Dal sangue dei padri
disperso sui monti
è nata la mia libertà.
E il ricordo non muore
ma scorre su strade smarrite
e racconta a giovani vite,
che non hanno memoria,
che è l'ora di dare
al quel tempo un ricordo
perché si risvegli
quel mondo un po' sordo
che ingordo rasenta
la fine e il principio
d'un baratro antico.
Speriamo tornino presto tempi migliori.
Abbi cura di te.
Un abbraccio.
Laura
Grazie Laura! Non ci conosciamo, ma il blog e l'esistenza virtuale alla quale siamo costretti da due mesi ci rendono amiche. Festeggi la Liberazione e 'racconti a giovani vite' quanto è stato importante quel 25 aprile, e quanto è importante oggi non vanificare i sacrifici dei padri. Nel silenzio che assorda la tua voce restituisce il senso della memoria. E la tua cifra stilistica è quella della poetessa autentica, che sa muoversi nel ritmo, sa ricorrere al timbro ed è sinfonia. Credo sia difficile coniugare impegno civile e arte pura. Complimenti di cuore e auguri...
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