CARO NAZARIO
( Con te, sul palco...
)
Caro Nazario, mi ritorni in mente
lacrime agli occhi, come un sedicenne;
tutto era intorno magico, solenne,
come a osannare l'attimo
fuggente.
Di chi ci sfotte non ci importa niente,
il cuore da ogni ciancia ne esce indenne
donando al mondo un battito perenne
ricco di amore e voce seducente.
Io quella casa sopra la collina
l'ho ancora lì davanti... e anche la mia
l'ho dentro il petto, come un sogno eterno
reso prezioso dalla nostalgia.
Non si patisce il gelo dell'inverno
quando tra caldi affetti si cammina!
Una dedica fatta di ricordi che il tempo amplifica e rende preziosi.
RispondiEliminaLo stile inconfondibile di Colui che scrive a quattro mali con il Cielo, con il mio Papà.
RispondiEliminaRoberto Mestrone rinnova il sonetto, lo rende moderno, avvolgente, vellutato...
E dimostra che scrivere poesia è arte di pochi, in quanto senza i gradini non si salgono le scale e non si toccano le vette!
Professore, Le sono grata per aver valorizzato il poetare del mio caro Amico e condivido ogni Sua parola.
Vi abbraccio forte entrambi! Maria Rizzi
La tua poesia, caro Roberto, mi scalda il cuore e mi inorgoglisce della nostra amicizia! Rendi la metrica una musica facile e armonica, le parole un guado d'affetto verso la tua anima, facendo crescere il desiderio di imitarti e di raggiungerti per abbracciarti! Deborah Coron
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