Roberto Casati
APPUNTI E CARTE RITROVATE
Recensione di Maria Elena Mignosi Picone
Certe volte la poesia è come il sogno. Ed
è così quella di Roberto Casati in Appunti e carte
ritrovate (Guido Miano Editore, 2020). Un sovrapporsi di
immagini, le più disparate, che sembrano non avere nulla in comune e che invece
forse, nel profondo del subcosciente, un punto in comune ce l’hanno, secondo
una logica come quella dei bambini piccoli, o del sogno stesso. E così osserviamo
l’accostamento tra la donna amata e la marea, tra l’amore e il mare. Sembrano
non avere niente a che vedere la donna e il mare, o più precisamente il viaggio
in mare, con la sua navigazione, i suoi naufragi e il suo approdo. Eppure, se
ci riflettiamo, non è forse l’esperienza dell’amore come un viaggio in mare? Così
scrive il poeta: “…All’ingresso del cuore / il nostro amore, / lascia tracce
sulla marea…” oppure: “Sulla linea del mare / è il fine di ogni tuo gesto…” o
ancora: “…Sorrisi di vento ti accarezzano, / accompagnando la sottile scia
delle ombre / sulla marea…” e poi “…Tu sei il mio amore, il viaggio che da
sempre ho cercato...”. E così ritroviamo il Nostro nelle vesti del navigatore: “Sono
io Dragut il corsaro, / quello che per amore / ha attraversato l’ultima notte
di vento…”.
Ogni attimo dell’amore vissuto è una tappa,
lieta o triste, del viaggio. “…Adesso la notte sconfina, /…sulla spiaggia di Isla
Negra”, oppure: “…e questo fare l’amore / ha il sapore del naufragio / a Capo
Horn, più a sud delle maree”. E non può mancare la sfida al mare: le mitiche
colonne d’Ercole, cioè lo Stretto di Gibilterra. “Ho guardato la notte inseguirti
sulla linea del mare…” e continuando, prorompe: “…Il mio amore sei tu, / sei tu
il desiderio di sempre / quell’emozione prepotente / che cerca la tua
intrigante bellezza…”. Un leggero velo, fine ed elegante, di sensualità si
stende su tutti i suoi versi.
Talora Roberto Casati gioca sui
contrasti. Cosi troviamo certe espressioni che contengono una contraddizione,
come per esempio: “Tu non sarai più mia, / eppure sarai mia per sempre”, o
anche visto/non visto, presenza/assenza. Una alternanza di contrari che fanno
pensare a momenti felici e a quelli bui. “…Io e te siamo / il gioco del visto /
non visto”. Sembra proprio che ci sia una coesistenza di gioia, e pure di
stanchezza, di solitudine. “…parole come pietre / rompono le ossa / spezzando
la convivenza” e continua “…Perdiamo pezzi / dei nostri giorni, /siamo sempre
più soli / in questo tempo / che si fa deserto e rumore...”. Insomma un amore nelle
sue luci e nelle sue ombre.
Ora, scorrendo le pagine dell’opera, e
immergendosi nell’atmosfera che suscitano i versi, viene come l’esigenza di trasporre
la poesia in opera teatrale, perché si affaccia spontanea alla mente una scena,
ben precisa, e che è sempre la stessa: la donna amata e il mare. Ma la scena
sempre uguale è vivificata dalle emozioni che guizzano nell’animo del poeta.
Quasi un teatro a sfondo psicologico, introspettivo.
Un amore, questo di Roberto Casati, nato
ben trent’anni fa, ma che pur tra alti e bassi, è rimasto costante nel suo
cuore. E il ricordo riaffiora sempre. In una sua visione, quasi riepilogativa,
egli scrive: “Ti ho vista andare lentamente verso il mare, / trattenendo con la
mano / gli attimi gioiosi e quelli stanchi...”.
Oltre che alla scena teatrale, la sua
poesia fa pensare, per trasposizione questa volta nell’arte pittorica, ad un
dipinto che ha come soggetto un notturno sul mare. Viene da immaginare una
notte di luna sul mare blu. E in primo piano la donna amata con “l’azzurro
chiaro” dei suoi “occhi.”
Ma il protagonista, in tutto l’insieme dei
versi, è sempre lui, l’autore. È il centro, con il suo animo, nel quale rimane
impressa come una impronta, l’esperienza dell’amore, vissuto in tutti i suoi
aspetti, positivi e negativi.
L’opera risulta quasi un soliloquio. Come
quel parlare con se stessi quando in una soffitta si scoprono “Appunti e carte
ritrovate” come opportunamente recita il titolo.
E il tutto, l’intera l’opera, dall’inizio alla fine, mantiene costante, e a questo contribuisce anche lo stile, un’atmosfera di sogno. E anche la poesia si fa sogno.
Maria Elena Mignosi Picone
Roberto Casati, Appunti e carte ritrovate, pref. Nazario Pardini, Guido Miano
Editore, Milano 2020, pp. 88, isbn 978-88-31497-31-2.
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