Marco dei Ferrari, collaboratore di Lèucade |
Nonna e nipote
Soleggia di alghe l'impatto
s'arrosa di ombroso miraggio
laggiù... nonnna e nipote mano in mano
scorci su soste leggere
ultimi raggi tormento di luce...
Rosanna insieme Arianna
sorrisi su calme di luglio...
giocano ora innocenti conchiglie
castelli di sabbia apparsi e scomparsi
nel lampo...
manomanina scherzosa si stringe...
s'allenta...
orme gioiose imbrigliano vento
sussurrano fiabe
ricamano nubi
ignare
crepuscolo infido incombe
argento di sogno svapora
ignorando attimi d'impronte
che non tornano più.
Marco dei Ferrari
Mi stordisce il lirismo assoluto di questa tua lirica, Marco, che senza rinunciare all'avanguardismo, descrive un quadro di nonna e nipote sulla battigia, allegoria dei tempi della vita, rifinita con versi superbi: "orme gioiose imbrigliano vento/sussurrano fiabe/ricamano nubi". La chiusa ingoia volutamente la magia. Narra del tempo che fugge e distrugge i castelli di sabbia, disperde le conchiglie, fa sì che 'il sogno svapori' e 'non torni più'. Mi hai trascinata nella tua vertigine. Grazie amico mio! Un abbraccio affettuoso.
RispondiEliminaLa penna lascia il posto al pennello e Marco dipinge un quadro surreale, una landa segreta che "s'arrosa di ombroso miraggio". Nonna e nipote, mano nella mano, vanno verso il tramonto, tra alghe soleggiate, sul mare. Si soffermano sulla battigia a giocare con conchiglie e castelli di sabbia, immobili nella risacca, "ignorando attimi d'impronte / che non tornano più". Risucchio dello spazio e del tempo in un sussurro di fiabe, in un sospiro di eternità.
RispondiEliminaFranco Campegiani