TRILOGIA
DELL’IBISCO ED ALTRO
Un arpeggio corallo
una fuga di note carminio
musica l’ultimo stupore
estivo.
Sei tu mio ibisco il canto
in noi intimo d’amore per la
vita
vibrante nei petali così
accesi
l’ardore solare
nel mio domestico spazio
difeso dal vento ramato
foglie in lieve danza ignare
tu mio ibisco
filiera di speranza
in bocci segreti
per inattese nuove corolle.
Ora nei floreali tuoi bozzoli
così affusolati
in veste corallo carminio
sei, ibisco, metafora del
vivere.
Mistero di fiore
che nasce vive muore
mistero rappreso in attimo di
colore
senza risposta nel languore
autunnale.
E all’azzurro risveglio
sei tu mio ibisco
il fervore del creato
nei bozzoli-mistero aperti ora
in splendenti farfalle
carminio.
Vita ancora rinata
nello stupore del dolore.
Alita l’ardore del vivere
in corolle interiori espanse
verso orizzonti infiniti
d’estiva gioia.
Salvifica risorsa la bellezza
dai miti della Terra
soffio creativo Sempre
oltre ogni interiore foschia.
Nell’unico tuo fiore o ibisco
corolla giallo-arancioro-rosso cuore
tutta l’accensione-l’ardore-l’armonia
dell’universo autunnale
in te pensabile visibile fruibile
nel virale smarrimento
svilimento novembrino.
Mi apro mi chiudo in questi petali
ossigeno-respiro all’anima
offerta iterata di vita.
O mio ibisco
stupore mattinale
rivelazione senza confine
filiera di speranza sempre
in bocci segreti intimi
nell’attesa di corolle ed altro
nel mio esserci qui ora.
Selvazzano, 7 novembre 2021
Marisa cara, l'ibisco diviene in questa meravigliosa lirica, il simbolo del tuo vivere e dell'esistenza in genere. L'allegoria che citi nel dittato poetico è quanto mai vera. Si è portati a sentire la continuità del tempo attraverso le piante. Straordinari i versi:Mi apro mi chiudo in questi petali /ossigeno-respiro all’anima /offerta iterata di vita."Tu sei Marisa e sei l'ibisco, ogni giorno vedi ripetersi il miracolo della nascita attraverso i suoi colori, la sua determinazione a resistere a ogni evento avverso. Sapessi quanto è vicino al mio sentire il tuo lirismo. Non so esprimerlo in crescendo musicale come te, Marisa cara, ma attribuisco a molte piante la continuità della vita degli amori perduti. Li sento vicini attraverso la loro infaticabile fioritura. Tu narri attraverso una parabola lirica che occorre prendersi cura dell’amore giorno dopo giorno, come se fosse una pianta. La tua è l'allegoria del nostro vivere per eccellenza e rappresenta un insegnamento che tutti dovremmo cogliere. Grazie, tesoro, ti tengo stretta insieme al nostro Nume Tutelare.
RispondiEliminaCara Maria, sono felice di sentirti accanto a me in questo amore per le piante che ora ancor più diventano per noi occasione di serenità proprio nel seguire la loro infaticabile fioritura e leggere in essa, giustamente, l'allegoria del nostro vivere. Grande insegnamento ci danno le piante potenziando la nostra voglia di vivere.
RispondiEliminaUn abbraccio grande sempre a te e al nostro nocchiero. Marisa