mercoledì 27 aprile 2022

MARCO DEI FERRARI: "EDENICHE POLVERI DI EDDA"

 EDENICHE POLVERI DI EDDA


Tempo dissolto

su Monte Pisano

presenzia fine d’inizio

disperde polveri orfane

su profumi di scintille fiorite

marosi di vento

danzano furori

Edenico presagio coglie

l’Edda di un verso poema

vita morte catarsi ostaggio

Nulla su fogliami sparsi

preghiere di ceneri

pagine vissute nell’Isola

Leucade dei poeti sospesi

tra Diari recisi

novelle fiammelle

sapori e custodie di notte lunare

sfidano la fame cinghiali dal Monte

lampeggiano lupi… ascoltano quasi…

enunciano lucciole nuovi sentieri

gioie dolori di perché sepolti

scrigni stupefatti orizzonti sacri

nell’aria di Edda

                                                            Marco dei Ferrari

1 commento:

  1. Dove è andata Edda? gli occhi del poeta non la vedono più. Scomparsa alla vista, dissolta alle apparenze. Si, lei è morta, ma non estinta. Le sue polveri si spargono nell'aria di primavera che incede scintillante e fiorita. Si spargono, non si disperdono. Il tempo finito annuncia un tempo nuovo, perché la morte, da sempre, muore nella vita, così come la vita vive nella morte. Sono un tutt'uno, giacché l'Essere è e non è possibile che non sia. Vola nell'aria Edda, insieme all'effluvio vivificante della sua poesia. Si aggira "nell'Isola / Leucade dei poeti sospesi / tra Diari recisi / novelle fiammelle". Presagio di Eden, dove il nero ed il bianco, entrambi splendenti, si fondono in "gioie dolori" nel mistero degli "orizzonti sacri / nell'aria di Edda.
    Franco Campegiani

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