Ester Cecere
di Michele Bruccheri – L’intervista. Nuovo libro per l’autrice pugliese che canta i sentimenti universali. Pluripremiata, è un riferimento culturale importante nella poesia contemporanea
“Avanzava
settembre”, nuovo libro di Ester Cecere, “è la raccolta della ‘maturità’”. Un
volume che raccoglie 86 liriche, un libro che canta i sentimenti universali.
Con la sua “voce” autorevole e di profondo senso etico. Pugliese di Taranto, ha
compiuto 62 anni (“ho già vissuto gran parte della mia vita e, posso, fare un
bilancio”, osserva dialogando con La Voce del Nisseno - versione online).
“Un
onore e una grande gioia comprendere nella Collana di Poesia 'Le Organze', da
me diretta per le prestigiose Edizioni Helicon, l'ultima, compiutissima,
raccolta di Ester Cecere, autrice nota e amata. Un'opera di rara purezza di
voce, espressione di chiara maturità formale e contenutistica di questa Poeta
pluripremiata, riferimento certo e luminoso della più alta Poesia
contemporanea. Da non perdersi”. Queste sono le belle parole di Marina Pratici
per lei. Per la protagonista di questo incontro culturale sul nostro sito.
“Avanzava
settembre” di Ester Cecere ha la prefazione di Nazario Pardini. La copertina,
invece, è un disegno di Azzurra Daloia. L’autrice tarantina, in questo gustoso
progetto editoriale, ha anche coinvolto i figli: Francesco e Annamaria. Trovo
assai interessante il suo ragionamento, citando Wordsworth, sulla poesia
autentica che “è il risultato della connessione tra il passato dell’esperienza
e il presente della memoria. L’emozione viene custodita nella memoria”. Eccola
ospite del nostro giornale.
“Avanzava
settembre” è la tua sesta raccolta di poesie partorita di recente. Qual è il
suo contenuto?
Questa
è la raccolta della “maturità”. Ho da poco compiuto 62 anni, ho già vissuto
gran parte della mia vita e, posso, quindi, fare un bilancio. Le poesie sono
ispirate dalle seguenti domande: La mia vita è stata come la immaginavo? Ho
avuto delusioni? Ho dei rimpianti? Quanto contano ancora per me le persone
scomparse? Quanto sono importanti e determinanti i miei figli? E l’amore? La
dedica “Alla mia famiglia, che è stata, che è e che sarà” suggerisce che il
tema portante è quello della famiglia, per me fulcro e perno della vita.
Ovviamente, non manca qualche lirica ispirata da alcuni accadimenti che hanno
scosso la mia sensibilità.
Quante
poesie comprende?
La
raccolta consta di 86 poesie suddivise in 7 sezioni, ciascuna delle quali
“tratta” un argomento particolare che, però, non è indicato da un titolo e la
cui individuazione è affidata al lettore.
A quale
ti senti maggiormente legata?
Come
spesso capita a ogni autore, alcune poesie mi sono particolarmente care ma
quella a cui sono particolarmente legata è “Avanzava settembre”, che dà il
titolo alla raccolta. Fu scritta quando i miei figli, terminato il liceo, si
apprestavano a partire per città sedi universitarie. Un distacco per me molto
doloroso a cui tuttora non mi abituo poiché, terminata l’università, ora sono
in procinto di partire per l’estero! Inoltre, settembre è il mese che segue
all’estate e precede l’autunno. In ogni stagione individuo un periodo della
vita di ciascuno di noi; la primavera è l’adolescenza, l’estate è la gioventù e
la maturità; l’autunno è la piena maturità, gravida dall’esperienza maturata
negli anni; l’inverno è la vecchiaia. Ecco, io mi avvio inesorabilmente, se già
non ci sono dentro, verso l’autunno della mia vita. Tuttavia, non c’è rammarico
in questa considerazione. Questa transizione è parte ineluttabile del nostro
ciclo vitale e, come tale, va accettata.
La
prefazione è a firma di Nazario Pardini. Cosa scrive?
La
prefazione del professore Pardini è un grande onore! Ha speso per me parole
bellissime e, direi, veritiere. Ha prefato un’altra mia raccolta e ha recensito
tutte le altre; pertanto, mi conosce ormai molto bene. Inoltre, da poeta e
critico letterario di altissima caratura qual è, ha immediatamente colto il
senso della raccolta e il suo fil rouge;
ciò è evidente quando scrive: “Il
suo poema è la sua vicenda: vita di poesia, poesia di vita…”. E ancora:
“Questioni e interrogativi che presuppongono risposte che l’uomo chiede in
quanto tale, ma che non arrivano mai a soddisfare le esigenze esistenziali… Si
fa chiaro il discorso esistenziale, la riflessione sul tempus fugit,
sulla precarietà del nostro esistere”.
E
inoltre?
Inoltre,
ha colto un tratto peculiare del mio poetare ma in generale del mio scrivere,
quindi anche in narrativa, dacché dice: “Ogni tracciato di ciò che contorna la
scrittrice è motivo di rielaborazione, di compenetrazione, di analisi: vede,
osserva, immagazzina, medita e trasferisce sul foglio con l’energia che la
contraddistingue. Sì, perché è necessario che tutto ciò che l’emoziona
riposi…”. E’ verissimo! Le emozioni necessitano di sedimentare nel mio animo.
E’ quello che il poeta romantico inglese William Woodsworh definiva “recollection in tranquillity”. Infatti, secondo Wordsworth, la recollection è all’origine della poesia autentica,
che è il risultato della connessione tra il passato dell’esperienza e il
presente della memoria. L’emozione viene custodita nella memoria. A distanza di
tempo, in un’atmosfera di tranquillità, il poeta ricorda quell’esperienza che
fa nascere una nuova emozione, affine, registrata nei versi di un componimento
poetico.
So che
la copertina ha un disegno di Azzurra Daloia. Come nasce questa collaborazione?
Azzurra
Daloia è un’amica di mia figlia, quindi una sua coetanea. Dipinge molto bene,
ha talento; pertanto, le ho chiesto di realizzare il disegno della copertina.
Ha voluto leggere tutte le poesie e poi ha buttato giù uno schizzo, che a me è
piaciuto molto, e che ora è l’immagine della copertina. Quando ritengo che un
giovane valga, cerco di aiutarlo come posso, di fare girare il suo nome.
Mi
risulta anche il coinvolgimento di tuo figlio Francesco Alabiso. È così?
Sì,
Francesco quando era adolescente scriveva poesie e racconti. Ha una
predisposizione naturale per la scrittura. Ha orecchio per la poesia. Ha
partecipato a diversi concorsi letterari ed è stato premiato molte volte, non
solo nella sezione riservata ai ragazzi. Gli ho chiesto consiglio circa la
pubblicazione di alcune poesie che non mi convincevano molto. Ci siamo trovati
d’accordo.
Per non
farti mancare nulla, hai coinvolto un’altra componente della famiglia: tua
figlia. Cosa ha fatto Annamaria?
Eh
sì, le mie sono “coproduzioni familiari”! Mi fa piacere coinvolgere i miei
figli e mi rende felice la loro collaborazione! Annamaria ha riletto più volte
il manoscritto. E’ stato emotivamente pesante per lei poiché la lettura delle
liriche dedicate ai nonni e alla sua cagnolina morta lo scorso anno l’hanno
fatta soffrire. Per questo ho apprezzato ancora di più il suo aiuto.
Un
sodalizio umano e culturale, di notevole importanza, è quello che hai con
Marina Pratici. Qual è il suo ruolo?
Conobbi
Marina Pratici nel 2012 proprio in occasione della premiazione di mio figlio
Francesco. Simpatizzammo subito, a pelle. Ricordo ancora le sue parole: “La
mamma di Francesco? Una ragazzina!”. Ma non è per questo che mi piacque! Alle
volte non è facile capire cosa ci avvicina a una persona piuttosto che a
un’altra. Forse sono proprio le “affinità elettive” e non mi riferisco solo
alla passione per la scrittura ma al modo di intendere la vita, di individuarne
i valori imprescindibili. Abbiamo la stessa sensibilità, ragioniamo nello
stesso modo, siamo madri coinvolte e coinvolgenti.
Tuttavia,
c’è la distanza…
Purtroppo,
la distanza geografica non ci consente di frequentarci ma ci sentiamo spesso,
ci consultiamo e ci consigliamo reciprocamente. In pieno lockdown ho mandato il
manoscritto a Marina per chiederle se lo ritenesse degno di essere pubblicato
nella collana di poesia da lei diretta per le edizioni Helicon. Ne è rimasta
entusiasta! Queste le parole con cui l’ha presentata nella sua pagina Facebook:
“Un onore e una grande gioia comprendere nella Collana di Poesia 'Le Organze',
da me diretta per le prestigiose Edizioni Helicon, l'ultima, compiutissima,
raccolta di Ester Cecere, Autrice nota e amata. Un'opera di rara purezza di
voce, espressione di chiara maturità formale e contenutistica di questa Poeta
pluripremiata, riferimento certo e luminoso della più alta Poesia
contemporanea. Da non perdersi”. Oltre ad essere una poetessa di grande
spessore, Marina è critico letterario di grande esperienza; pertanto, il suo
apprezzamento per me è davvero un grande onore!
Come ti
sei trovata con la casa editrice Helicon di Arezzo?
Direi
molto bene; sono estremamente professionali, rapidi, molto gentili e
disponibili.
Senti
Ester, ancora oggi è arduo pianificare eventi culturali e presentazioni. Come
intendi promuovere il tuo nuovo progetto editoriale?
A
dir la verità, ci ho pensato poco. Riflettendoci, mi piacerebbe presentarlo a
settembre, magari all’aperto, insieme ad una “personale” dei dipinti di Azzurra
Daloia. Sarebbe una presentazione insolita. Come sempre, vorrei devolvere i
proventi della vendita dei libri in beneficenza. Ti terrò informato e ti
ringrazio di cuore per la tua stima e la tua costante attenzione alle mie
opere.
Michele Bruccheri
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