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Cavalco l'onda libera
di quest'immenso mare
brulicante di versi.
Nato senza padroni
disegno la mia rotta
verso lidi lontani
dove non vedo reti
dei regnanti di turno.
Non sono capitano
non ho mozzi o lacchè
né posseggo preziosi
lemmi d'alto lignaggio.
Non a caso m'hai scelto
sul sentiero di spine
malridotta illusione
donna amata poesia.
VERSILIA
Mi traccerà la battigia amica
orizzonti lontani perduti
e cerco la Versilia antica,
Undulna nei versi del Vate.
Ritrovo
allora i meriggi
con ore di fuoco infinito,
ammiccano gli echi di Ninfe
cerbiatte fra il pino e l’onda.
Il Satiro spia tra le fronde
all’apice del suo desio,
a caccia perenne dell’eros,
che l’aria già pregna è di versi.
Qui ognuno sia uomo o poeta,
dal sogno si lascia cullare
e quando si corica il sole
dell’Aedo gode l’acuto.
MONDI DI MEZZO
Oltre le periferie
semideserti paesini
vivono telegiornali
o sconfessate voglie
d'infiniti oli fritti.
Nelle città ribelli
dipingono con spray
in quaderni suburbani
di professori lividi
di cultura incazzati.
Passa rognoso un cane
unico testimone
di quel sesso proibito.
Impreca l'ubriaco
con la bottiglia a terra
al faro che l'infila;
e il branco se la ride
filma al telefonino
come sanguina un uomo
Carissimo Professore ,
m'è spesso dolce "perdermi" nel
suo mare di versi.
Con ogni bene
Mario De Rosa
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