metamorfica implosione di gemme e di colori; di sorprese e di invenzioni che
non fanno altro che reificare sentimenti, passione, creatività per questa nobile arte che è la scrittura;
una navigazione verso un’isola di edenico riposo; di amore oblativo:
“…
molto più disponibili e sereni, vivono una speranza di futuro armonioso, che
noi uomini saremmo felici di condividere” (Premessa).
Nazario Pardini
Arrivo con ritardo a leggere e apprezzare questa magnifica recensione di Nazario alla recente opera di Ma.Grazia Ferraris.
RispondiEliminaChiedo scusa della mia latitanza...forse alcuni lettori di Leucade ne intuiscono facilmente i motivi.
La straordinaria scrittrice e studiosa, di cui orgogliosamente vanto l'amicizia -per lei nutro un profondo affetto oltre che grande ammirazione- questa volta ci offre un'opera di particolare entità.
"Il Paradiso degli alberi" mette in evidenza le peculiari doti della scrittrice ,la cultura e l'abilità narrativa ,insaporite qui di quella leggerezza che ne fa una prosa poetica. Tale invitante mix ha stregato il Condottiero Nostro che a sua volta ce ne fa dono con una pagina critica da par suo.
Per parte mia pregusto il piacere di leggere per intero "Il Paradis degli Alberi" e pertanto ringrazio l'Autrice ed il Critico.
Edda Conte.