Annalisa Rodeghiero, collaboratrice di Lèucade |
Nazario Pardini Il sorriso del mare Ed. Blu di Prussia, 2020.
Nota di lettura: Annalisa Rodeghiero
Ricevo con immenso piacere, una
preziosa copia numerata della plaquette Il
sorriso del mare, che l’editore Eugenio Rebecchi, inserisce con gioia, nella
collezione poesia Unicum.
Dieci poesie d’amore, solo dieci poesie
per un poeta fertile quale è Nazario Pardini.
Eppure bastano dieci perle preziose
infilate con cura, una dopo l’altra lungo il percorso delle stagioni dell’amore
e della vita a delineare sapientemente i contorni illimitati di un’anima
sensibile e sempre vibrante, perennemente innamorata dell’amore, della musica,
del mare e delle melodie che l’amore e il mare ininterrottamente scrivono sul
pentagramma dei giorni. Dieci, numero che la Tetraktys pitagorica considerava
insieme al sette, il numero più importante, in quanto somma delle prime quattro
cifre (1+2+3+4), espressione quindi di compimento, come anche di annullamento
(1+0), d’eterno ricominciare.
E cosa altro è l’amore se non il
risultato dell’equilibrio tra questi due opposti? L’amore sfiora, passa d’accanto il tuo sorriso/ appoggiato alla
spalla di un torrente e viene catturato al volo e subito illumina la notte della stanza, senza avviso
prende alla sprovvista e già si
compie senza essersi compiuto.
É come la poesia: folgorazione, fuga lungo il mare, di notte quando il battito/
accompagnava i fremiti del cuore. La timidezza e l’inesperienza dei primi
baci, dei primi approcci, quell’immagine
sacra, le sue mosse, i suoi lunghi monologhi, le grazie rivivranno poi nel
ricordo, che sublimato, attraverserà l’anima come eredità preziosa. Nella
saudade dei giorni torneranno le mani
vergini con cui Delia giocava ad
arruffami le chiome, torneranno le parole a rimbombare nella strada, in quella strada dove l’amore urlante,
diventerà silenzio.
Ecco il momentaneo annullamento e la
consapevolezza che ciò che manca a Nazario, in fondo, è il tempo della
giovinezza, primavera della vita, irripetibile,
unica quando la rena risplendeva ai
raggi della luna e Il cielo chiudeva una stagione. Ecco, però, la certezza
del suo ritorno, la possibilità di far rivivere dalle braci del ricordo, la
fiamma d’ amore e di nuove carezze, di gesti che tardi si imparano - ora che sono esperto della vita - ma non
si possono più donare a lei, sognata, sfuggita dalle braccia.
Ma
tu ricordi?
Commovente dubbio dell’innamorato sulla possibile corrispondenza di Delia,
almeno nel ricordo. E ancora: Dove sei,
anima dei giorni miei? Si interroga Nazario, pur sapendo che ciò che conta,
non è tanto trovarla ma non perderla l’anima, essenza primigenia delle cose, mentre
l’Arno scorre lento verso il mare. Splendida
metafora dello scorrere eracliteo. Il Poeta sa come alimentare l’anima: con la
musica e la poesia. La conferma è in Amapola, acme del poema, capolavoro di
bellezza, nel fiato dei suoi angeli rannicchiati tra le fronde. Sublime
canto corale della natura al crepuscolo che si fa poesia, tripudio di memorie, preghiera,
pianto:
Come
è bella la natura questa sera/ come triste l’armonia del creato
Qualcosa muore ma per un nuovo inizio negli occhi di una donna/ che ammirano
incantati/ un tramonto che suona una canzone.
Ecco l’anima pulsante e sempre giovane
e viva del poeta, anche quando sembra che non ci sia più il tempo, anche quando
Scade l’ora, perché, come scrive T.
S. Eliot in East Coker, il secondo dei Quattro Quartetti: “C’è un tempo per la
sera sotto la luce stellare, un tempo per la sera sotto la lampada accesa, (…)
L’amore è ancora più di se stesso quando qui ed ora perde d’importanza.”
Annalisa Rodeghiero
Che meraviglia questo tuo commento, Annalisa! Davvero degno di poesie così belle e di un poeta tanto grande. Tutta la mia commossa ammirazione per questa tua lettura che stamperò per rileggerla più volte senza stancarmi la vista con la luce :-) Grazie.
RispondiEliminaLidia cara, che dirti: le splendide poesie della preziosa plaquette di Nazario, hanno sussurrato parole buone alla mia anima e per la prima volta, in tutta umiltà, ho compiuto il gesto coraggioso di tradurle in nota di lettura ai versi del nostro Maestro, certa del suo affetto e dell'accoglienza. Ora ti sono davvero grata per le tue parole ma voglio che tu sappia che anch'io ho apprezzato molto ciò che tu, con competenza, sensibilità e dolcezza, hai scritto nella tua nota di lettura a "Il sorriso del mare".
EliminaCon stima e gratitudine.
Annalisa Rodeghiero