Maria
Luisa Daniele Toffanin. Diamantini,
diamantini, che vita, bambini! Illustrazioni di Milvia Bellinello Romano.
Valentina Editrice. 2020
Mi
è giunto oggi un gradito dono per mano di Maria Luisa, si tratta di una
plaquette di poche pagine di letteratura per ragazzi che dimostra tutta la
verve scritturale, tutta la capacità dell’Autrice di tradurre le espansioni
emotive in ogni tipo di forma letteraria: poesia, prosa, saggistica. Si tratta qui di un piccolo
gioiello, dove risaltano con acribia illustrativa immagini di Milvia Bellinello
Romano. Diamantini (piccoli uccelli coloratissimi) in tutte le posizioni
naturali o meno. Un vero scrigno di amore e di effusione sentimentale nei
confronti di tutto ciò che Natura ci offre. E Maria Luisa dimostra questo stato
d’animo quando si tratta di venire a contatto coi fremiti di Pan. Ella ama,
adora, si commuove di fronte alla bellezza: il cielo, la vita, la libertà, le
piante; lo esterna in ogni manifestazioni estetica: nei brividi espansi dei
voli poetici, nei suoi racconti verniciati d’azzurro, e in questa piccola opera
dove trapela, dalla conversazione della nonna coi nipoti, ogni fremito che i
colori provocano in un animo sensibile. Leggere le sue vertigini raffigurate in
incastri di notevole valenza, significa venire a contatto con l’Autrice; con le
sue emozioni, con le sue semplici escursioni narrative. Così inizia il
racconto: “E fu anche l’anno dei diamantini che in una grande gabbia dominavano
il giardino con il loro frenetico perepepè, acquisto del nonno per continuare
memorie antiche del figlio…”. Mi piace riportare un seguito di volo e di
libertà: “Guarda, nonna, sono spariti . Credo proprio che anche loro non
faranno più ritorno… sono però soddisfatta perché li vedo
contenti della loro libertà…”. Leggere i suoi scritti è come essere
sfiorati da una piuma, tanta è la sua delicatezza, il suo volo tra cieli azzurri e fiori profumati.
Nazario Pardini
Conoscendo Maria Luisa sono certa che questa plaquette sia l'ennesima freccia al suo arco. Nazario l'ha presentata con la consueta, magistrale capacità di critico e ha introdotto nella chiusa un estratto che dà la misura della bravura dell'Artista di Padova nella fabula, una delle forme più difficili di Letteratura. Leggendo moltissimi scritti si ha sempre più la sensazione che la fiaba venga concepita in modo banale e privo degli antichi contenuti. La storia di questi uccellini, che tendono a moltiplicarsi come pochi, e ai quali l'Autrice dona il cielo, la libertà del volo, rivela, come sottolinea Nazario, il suo legame con la Natura e con tutte le creature poetiche che ne fanno parte. Una pagina di esegesi e di levità che consente di sentirsi 'in vacanza'. Ringrazio sia il nostro Condottiero che la magica Amica con la 'piuma' e li stringo entrambi.
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