LA
poesia delle vacanze - Estate 2020
UNO
Musa
che ascolta
L'ombra lungo la via
nasconde
la luce nell'andare dei passi
la
rimuove il passare dell'ora...
resta
nel cuore ombra compatta
se
l'anima si chiude a quella forza
che
infiamma divina i giorni.
Arride l'azzurro
nel
suo mistero profondo...
ogni nuvola sparsa nel cielo
è
pecorella che ripara all'ovile...
altrove i nembi li trasporta
il
vento di tempesta...
Consolazione all'uomo
nel dolore del vivere
la Musa che ascolta il suo lamento.
Corteo storico al borgo
Dolcemente si posa una farfalla
di
fiore in fiore...
non muove foglia.
Altre
immagini sfiorano la mente
di
pensiero in pensiero..
Scendiamo
per la festa al borgo
sulla
via ripida e petrosa..
si torce un po' lo scorrimano
di antica fattura...
case di
pietra
davanzali fioriti
gerani dai forti colori
tutto si addice al borgo medievale.
Passa
lo storico corteo
in costume sfilano i personaggi
volti
impassibili ...seriosi...
Il rullo dei tamburi gli squilli delle chiarine
scendono
nell'animo a ricordo della Storia.
Aria
di festa...!
Il Silenzio della Sera
Sotto un cielo di maiolica
azzurra
la sera si avvia
a scolorare i cespugli di
ortensie...
Gli annosi tigli spandono
profumi
da pendagli fioriti.
Ogni cosa di fresco sollievo
respira.
A Levante si fa blu notte il cielo
che nuova luce prepara ...
Vibrante e inconsueto lirismo
esalta l'ora del silenzio
di questo antico borgo
che torna alla sua storia
senti allora
che Medioevo e Tempo nuovo
condividono la pace della
sera.
QUATTRO
Il
sacchetto di pigne
Nel
parco a Casa Gori a pie' del monte
quante
pigne invitano il pensiero
a
rivedere i giorni del sorriso...
quell'ironia
inconsapevole
che
annullava i rimproveri paterni!
Un sacchetto di pigne sulle esili spalle
che la
severità educava all'ubbidienza.
Troppo era il carico
alle
gracili membra ancora in crescita
mal nutrite...
Erano
tempi di carenza e giorni di paura
anni
di guerra
ti
dovevi difendere
usando
le doti di natura...
Gettavi
una pigna e un'altra
e
un'altra ancora...il sacchetto
alleggerito
ti parlava amico
sorridendo
al tuo piccolo imbroglio
ti
insegnava la vita.
Ogni
pigna liberata ruzzolava ...
gracidava
il rumorino sulle pietre
che pareva un canto...
tu,
con passo più leggero
baldanzoso ritornavi a casa.....
CINQUE
Una
sera sul tardi
Nel
buio
piccola
magia grande
le
lucciole!
tra la
siepe e la legnaia Santino fugge
felice
fuga
dall'obbligo
di cuccia..
Riporta
la notte incipiente
la
voce da lontano
oltrepassa gli alberi del bosco...
salta
veloce Max al richiamo
come cerbiatto vola sui pendii....
chissà
dove...
chissà dove...!
Turba
la quiete
insolita
avventura
il tuo
richiamo d'ansia ...ansioso...
mi
allontana dal tepore
di
grata fiamma sotto il camino.
EDDA
CONTE -Luglio 2020
Da questo mio ritiro che favorisce relax e sempre nuove ispirazioni invio al prezioso amico Poeta e critico un affettuoso grazie per la sua infaticabile costante presenza.
RispondiEliminaEdda Conte.
Le tue cinque liriche, Edda cara, che costituiscono la breve Silloge dedicata a queste strane vacanze, dimostrano quanto tu conosca gli ineffabili misteri della luce e della musica. Ti muovi su uno spartito di note che visitano il presente e il passato e mostri ancora una volta quanto sei capace di tessere linee di perfetta armonia con la natura - madre benigna:
RispondiElimina" Arride l'azzurro
nel suo mistero profondo...
ogni nuvola sparsa nel cielo
è pecorella che ripara all'ovile..."
Pur nel canto amaro ti è di conforto ogni elemento poetico di essa:
"Gli annosi tigli spandono profumi
da pendagli fioriti"
e la bellezza che doni è soffio rispetto al vento della realtà.
Conosci la vita cruda, amica bella, ma non indugi nel dolore, i versi delle chiuse sono sempre in levare. Dimostri quanto sia importante conservare nello scrigno del tempo i momenti di assoluta felicità e distillarne linfa per affrontare l'oggi e per non temere il domani. Il paese della memoria va custodito per sempre:
"Nel parco a Casa Gori a pie' del monte
quante pigne invitano il pensiero
a rivedere i giorni del sorriso...
quell'ironia inconsapevole
che annullava i rimproveri paterni!"
Abbandonarsi alle tue note dà nuovo senso al quotidiano... Grazie, amica mia. Ti voglio bene.
Grazie Edda, per la serenità delle tue liriche che infondono ottimismo dopo un periodo così funereo. Ci volevano a stemperare la tensione che ancora alberga nei nostri animi. Che Dio ti conservi sempre così.
EliminaCarla Baroni
Sei sempre stata presente su Leucade e per tutti hai avuto parole di apprezzamento che danno gioia ad ogni autore, eppure avverto da qualche tempo un sentimento più completo nei commenti che non fai mancare a nessuno. Sei fantastica nella tua generosa spontaneità e sempre nuova nelle espressioni ricche di attenzione per ognuno di noi.
RispondiEliminaGrazie amica carissima. Grazie perché ci sei.
Un abbraccio di ammirazione e di affetto.
Edda.
Ringrazio anche Carla Baroni per le parole rivolte alle mie liriche e in definitiva a me stessa. Ho molto gradito questo suo intervento attento gentile e spontaneo.
RispondiEliminaUn carissimo saluto,
Edda Conte
Comune denominatore di queste cinque liriche delle vacanze è una quiete che fa bene al cuore. C'è respiro, profumo di natura, la " consolazione all' uomo nel dolore del vivere". Ci si ritrova sotto un " cielo di maiolica azzurra" a sorridere e tutto crea una sinfonia di armonia vera. Complimenti cara Edda è un caro abbraccio.
RispondiEliminaLoredana D'Alfonso
Carissima Loredana grazie! Le tue note di commento hanno la grazia che leggo nella tua immagine..E' sempre un piacere leggerti.
RispondiEliminaSimpatia e cordialità.
Edda.
Edda Conte non è solo in "vacanza", ma in queste liriche comincia la sua completa "totalità" dispositiva alla percezione artistica di sensazioni e valori includibili.
RispondiEliminaNascono così le immagini più intense dei fenomeni naturali (luce - ombre - nuvole - pigne - boschi - fiori - cielo...), dei memorari storico-culturali (il borgo, la sfilata storica, il silenzio, l'infanzia, la paura degli anni di guerra...), acute istantanee visioni (i cani, l'avventura del rifugio-richiamo nel tepore e nel turbamento).
E' il "mondo" personalizzato della poetessa che trascende il suo esistenziale percorso tra ansie e gioie del tempo e della spazialità di eventi e presenze assolute.
Bellissima questa interpretazione dei miei versi in libertà..Marco dei Ferrari non viene mai meno all'originalità del suo pensiero.
RispondiEliminaTi ringrazio carissimo amico .
Edda.