Meme e la Grotta della Sapienza
Edda Conte,
collaboratrice di Lèucade
Nel momento che precede l'ora del Mistero Meme si
avvia. Ha con sé la forza e il pensiero.
Lascia il monte e
saluta i colori spenti che hanno parole
di addio. Ricorda rosei tramonti, nebbie
mattutine, boschi verdi dove si nasconde
la vita, dove respirano ancora le radici degli avi. Lascia le pietre smosse sui viottoli
sassosi che rivivono antichi passi.
Meme lo sa, sa anche
che deve lasciare quel mondo che si è
spogliato della primitiva ingenuità, di quella
familiarità semplice che non sa più come si conserva il rispetto della
memoria .
Parte. Perché tutto deve ricominciare.
Liti, contrasti, gelosie ,invidie e finzioni, chiacchiere e
indifferenza....questo è il mondo che si accinge ad abbandonare. Un mondo di
buio.
I monti hanno memoria di tutto, Meme lo sa, ma li saluta,
perché è ora di andare.
Il giorno è quello giusto. Sta per finire una serie di ore
con il carico di negazioni.
Dunque Meme va, va in cerca di lontananze .
L'attende la Zattera di loto, fragile e forte, fedele amica
che niente dimentica di ogni viaggio
che fa. Ogni sua fibra è poesia, poesia che non muore...
" ...memoria ha
d'inizio/ di bosco/ di vento/ di canto...."
Oh sì, il bosco, il mare, il vento, il canto....
Canta il vento sopra
l'onda, vento lieve e amico, perché Meme ha contentezza nel cuore. Tace ogni
voce umana, tace l'eco del quotidiano con le sue menzogne. Solamente silenzio e
azzurrità, come all'origine. Verso la luce, verso una realtà senza difetto.
Meme sente che è vicino il luogo dell'anima, il tempio dove
ogni cosa è unica e irrepetibile.
E' il momento di guardare verso l'alto, il momento dell'Attesa,
della Fine e del Principio.
L'aria si riempie di canti, i voli sono festa di colori;
nel cielo pullula la vita nella più armoniosa delle sue varietà...è tutto uno
svolazzare di cip-cip intorno alla Zattera...; i merli, le allodole, le tortore , le gazze...fino
ai pappagalli di ogni colore e dimensione.
Ciascuno con le proprie caratteristiche che lo identifica
nella sua unicità.
E quante forme di vita anche in acqua, guizzano , come
ragazzi che giocano a rincorrersi..
E' un inno alla Creazione!
Meme, giovane in cerca di futuro lascia la Zattera e va...
Ha piedi per
camminare, occhi per vedere, fantasia per immaginare. Ma non è creatura di questo mondo.
E' giunta al luogo
dell'anima, lo percepisce in ogni particolare
,perché lì ogni cosa non è mai uguale, ogni giorno e ogni ora non si
ripetono. Mai!
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Meme ha fatto i primi passi su una superficie liscia, morbida....; si sente leggera.
Si volge al mare che ha lasciato e lo vede quieto, come se
respirasse in silenzio.
La zattera di loto è scomparsa.!
Ha un attimo di
smarrimento.... una luce forte
l'abbaglia, lei chiude gli occhi...un lampo
si frantuma in una gamma di colori...poi più niente.
Quando riapre gli
occhi una penombra di cose indistinte l'avvolge.
Meme non ha stimoli e non ha ricordi, è creatura nuova che il mare ha partorito sulla spiaggia. Si
abbandona alla vita!
Intanto l'aria si rischiara, compaiono cespugli
fioriti. Un delicato profumo è invito a muoversi, a scoprire altro. Meme , ormai creatura senza nome e senza
storia è curiosa di tutto.
Un improvviso colpo di vento le strappa dei brividi. Sente
il bisogno di coprirsi ...ma ecco il
Sole! E' come un segnale, un risveglio .
Tutto si fa movimento dalla terra al cielo, da ogni tana , da ogni riparo torna
a vibrare la vita. E' una vita che la nuova Creatura non conosce....;una grande
varietà di esseri viventi si muovono, strisciano, svolazzano, corrono ,si
inseguono...in un'armonia che si crea
nella diversità stessa.
C'è amore in ogni essere vivente, e amore nell'animo della Creatura che guarda
e lentamente apprende il mistero della
creazione. Ammira la corsa veloce di animali agili e snelli che di balzo in
balzo superano gioiosamente le
grosse fiere potenti..
"...non conoscono il male..."
Il pensiero è sbocciato così, spontaneo, alla mente
innocente e ignara.
Intanto una serpe viene strisciando sinuosa verso i suoi piedi scalzi: d'istinto lei si
sposta con gesto vivace.
Contemporaneamente un nuovo bagliore si frange in tante strisce di
colore. La Creatura chiude gli occhi e
si meraviglia di qualcosa che sente nel profondo di sé.....
E qualcosa è
accaduto davvero intorno a lei. Il paesaggio è mutato; tra i rami degli alberi
di alto fusto si odono strani versi...ci sono uccelli di grosse
dimensioni....gazze, cornacchie, falchi, aironi ,gabbiani, paradisee dai colori
smaglianti....uno splendore di colori e di canti. Lei guarda incantata le lunghe penne e le piume vaporose dell'Uccello del
Paradiso, non si accorge del
mutamento che ha subito il suo corpo .
La veste leggera che la copriva in parte
si è allungata fino a terra e ....e lei è ora una bambina!..............
Si avvicina ad un cespuglio dove si muove qualcosa ...sente
un lamento...
Una nidiata di gattini nerissimi aggrovigliati tra loro si
agitano in un miagolio disperato. Sono irrequieti e certamente affamati. La
bambina allunga una mano per accarezzare i cuccioli ma subito si ritrae
all'arrivo di un altro quadrupede.
Non è un gatto. E'
un cane di piccola taglia e pare che abbia
tutta l'intenzione di unirsi alla famigliola affamata.
Eh, sì...miracolo!
La cagnetta tutta riccioli neri si sdraia in mezzo ai micini che, evidentemente
già abituati, si sistemano spingendosi
un po' l'un l'altro in cerca di latte...
E' una scena che rallegra il cuore della bimba . Vorrebbe fermarsi e partecipare a quell'atto
d'amore, prendersi cura dei gattini e anche della generosa barboncina....ma un
tuono mette tutto in subbuglio. Gli uccelli e gli animali tutti corrono ai
ripari; tra poco si scatenerà il temporale !
Cadono le prime
gocce...
.Una saetta attraversa il cielo carico di nubi mentre una serie di lampi illumina le lontananze.
I micetti continuano
tranquillamente a poppare ...
La bambina invece ha visto una grotta illuminata ....
Un pensiero improvviso le apre la mente al Miracolo atteso.
Meme, Creatura del
cielo, torna a sapere: lì è la fine del suo viaggio.
Quella grotta è
l'inizio di un tempo nuovo.
Edda Conte.
Gennaio 2021
Cara Edda,
RispondiEliminaComplimenti per questo racconto così delicato e luminoso. Meme lascia il mondo reale,torna alle origini con la sua Zattera di Loto , raggiunge l' Eden dove c' è amore in ogni essere vivente....dove nessuno conosce il male e dove Meme ritrova la sua infanzia perduta e l' inizio di un Tempo Nuovo.
Si ricomincia da dove Tutto ha avuto inizio....
Un caro saluto
Loredana D'Alfonso
Ringrazio molto il carissimo amico Nazario sempre disponibile ad accogliermi - anche se spesso assediato dai molti nostri "invii"- per il suo breve ma interessante positivo commento inviatomi privatamente; ancora più gradito perché diverso da altri ricevuti da validi lettori critici. Questo fatto è per me molto stimolante, perché sta a significare che i miei racconti si prestano a varie interpretazioni.
RispondiEliminaGrazie Nazario, grazie Franco, grazie Maria R.
Edda C.
Cara Edda, è un bellissimo racconto il tuo! La narrazione del metaforico viaggio alla ricerca di una vita vera e di una sperata collocazione all'approdo dell'avventura della vita, colmano il mio animo di dolce compenetrazione. Trovo tratti di grande poesia nel modo di costruire il racconto e nella descrizione delle atmosfere in cui penetriamo con empatia. Meme non può che commuoverci, farci riflettere, instaurando un rapporto affettivo con il lettore. Complimenti!
RispondiEliminaMarisa Cossu
Edda mia, seme d'amore che ti moltiplichi in tutti i campi,definire la tua novella fantasy è tradirla nella sua intima purezza. Non ho nulla contro i generi, anzi, li rispetto tutti e non condivido l'atteggiamento di coloro che si comportano da detrattori, ma Meme tocca vette sublimi di pensiero. E' il segno della rinascita, di un nuovo mondo che ha origine dal nostro - tra l'altro è di un'attualità impressionante -.Un testo psicologico e filosofico, che affronta il tema della palingenesi, della volontà di navigare tra le scoperte del creato verso una grotta dove è riposto il segreto del bene e del sapere. Sei grandiosa, ti ammiro ogni giorno di più...
RispondiEliminaRingrazio Loredana per il suo commento dal tocco lieve e gentile come la sua persona:
RispondiEliminaringrazio la nota poetessa e saggista Marisa Cossu per l'approfondimento di certe tematiche che a prima vista nel racconto possono sfuggire; ringrazio ancora una volta la mia amica grande commentatrice Maria Rizzi che trova sempre nuove parole alate per me, il "seme d'amore", come ormai mi definisce.
Grazie a tutte le amiche, e grazie al mio amico Marco dei Ferrari, sempre presente anche con commenti privati; così ringrazio Lino d'Amico che non manca mai di leggermi e di contattarmi. Questo è davvero un cenacolo di amicizia tra cultori dell'Arte. E di questo cenacolo si deve ringraziare il grande Anfitrione Professor Nazario Pardini, il Poeta , il critico e lo scrittore eclettico che noi tutti amiamo.
Edda Conte.