giovedì 23 luglio 2020

MICHELE BRUCCHERI INTERVISTA: "ESTER CECERE"



Ester Cecere

di Michele Bruccheri – L’intervista. Nuovo libro per l’autrice pugliese che canta i sentimenti universali. Pluripremiata, è un riferimento culturale importante nella poesia contemporanea 






Avanzava settembre”, nuovo libro di Ester Cecere, “è la raccolta della ‘maturità’”. Un volume che raccoglie 86 liriche, un libro che canta i sentimenti universali. Con la sua “voce” autorevole e di profondo senso etico. Pugliese di Taranto, ha compiuto 62 anni (“ho già vissuto gran parte della mia vita e, posso, fare un bilancio”, osserva dialogando con La Voce del Nisseno - versione online).
“Un onore e una grande gioia comprendere nella Collana di Poesia 'Le Organze', da me diretta per le prestigiose Edizioni Helicon, l'ultima, compiutissima, raccolta di Ester Cecere, autrice nota e amata. Un'opera di rara purezza di voce, espressione di chiara maturità formale e contenutistica di questa Poeta pluripremiata, riferimento certo e luminoso della più alta Poesia contemporanea. Da non perdersi”. Queste sono le belle parole di Marina Pratici per lei. Per la protagonista di questo incontro culturale sul nostro sito.
“Avanzava settembre” di Ester Cecere ha la prefazione di Nazario Pardini. La copertina, invece, è un disegno di Azzurra Daloia. L’autrice tarantina, in questo gustoso progetto editoriale, ha anche coinvolto i figli: Francesco e Annamaria. Trovo assai interessante il suo ragionamento, citando Wordsworth, sulla poesia autentica che “è il risultato della connessione tra il passato dell’esperienza e il presente della memoria. L’emozione viene custodita nella memoria”. Eccola ospite del nostro giornale.

“Avanzava settembre” è la tua sesta raccolta di poesie partorita di recente. Qual è il suo contenuto?
Questa è la raccolta della “maturità”. Ho da poco compiuto 62 anni, ho già vissuto gran parte della mia vita e, posso, quindi, fare un bilancio. Le poesie sono ispirate dalle seguenti domande: La mia vita è stata come la immaginavo? Ho avuto delusioni? Ho dei rimpianti? Quanto contano ancora per me le persone scomparse? Quanto sono importanti e determinanti i miei figli? E l’amore? La dedica “Alla mia famiglia, che è stata, che è e che sarà” suggerisce che il tema portante è quello della famiglia, per me fulcro e perno della vita. Ovviamente, non manca qualche lirica ispirata da alcuni accadimenti che hanno scosso la mia sensibilità.

Quante poesie comprende?
La raccolta consta di 86 poesie suddivise in 7 sezioni, ciascuna delle quali “tratta” un argomento particolare che, però, non è indicato da un titolo e la cui individuazione è affidata al lettore.

A quale ti senti maggiormente legata?
Come spesso capita a ogni autore, alcune poesie mi sono particolarmente care ma quella a cui sono particolarmente legata è “Avanzava settembre”, che dà il titolo alla raccolta. Fu scritta quando i miei figli, terminato il liceo, si apprestavano a partire per città sedi universitarie. Un distacco per me molto doloroso a cui tuttora non mi abituo poiché, terminata l’università, ora sono in procinto di partire per l’estero! Inoltre, settembre è il mese che segue all’estate e precede l’autunno. In ogni stagione individuo un periodo della vita di ciascuno di noi; la primavera è l’adolescenza, l’estate è la gioventù e la maturità; l’autunno è la piena maturità, gravida dall’esperienza maturata negli anni; l’inverno è la vecchiaia. Ecco, io mi avvio inesorabilmente, se già non ci sono dentro, verso l’autunno della mia vita. Tuttavia, non c’è rammarico in questa considerazione. Questa transizione è parte ineluttabile del nostro ciclo vitale e, come tale, va accettata. 


La prefazione è a firma di Nazario Pardini. Cosa scrive?
La prefazione del professore Pardini è un grande onore! Ha speso per me parole bellissime e, direi, veritiere. Ha prefato un’altra mia raccolta e ha recensito tutte le altre; pertanto, mi conosce ormai molto bene. Inoltre, da poeta e critico letterario di altissima caratura qual è, ha immediatamente colto il senso della raccolta e il suo fil rouge; ciò è evidente quando scrive: “Il suo poema è la sua vicenda: vita di poesia, poesia di vita…”. E ancora: “Questioni e interrogativi che presuppongono risposte che l’uomo chiede in quanto tale, ma che non arrivano mai a soddisfare le esigenze esistenziali… Si fa chiaro il discorso esistenziale, la riflessione sul tempus fugit, sulla precarietà del nostro esistere”.

E inoltre?
Inoltre, ha colto un tratto peculiare del mio poetare ma in generale del mio scrivere, quindi anche in narrativa, dacché dice: “Ogni tracciato di ciò che contorna la scrittrice è motivo di rielaborazione, di compenetrazione, di analisi: vede, osserva, immagazzina, medita e trasferisce sul foglio con l’energia che la contraddistingue. Sì, perché è necessario che tutto ciò che l’emoziona riposi…”. E’ verissimo! Le emozioni necessitano di sedimentare nel mio animo. E’ quello che il poeta romantico inglese William Woodsworh definiva “recollection in tranquillity”. Infatti, secondo Wordsworth, la recollection è all’origine della poesia autentica, che è il risultato della connessione tra il passato dell’esperienza e il presente della memoria. L’emozione viene custodita nella memoria. A distanza di tempo, in un’atmosfera di tranquillità, il poeta ricorda quell’esperienza che fa nascere una nuova emozione, affine, registrata nei versi di un componimento poetico.

So che la copertina ha un disegno di Azzurra Daloia. Come nasce questa collaborazione?
Azzurra Daloia è un’amica di mia figlia, quindi una sua coetanea. Dipinge molto bene, ha talento; pertanto, le ho chiesto di realizzare il disegno della copertina. Ha voluto leggere tutte le poesie e poi ha buttato giù uno schizzo, che a me è piaciuto molto, e che ora è l’immagine della copertina. Quando ritengo che un giovane valga, cerco di aiutarlo come posso, di fare girare il suo nome.

Mi risulta anche il coinvolgimento di tuo figlio Francesco Alabiso. È così?
Sì, Francesco quando era adolescente scriveva poesie e racconti. Ha una predisposizione naturale per la scrittura. Ha orecchio per la poesia. Ha partecipato a diversi concorsi letterari ed è stato premiato molte volte, non solo nella sezione riservata ai ragazzi. Gli ho chiesto consiglio circa la pubblicazione di alcune poesie che non mi convincevano molto. Ci siamo trovati d’accordo.

Per non farti mancare nulla, hai coinvolto un’altra componente della famiglia: tua figlia. Cosa ha fatto Annamaria?
Eh sì, le mie sono “coproduzioni familiari”! Mi fa piacere coinvolgere i miei figli e mi rende felice la loro collaborazione! Annamaria ha riletto più volte il manoscritto. E’ stato emotivamente pesante per lei poiché la lettura delle liriche dedicate ai nonni e alla sua cagnolina morta lo scorso anno l’hanno fatta soffrire. Per questo ho apprezzato ancora di più il suo aiuto.

Un sodalizio umano e culturale, di notevole importanza, è quello che hai con Marina Pratici. Qual è il suo ruolo?
Conobbi Marina Pratici nel 2012 proprio in occasione della premiazione di mio figlio Francesco. Simpatizzammo subito, a pelle. Ricordo ancora le sue parole: “La mamma di Francesco? Una ragazzina!”. Ma non è per questo che mi piacque! Alle volte non è facile capire cosa ci avvicina a una persona piuttosto che a un’altra. Forse sono proprio le “affinità elettive” e non mi riferisco solo alla passione per la scrittura ma al modo di intendere la vita, di individuarne i valori imprescindibili. Abbiamo la stessa sensibilità, ragioniamo nello stesso modo, siamo madri coinvolte e coinvolgenti.

Tuttavia, c’è la distanza…
Purtroppo, la distanza geografica non ci consente di frequentarci ma ci sentiamo spesso, ci consultiamo e ci consigliamo reciprocamente. In pieno lockdown ho mandato il manoscritto a Marina per chiederle se lo ritenesse degno di essere pubblicato nella collana di poesia da lei diretta per le edizioni Helicon. Ne è rimasta entusiasta! Queste le parole con cui l’ha presentata nella sua pagina Facebook: “Un onore e una grande gioia comprendere nella Collana di Poesia 'Le Organze', da me diretta per le prestigiose Edizioni Helicon, l'ultima, compiutissima, raccolta di Ester Cecere, Autrice nota e amata. Un'opera di rara purezza di voce, espressione di chiara maturità formale e contenutistica di questa Poeta pluripremiata, riferimento certo e luminoso della più alta Poesia contemporanea. Da non perdersi”. Oltre ad essere una poetessa di grande spessore, Marina è critico letterario di grande esperienza; pertanto, il suo apprezzamento per me è davvero un grande onore!

Come ti sei trovata con la casa editrice Helicon di Arezzo?
Direi molto bene; sono estremamente professionali, rapidi, molto gentili e disponibili.

Senti Ester, ancora oggi è arduo pianificare eventi culturali e presentazioni. Come intendi promuovere il tuo nuovo progetto editoriale?
A dir la verità, ci ho pensato poco. Riflettendoci, mi piacerebbe presentarlo a settembre, magari all’aperto, insieme ad una “personale” dei dipinti di Azzurra Daloia. Sarebbe una presentazione insolita. Come sempre, vorrei devolvere i proventi della vendita dei libri in beneficenza. Ti terrò informato e ti ringrazio di cuore per la tua stima e la tua costante attenzione alle mie opere.

Michele Bruccheri





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