PER NON DIMENTICARE, OGGI COME IERI
Cenere d’inverno
Quanto può essere freddo
il buio dell’inverno
inutile il mantello della neve
se vi respirano le croci, sotto
ornate dalle spine delle stelle
dai numeri di giorni senza nome.
Non attendevano un messia
un bimbo che cambiasse il calendario
donasse gloria ad una razza
vogliono vivere nel cielo – le stelle-
senza risplendere nel fondo
nel buio della polvere dei giorni
memorie senza scheletri di barche.
il buio dell’inverno
inutile il mantello della neve
se vi respirano le croci, sotto
ornate dalle spine delle stelle
dai numeri di giorni senza nome.
Non attendevano un messia
un bimbo che cambiasse il calendario
donasse gloria ad una razza
vogliono vivere nel cielo – le stelle-
senza risplendere nel fondo
nel buio della polvere dei giorni
memorie senza scheletri di barche.
Caro Emanuele, simbolismo, metafore, doppi sensi: bella ed intensa nella sua sinteticità - ma la poesia deve essere così - questa tua lirica per il "giorno della memoria". Mi piace moltissimo l'ultimo verso "memorie senza scheletri di barche" anche se, forse, non lo capisco appieno, ma non spiegarmelo: la poesia si uccide proprio in questo modo.
RispondiEliminaCarla Baroni
grazie Carla. Emanuele Aloisi
RispondiEliminaE nel termine 'razza' si riassume il superbo contributo di una lirica come questa. Emanuele nell'adottare questa parola mette in risalto come tra gli uomini non si dovrebbe mai parlare di razze. Gli animali si distinguono in virtù delle 'razze' alle quali appartengono. L'uomo è fratello di tutti gli altri fratelli, indipendentemente dai colori, dalle origini, da ogni caratteristica. La chiusa della lirica è una lama nell'anima. Siamo tutti colpevoli. Tutti 'nel buio della polvere dei giorni / memorie senza scheletri di barche'. Il mio plauso a quest'Autore, che incontro spesso sull'Isola del carissimo Nazario. Sa ricordarci che la memoria va stimolata. Le 'croci' restano troppe e il nostro sdegno va gridato in ogni occasione. Ringrazio di cuore il Poeta e ... d'istinto, prego...
RispondiEliminaMaria Rizzi
Onoratissimo come sempre, egregia Maria Rizzi, per le sue parole e la sua attenta lettura. Emanuele Aloisi.
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