Flavio Vacchetta: Nel mio mondo
puntoacapo Editrice. Novi Ligure (AL). 2014
Un
mondo dal quale il Poeta prende le dovute distanze perché non sente suo
Poesia
schietta, originale, personalissima, il cui verso, fedele agli schizzi ironici
e melanconicamente adagiati su uno spartito di ermeneutica fattura, si adegua
ad un verismo di fortissima identità analitica. Un realismo spietato, crudo,
impietoso, dove tutto è ridotto ai minimi termini, ad un minimalismo sventrato
e poi ricucito e portato alle stelle. Ed è con l’ago della Poesia, quella vera,
quella nuova, quella sentita e rimuginata, quella in cerca di verbi che
concretizzino un sentire misto di dolore e indifferenza, di sarcasmo e di
amore, che Vacchetta cuce i vari stati d’animo: arte, religione, vita
coniugale, male… dolore. C’è la vita, il suo problematico andare fatto di
riflessioni, meditazioni, e inquietudini; quelle che scaturiscono da una netta
frattura fra ciò che siamo in una realtà non di rado opprimente e quello a cui
ambiamo o quello che non possiamo essere; intendiamoci bene, è fortemente umano
ambire a trasformazioni che vadano oltre quella siepe che ci delimita; oltre
una situazione che riscontriamo veramente riduttiva per non dire insignificante
e assolutamente inappagante. Il fatto
sta che quegli orizzonti sono così distanti dal nostro parametro ontologico che
provocherebbero in noi un senso di miseria e di pochezza da lasciarci avviliti
se non si affrontassero con lo sguardo un po’ distaccato e ironico tipo quello
del Nostro.
È
sufficiente avvicinarsi alla poesia eponima da
cui trae il titolo la piccola silloge ber capire quale è il mondo
rovesciato, per dire così, del Poeta: un mondo dove gli uccelli nidificano in
volo, e dove l’acqua è colonia dei re:
… gli uccelli nidificano in
volo
ed i morbidi leoncini
prolificano al rovescio
le gazze ladre tremano
al canto del gallo petrino
l'acqua è colonia dei re
e le regine
sono sul trono,
invisibili (Nel
mio mondo)
Un
mondo dal quale il Poeta prende le dovute distanze perché non sente suo,
sebbene vi sia immerso fino agli occhi, più nel male che nel bene; sebbene in
alcuni momenti del suo poema riveli persino una certa sfumata nostalgia di cose
e persone, di amori e relazioni. Pur sempre detti con animo ferito da un
presente acerbo e a lui nemico. Il tutto, comunque, descritto e pitturato con
un realismo vivace; con una verità che rasenta l’inverosimile tanto è vera; con
lo sguardo curioso e disincantato di un uomo di fronte ad un cane fra le viti,
o a un mezzogiorno che ti sputa in faccia il sole. È inutile dire che il
linguaggio è azzardato e visivo, basta leggere queste poesie contro per il loro
assemblaggio emotivo-verbale per rendercene conto. Il poeta non vuole cadere
nel tranello del canto melico-pastorale, nel canto panico-arcadico, in cui è
rischioso tenere un ritmo di poesia nuova, di scrittura e composizione altra.
Sì, se ne parla di natura, viti, paesaggi, mare, mandorlo in gemme ma non dipende
dal fatto che Vacchetta la contempli con sperdimento panico. Il discorso
naturistico serve solo da espediente, da contraltare. Parlare di metaforicità è poco, qui c’è
un’attenzione particolare alla parola che viene innestata con prepotenza,
quando meno te lo aspetti. Una cura dei
verbi che si fa slancio oltre la sintassi e punta cospiratrice di azzardi
etimo-creativi. Il memoriale stesso viene toccato en passant, ma pur sempre con un verso che nasconde in sé
tutta l’energia di un brandello di vita di rara potenza evocatrice:
e tu anna appena potevi
cantavi inni alla villacolombè
polvere e festa
ballavi d'alto
parlavi d'altro
su canti festosi
la violenza, affermavi, non
vincerà
in presenza d'amore in love
Mode
tv cilestrine, sassi in argento nel tempo di carta, strade chemiradioterapiche, ombre di latte;
il tutto scaraventato in un interrogativo che ha tutto il sapore di un amara
constatazione sull’esistere; a che vale inebriarsi di ricordi quando la realtà
è così deprimente? Forse potrebbe essere un’alternativa, quella del patrimonio
memoriale, un’edenica alternativa alle sottrazioni del giorno e dell’ora; a
quelle di una routine che deprime. Ma l’Autore, pur con il punto di domanda, dà
tutto per scontato:
Inebriarsi di ricordi
inveleniti da problemi nuziali
infastidirsi perché?
Si
può continuare, anche, nella lettura; ma il tono non cambia e si passa da
analisi introspettivo-fisiologiche:
Più imbranato del sottoscritto
c’è solo l'imprecazione
e la corretta defecazione
a
La collera dell’amore:
trovo un numero di telefono
per godere del corpo
di una giovane ungherese
che ci faccio?
da
considerazioni sulle tristi vicende della vita:
ho la bocca chiusa dal gelo
come cintura che serri
viceversa rovescerei
improperi e parolacce
rivolte al terribile tumore
a lui, non voglio dare
alcuna soddisfazione
a
quelle sulla morte:
il sipario in disparte
stamane sono al funerale di
angela barison
significa incidente
come inavvertitamente inciampare
in uno zerbino
per lasciarci la pellaccia
non la pelliccia badate
bene....
Ma
sempre col solito sarcasmo che caratterizza questa poesia pregna di una storia troppo
umana; di una storia vissuta, decantata, rievocata, e raccontata con urticante acredine
e con parole, anche, che potrebbero creare sconcerto in certi artisti
cosiddetti “benpensanti”. Raccontata con rocamboleschi giochi istintivi da un
essere che fa di tutto per non rifugiare sotto il tappeto la polvere del suo
dolore e il sentimento di indifferenza o di sfida con lo spettro della morte.
Nazario Pardini
Nazario Pardini
ESTRATTO DA:
Altre Scritture
puntoacapo Editrice di Cristina Daglio
Via Aldo Massiglia 3/4, 15067 Novi
Ligure (AL)
www.puntoacapo-editrice.com
ISBN 978-88-6679-3
Flavio Vacchetta
NEL MIO MONDO
puntoacapo
NEL MIO
MONDO
GUIDACI
SIGNORE NEL CANTO DI VITA
SIGNORE
DEL CIELO
INESTINGUIBILE
TRAMONTO
RIPOSO
PER LE MEMBRA
RISTORO
DI ANIME
SCENDI
FRA NOI UOMINI
NELLA
FEDE DEI CREDENTI
PROCLAMATI
UNICO SIGNORE
DI
CUORE E SPIRITO
E
CONCEDI CHE LA NS SPERANZA
SIA
ANCORATA AL TUO CUORE
ALLELUIA
NEL
MIO MONDO
gli
uccelli nidificano in volo
ed i
morbidi leoncini
prolificano
al rovescio
le
gazze ladre tremano
al
canto del gallo petrino
l'acqua
è colonia dei re
e le
regine
sono
sul trono,
invisibili
NELLA
MIA LANGA
un
cane tra le viti
un
paesaggio che ti straccia
il
petto
il
mezzogiorno ti sputa
il
sole in faccia
il
marciapiede bollente
un
pugno in stomaco
è la
mia LANGA
una
bandiera
al
vento
qui
sono innanzi i piatti di casamolino
aristocratici
bartolomeo e giuseppe
li
ascolto come coltre distinta,lieve
e
sfarinata di frittata di mele e mirto
e tu
anna appena potevi
cantavi
inni alla villacolombè
polvere
e festa
ballavi
d'alto
parlavi
d'altro
su
canti festosi
la
violenza, affermavi, non vincerà
in
presenza d'amore in love
ora
siamo ancora sciupati
come
sciroppo sciroppato
da
mode tv cilestrine
sassi
in argento nel tempo di carta, il nostro
si
percorre unicamente strade chemiradioterapiche
immersi
in ombre di latte
ci
immergiamo in voglie amare
impedite
e mielose
del
bene
diciamo:
cosa è?
Inebriarsi
di ricordi
inveleniti
da problemi nuziali
infastidirsi
perché?
LABOR
LIMAE
sullo
sfondo il guidatore che, bianco,
intreccia
animelle su binari
invece,
l'uomo del lampione nudo
soffre
di un forma congenita di formicolio al pisello
e
dunque s'insabbia a dovere
per
non dovere vedere
sa
che attende il percorso dei colori
gli
spettri razziali come cori
frasi
stupide e stupite
sostanza
palpebrata
dicono
che fare poesia
significa
alzare i toni dagli altari
senza
cadere in scomunica--
nella
vita
mete
e sorpassi
manca
il cartello del pipistrello
in
agguato sugli sbagli, affogato
LA
COLLERA DELL'AMORE
vedo
esplodere una collera
in
erosione del vulcano
una
testa di cane
al
confine dell'amore
tale
è l'emozione che assale
alla
notizia dell'assioma ipofisario
ora a
dismisura tutto affossato
in
una specie di baratro
in
linea d'aria col
dolore
dell'anima
la
storia comune
di
uno di noi
è
notte fonda
resiste
radio classique
che
sparirà tra le stelle
ora
art-de-vivre
trovo
un numero di telefono
per
godere del corpo
di
una giovane ungherese
che
ci faccio?
Componendo
quel numero
lo
specchio si svuoterà
e
rimarranno scaglie negli occhi
ho
deciso....
nessun
compromesso
non
desidero fare lo zerbino
a
nessuno
la
pioggia oggi
è
sublime
mi ha
convinto
che
ci rovista il cuore
senza
danni particolari
m'appartengo al mare
più
di quanto non creda
m'allontano
ma
inconsapevolmente
lo
riacciuffo, in sorpasso
a
pelo d'acqua
mi
manca il suo respiro
fa
tutt’uno colla mia natura
mai
dovrà soffrire
od
essere incompreso
La coperta
ti
affacci sulla mia bianca coperta
infreddolita
di baci
ti
abbassi
solleticandomi
le gote, che docili
si
svegliano dal lungo sonno
poi,
come molla
ti
infili nella fessura dei respiri
l'erba
è sveglia
la
coperta sciolta
MELCHISEDEK
l'abisso
dilania
panico
lenta
onda
macigno
in testa
ruota
epedermide
con
pustole, ulcere
fingo
un muggito
pesante
di terra
mi
scruto
m'annuso
rapacemente
viaggio
di mente
delirio
di cervello
una
scorza sottovuoto
un
trapasso di silenzio
di
soprassalto, tu
proprio
tu
anestetico
raffioramento
per
annusarti
sei
amara con me
oh
vita
si
dicevano ammalati
ma di
bene, specialmente
a
letto dormivano
con
gardenie sul petto
nei
loro letti
cercavano
erba
nella
necropoli
trovarono
fughe di gas
nei
fossi
*
Per
stare bene in piedi
occorre,
caro amico
sapersi
inginocchiare
*
triste
e al buio
eccomi
cadere
offuscato
dal vuoto
di
spine
avverto
come un senso
di annegare
in gola
il
destino tra le mie braccia
con
grida
nella
stanza n.4
della
neurochirurgia del santacroce
s'accende
una luce gialla
che
sa di stop
fiorj
mi dice che
nel
lutto trovi
di
più e di tutto
ho la
bocca chiusa dal gelo
come
cintura che serri
viceversa
rovescerei
improperi
e parolacce
rivolte
al terribile tumore
a
lui, non voglio dare
alcuna
soddisfazione
ormeggiano
tra le lenzuola
le
nostre intime vite
non
definibile chi tremi
o chi
consoli
posseggo
un lavandino
che
tira come un vaporetto
sopra
c’è lo specchio
con
fiale per dormire
in
ospedale non cè la tv
a
forza di tagli
si
ritraggono pure
le
foglie
qui,
invece di guarire
gli
ammalati
ci si
invecchia di corpo
la
luce sempre costantemente
affievolita
pare accoltellata
qui
si soffre come
fenicotteri
privi di piume
lenzuola
bucate
le
voci sfuocate
pensare
che in questo luogo
il
corpo dovrebbe indistintamente
adagiarsi
come candido fogliame....
sul
letto impavido del dolore
le
nubi al mattino
raggiungono
le acacie
tra i
filari in plastica
tu mi
ferisci, diceva
senza
spada
il
passato
(di
verdura)
noi
stessi siamo spaventati
come
cani da guinzaglio
la
recessione c'indebolisce
imbavagliandoci
la bocca
beh
che dire, direi
sono
i nostri tempi
belli
e dispiaciuti
che
dire si voglia
questa
giornata
sa di
valore di carta
poco
importa
se
poco conta
CONSIDERAZIONI
DI MORTE
verrà
stanne certo e tranquillo
non
urlando ma accarezzandomi
verrà
non dubitare con cori di saluti
amichevoli
e senza particolari segni di molestia
verrà
di certo senza leggere il contatore del gas
o
dell'acqua e senza pagare rata del tuo dannato mutuo
verrà
tranquillo che verrà senza considerare se ho
fatto
il testamento olografo
poi,
delicatamente ma marcatamente
mi
chiuderà la porta in faccia,senza
chiedere
scusa, con febbrile inesperienza
in
ricerca di fondamenta
trovo
macerie e mattoni
colme
di escrementi canini
mentre
testimonio che assai
ero
rimasto vivo, a quei tempi
lentamente,
se si vuole,si ridiventa vivi
dal
fatto che l'aria non è più la stessa
ed
oggi,dico oggi, sento gridare e parlare nessuno
e,
fra poco, e ciò mi rallegra
chiuderanno
la scena
il
sipario in disparte
stamane
sono al funerale di angela barison
significa
incidente
come
inavvertitamente inciampare
in
uno zerbino
per
lasciarci la pellaccia
non
la pelliccia badate bene....
AMORE
spiegami
ciò che fai
se è
equivoco trovarti nudo
e
perché hai espressioni così leggere..
spiegami
perché sei causa di divisioni
o
perché preferisci le reggicalze ai collant?
Dimostrami
che non è vero il detto
“vietato
toccare” e che la prima volta
che
fai l'amore non è necessariamente la migliore
infine
e concludo dimostraci
la
tua essenziale concretezza
e
crederemo in te (per chi già non lo fa)
mi
ama più DIO o la morte?
Sono
in eterna contesa, direi
tutti
e due
com'è
profondo stasera il silenzio...
rivedo
con nostalgia e gioia
il
lumino di papà, mamma, guido
nulla
ed in nessuno modo può darmi fastidio
s'impara
a
disimparare
dalla
vita
penso
spesso alla morte
a
quell'istante di vita
mi
dico che è un tranello
quel
momento che dalla nascita
ti
attende con trepidazione
e che
all'alba assurda
di un
giorno sconosciuto
ridiventerà
un gioco
non
ci credo che non rivedrò
i
miei cari defunti
tanta
è la voglia di incontrarli
avrei,
Signore delle anime belle
troppe
cose da chiederti
ma
non posso farlo
perché
il passato non è presente
ma,
giurerei che il futuro
è
un'altra cosa
infatti,
se sei dentro di me
dormo
sogni tranquilli
vento
che mi parli delle tue fogliettine
che
mi fai trepidare di dolcezza
e
asciughi la mia sudata fronte spaziosa
fa
che la mia morte
sia
un tuo sereno respiro di pace
bello
è sapere che la poesia
trionfa
su sensazioni deludenti
la
stanza è bastarda
come
la gonna col ventre....
hai
visto la cornice?
Ma io
sono in piscina
annego
in acqua
mi
salvano le scarpe...
tu ed
io diversamente
che
facciamo?
Rappresentiamo
nudi equivoci
di
sporcizia o equivoci
di
pura espressione?
Dimmelo
tu
siamo
divisi da diverse lingue
da
fredda neve in ora tranquilla
eppure
stufi di disegnare il concreto
forse
cè qualcosa che non quadra
dimmelo
tu
per favore......
siamo
luci blindate
milioni
di luci al buio
un
sogno che sa d'assedio
e la
notte che ci divora
e che
io… adoro
Signore
fidati di me
come
io di te
accogli
i miei pentimenti migliori
oltre
i giardini lowe...
oggi
esiste il sole
sul
mio cuore di selvaggio
tu mi
dici, correttamente,che
rappresento
un orso burlesco,
io ti
rispondo di tagliarmi le unghie dei piedi
poiché
la mia pancia non me lo consente
in
maniera adeguatamente corretta
poi
mi chiedi il menu per la cena
io
giro la domanda a fioranna
è
l'epilogo di un giorno fantastico
passato
insieme a due persone ammalate
oggi
non voglio abbandonarle
il
mare è azzurro dall'infanzia
la
poesia è il mio abbraccio
coll'universo
e
permette di relazionarci
a
dovere meditiamo,gente
meditiamo
e poi
la
luce delle case
vanno
al mare
sempre,
lo invoco,sempre
gesti,
abissi, segreti
su
questa nave da battaglia
le
isole m'invadono
rendono
a sprazzi
cocci
eterni..
e per
finire
le
cicale del colombè
cicaleggiano
festose
fino
al visibile
della
mia sana campagna
colla
poesia non si gioca
brezza
di dolcezza
sull'aria
rigorosa
senza
di essa, la rovina
chiara
e tonda
sul
tavolo, distesa
amen
A MIA
MOGLIE ANNA
quante
volte ci siamo
mandati
giornalmente a quel paese
per
il vestire o la messa
per
poi discutere senza senso
uno
in camera da letto l'altra da camera opposta
quindi
per stesso orario due sveglie diverse
saponi
profumi smalto per unghie
dentifricio
sempre piu duro causa la non chiusura
acqua
di giò profumo di cleto olezzo di tota netina
i
nostri viaggi all'estero
roma
lourdes medjuogorje
ci
manca la transiberiana e compostella
all'aereoporto
ci chiedonodocumenti
noi
ci baciamo
quello
è il ns unico documento.....
alla
sera m'inginocchio e prego
in
silenzio davanti alla madonnina
mi fa
vedere una croce color mogano
ottimamente
rivestita in pietre preziose
la
toccai, era piuttosto pesante
avrebbe
dovuto avere un bel prezzo
io le
sfiorai il viso caro
toccai
le tenere guanciotte
allora
capii
ma
lei non era più
*
Signore
fa che i pensieri
che
sfioro con la mente
diventino
santi
II
*
L'alba
sta salendo
tesa
come imprigionata
se la
fortuna
ha
indebolito lo sterno
il
sangue ha
indebolito
i fianchi
il
mondo si piega
sin a
toccare
una
donna bilingue
lo
spogliarello per il lettone
la
bocca per il siciliano
ora
hanno il corpo
tra
loro dita
inizia
l'inseminazione
del
ventre
cedendo
a due mari
per
un attimo e......vai
sarà
una nidiata di sangue
increspature
dorate
ebbene
le vergini
hanno
il potere
di
riportare i tumulti
in
promesse
come
le linee di seta-rosa
congiunte
ANIMA
MEA
anima
del mattino
sbigottita,
cupa
t'incupi,
ironica
come
pagliaccio
di
chi era
l'assenza
persa
disincanto
folletto
che vola?
Eri
forse nato
tardi?
Immagino
la scrittura
più
amorevole
che
da cassetto...
importanza
è nostra
indugio
per caso
come
gessato
quindi
vegeto di buio
e
fingo di luna..
tutto
il vuoto
che
non ci sei..
la
persona che sia Tito
o
Stalin o Breznev
Obama
o Merkel
dilatandosi
genera.. burla
amore
di sole
se ne
và
et
voilà...
la
titubanza in amore
trema
al passo
è
strana
sfugge
dopo
ancora
la
scoperta
incomincia
dal
silenzio?
Ho un
turbamento
di
onde
per
una seppia frantumata
hai
pensato forse?
D'inerzia
puoi riprendere..
se
cedi l'impronta
tutto
è sabbia
già------
capovolto
e a
ritroso
scombinati
istanti
di
pena
attesa
in cassetta
delle
lettere
m'accontento
se ti
trovo
tu
resti immobile
cercata
e trovata
e
vai.......
sole
inghiottito da luna
preciso
mio turbamento
che
l'anima attesa
non
ci sia.......
cerco
uso di parole
armonico
indicibile
mi sa
di ragnatele
da
vivi…
*
L'ave
maria dura circa 40 minuti
dalla
chiesetta di sampietro
alla
biforcazione dei "carabini"
minuziosamente
mariana
è la
strada campestre
provate
a sporgervi
e
vedrete che ci sostiene in solido
da
una interminabile luce
ci
aspetta senza fine
LA
POESIA
se
non fosse etichettata come dannata
sarebbe,
o meglio, avrebbe
la
possibilità d'essere beata
ora
entra in gioco l'opinione forense
dei
qualificati colleghi
la
poesia è sempre reperibile
ad un
patto che è quello di non ledere
gli
interessi legali e gli onorari
e
siccome questo concetto non è ben
compreso
dai benpensanti
viene
cacciata od espulsa che dir si voglia
con
sistemi demo.critici..(dicono)
a
bordighella
la
vita bella
vento
in collina
è
quanto contiene
la
mia vita
curva
di mare
sospesa
tra
mandria
e gregge
dalla
mia terra
sbuca
la poesia
dal
mare sgranato
il
mio sangue
madonnina
mia
ti
porterei al mare
od al
fiume
e dal
vento, da te,
farmi
salvare
i
continenti saranno il frutto
del
matrimonio fra bianchi e neri
gli
universi il frutto
tra
nebulose e buchi neri
A
MEMORIA DI FIORANNA
è
dolce
pur
nella tua
malattia
viso
sereno
comodo
di sdraio
mani
divertite
occhi
aperti
al
buio
i
capelli
che spuntano
dopo
la chemio
l'
infermiere
reca
orecchino
al
lobo destro
mentre
snocciola
mandorle
tra i
suoi dentini
arrivano
i cugini
per
farti visita
ma
nell'entrare in obitorio
la
porta a vetri
si
scheggia
come
cavalli
di un
branco obliquo
che
ti fissano
singolarmente
fiorj,
il peso eccessivo
di
nuovo esiste la tentazione
del
forno per il pane
la
frutta la deponi
sulle
ginocchia
graffiate
dalla radio
bacerai
tuo marito guido
stasera
dalle labbra
di
vino chinato
e ti
stenderai supina
a lui
accanto
cuore
a cuore
gli
leggerai l'odissea
come
gioco rinchiuso
e non
importa se hai i riccioli
impastati
di farina
QUEL
BAMBINO
che
avete davanti ora
che
vi incontrava ogni giorno
lo
incontrerete nuovamente
sempre
e poi
sempre
nei
vostri sogni
identificatelo
come il sottoscritto
dicevo,
tempo fa
dalla
culla al nulla
dalla
neve al mare melodioso
dalla
luce dei tuoi occhi
alla
sabbia della pioggia
quando
piove tu canti per me
dal
ricordo si gonfia il pianto
dal
sole che arruffa i capelli
dallo
stormo della Pastorale
portate
qui le vostre lacrime
oh
donne sagge
che
io possa asciugarvele
come
un tempo quando
cresceva
il mare
ed i
gabbiani erano osservati
ora
io unisco
utile
e dilettevole
splendi
sole splendi
e
spandi tuo calore
pace
e pace a voi tutti
il
mare vi abbandoni e vi conservi
fratelli
miei
no,
come puoi dire,fratello
che
non ti amo?
Sei
forte fratello
forte
di fortezza
siamo
sicuri
di
donarcelo....
poi..dico..che
ti amo
vieni
qui amore mio
accanto
a me
sappi
che ti amo
che
ho un annuncio per te
buio
allontanati da me
no
disturbare la mia quiete
e la
pace del mio amore
buio
sapore di vita
LA
MIA COMPAGNA
MI
ACCOMPAGNA
NELLA
SANA MIA CAMPAGNA
capelli
scompigliati
tumultuosi
e prorompenti
anima
depositata
su
guance ben espresse
urlavi
incessantemente
e
sommerso d'amore
vero
che tu canti per me?
Ho
udito e mi sveglio
*
Vedo
vado dove voglio
penso
di non volere
se
turbi la quiete
dimmelo
senza fragore
tu
dimmelo a riguardo
della
posizione
in
cui scagli la pietra
in
verità vi dico
ve lo
dico in verità
sei
tu che mi consigli
fare
proposte
d'
eccellenza
il
meridiano
si
apposta
in
sogno
spera
sempre
nel
signore
stà
in silenzio
senza
sosta
sei
bulla
e
parsimoniosa
lesta
e testarda
ma ti
amo
all'infinito
nel
senso che amare
significa
rispetto
e
reciproca fiducia
sei
grande
e
furioso
sparito
e mail
anche
se tu limiti
i
danni consentiti
santità
è credere
che i
miracoli,tramite dio
puoi
farli anche tu
oggi
dio è ospite al quirinale
pensate,
che pulizia, di quei politici
sei
giuda o pietro?
Fa o
signore
che
il silenzio
esploda
nelle mie orecchie
i
miei riferimenti:
acciughe
liguri
aglio
piemonte
cassata
sicilia
fare
e tacere
ecco
fatto
supera
il sapore del sapere
col
sapone al vapore
ho
mangiato banane
mi
hanno detto che ogni banana
consumata
costa la vita
di un
bambino
ho
vomitato tutto
DOLCE
MARIA
BELLA
CARA
MAMMA
MIA
la
prosa racconta
la
poesia vive
santità
è tentare
di
accettare volontà di dio
tanto
più crescono le tempeste
tanto
più dio è vicino
tanto
più sei peccatore
tanto
più dio è misericordia
la
mia miseria
la TUA
misericordia
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