Edda
Conte. I fatti della vita. Edizioni
Helicon. 2002
Il
libro I FATTI DELLA VITA, editato da
Helicon edizioni nel 2002, è la
dimostrazione concreta di come Edda Conte, già in possesso di oculate armi
narrativo-psicologiche, sappia con grande energia penetrare nell’animo dei
personaggi; di come li sappia scandagliare in tutte le loro sfumature
ontologiche, per trarne gli aspetti particolari della loro esistenza nel gioco
della vita, come si può rilevare dalla lettura di questi racconti dell’opera in
questione. Lo scritto scorre fluido e chiaro, tanto da apparire, non di rado,
vera prosa poetica. Le osservazioni con le appropriate descrizioni sono in
funzione del ruolo dei personaggi che brillano sulla scena nel loro proporsi
dialogico o introspettivo. Basta ricordare il racconto Un bagaglio tra la polvere e il ruolo del personaggio principale, il barbone, con la sua ben definita
personalità. O l’altro personaggio, la
Signora; o ancora quello del Vedovo. Tutte figure, come ben
sottolinea Neuro Bonifazi nella sua introduzione, “isolati, soli, legati
alla tortura intima dei propri pensieri o dei ricordi…”. Ogni racconto è
preceduto da una parabola di Luca o di Matteo: come questa che introduce la
prima narrazione: “Un’altra parte cadde nella terra buona, germogliò e fruttò
cento/volte tanto”. (Luca: Cap. 8, 8). Quattordici i brani, che, nella loro
compattezza fra verbalità e contenuto, a volte semplice narrazione, altre veri
apologi, mettono in evidenza le capacità scritturali di Edda, nel saper
reificare intenti e strutture emotive in ruoli veramente concreti, vicini alla
vita, alle mosse del nostro vivere. Il libro si chiude con il racconto “TOP MODEL: SMARRIMENTI” che, molto
attuale, rappresenta con sfumature di alta levatura, gli stati d’animo della vita
moderna, come dal saggio introduttivo:
“… La conclusione è emblematica, perché contrappone alla spensierata vita
ambiziosa di una società legata
all’esteriorità dell’“immagine”, che alla fine risulta vuota, la vita dedicata
a una umile ma importante missione di carità verso gli altri…”. Racconti
piacevoli, ben strutturati, ben definiti, soprattutto per le sequenze
descrittive molto vicine a quella che sarà in seguito la vena poetica di Edda: “Un’alba livida sulle
coste sud orientali della nostra penisola. E’ appena cessato di piovere. Il
mare ha il respiro silenzioso di una giornata qualunque…”. Che fa da
introduzione pittorica al racconto: “Solidarieta’…”
Ringrazio vivamente il grande Amico Nazario per questa sua interessante lettura del mio libro"I fatti della vita"Edizioni Helicon, -racconti pubblicati nel lontano 2002- , a suo tempo premiato ( Primo premio assoluto per narrativa edita) in concorso internazionale, a La Spezia.
RispondiEliminaEdda Conte.
Edda cara, questa esegesi ti premia giustamente. Nazario è immenso, non lo scopriamo ora, ma si parla dei tuoi racconti, che con il tempo non sono certo mutati... Mi sembra di averti detto al telefono che la Poetessa era un fatto acquisito, ma la scoperta della Edda in prosa mi aveva coinvolta e incantata. Sei eclettica e l'ars narrandi rappresenta un tuo patrimonio profondo, originale e magnifico. Non sottrarlo ai lettori, non peccare di umiltà. Nazario vuole spronarti e ci riesce in modo esemplare, come sempre, ma i meriti sono tutti tuoi. Il mondo attende... Ti voglio bene!
RispondiEliminaLa generosità spesso si unisce alla semplicità, la semplicità alla gentilezza...e insieme prendono il nome di simpatia; dalla simpatia può nascere l'affetto...
RispondiEliminaMaria Rizzi è tutto questo!
In primis è generosità, dolcezza ,simpatia..E' amica mia e le voglio bene.
Maria, come sempre ti ringrazio delle tue parole che mi portano gioia ogni volta.
Oggi ti saluto dalla montagna e ti abbraccio . Spero che ti sia rimessa del tutto.
A presto sentirci, Edda.
Leggendo la bellissima recensione di Nazario Pardini viene il desiderio di leggere e gustare, uno ad uno, i racconti de "I fatti della vita" di Edda Conte. I personaggi " isolati, soli, legati alla tortura intima dei propri pensieri e dei ricordi" attirano nella loro umanissima nudità. Apprezzo l' idea che un passo evangelico introduca ogni racconto, certamente regalandogli profondità e direzione. Congratulazioni, cara Edda, e un caro saluto a Nazario Pardini, autore di una magnifica lettura della tua Opera.
RispondiEliminaLoredana D'Alfonso
Ti ringrazio Loredana! Le tue parole sono molto apprezzabili anche per la gentilezza e la simpatia che le arricchisce.
RispondiEliminaUn bell'abbraccio,
Edda