Con la rete da pésca
Mi è passato d’accanto il tuo sorriso
appoggiato alla spalla di un torrente
che lieve scorreva verso il mare.
L’ho catturato con la rete da pésca
e l’ho messo sotto l’abat jour.
Risplendeva
come un sole e illuminava la notte
della stanza. Vado spesso sul torrente
con la rete nelle mani, sperando
di catturare altre immagini di te
che in acqua te ne scorri indifferente
al mio bisogno di averti. Ti prego,
avvisami quando passi da queste parti,
io sono qui pronto a pescarti. E magari
anche a tuffarmi nel fiume per affogare
con la tua bocca nel cuore.
Da “dieci poesie d’amore”
Il pescatore usa la rete per catturare la sua preda, qui, tuttavia, non c'è né chi pesca né chi viene pescato.
RispondiEliminaC'è un Poeta affamato d'amore che è disposto anche ad annegare per significare quanto un sorriso, il sorriso di quella bocca, gli sia essenziale.
Nessuna preda comunicherebbe al suo predatore che sta per passare e nessun pescatore sarebbe così ingenuo da chiederle di avvisarlo.
Ma in questo caso - anche se Pardini lo dice - non ci troviamo sulla sponda di un torrente. No, questo ruscello non esiste ed è più reale, più vivo di ogni altro fiume.
Sandro Angelucci
Poesia meravigliosa, rivela come sempre il pensiero di un'anima grande che sa come l'amore sia, a tutti i livelli, nobile, delicato e incondizionato. Un amore poetico, l'unico vero amore, dove si uniscono insieme le due follie platoniche, in nome della Bellezza di ciò che è vivo ed eterno attraverso l'immagine evocata. Grazie a Nazario Pardini e al suo cuore immenso, con gli auguri interminabili di una Pasqua tanto attesa.
RispondiElimina"DEDICATA" scrive Nazario Pardini... "I poeti lavorano di notte" scriveva Alda Merini... sì, per donare un sorriso di verità. Grazie Rita Fulvia Fazio
RispondiEliminaChe bel canto d'amore! Nel torrente della vita, il poeta pesca un sorriso fuggitivo "che lieve se ne scorre verso il mare", indifferente al suo bisogno ardente di pieno amore. Lo cattura e lo porta nella sua stanza da letto, sotto l'abat-jour, nella speranza che non lo abbandoni mai. In versi luminosi e semplici è nominato, da vero e grande poeta, lo struggente mistero di tutto ciò che è eterno e di tutto ciò che muore.
RispondiEliminaFranco Campegiani
(...) il tuo sorriso appoggiato alla spalla di un torrente... è una personificazione che mi torna con tutta la sua forza. Grande è la filosofia del pescatore che ama ciò che ha avuto e conosce l'attesa del suo desiderio. Bellissima.
RispondiEliminaDi questi tempi leggere una simile lirica spalanca gli orizzonti, rende il domani un sogno possibile... Chissà perchè nel leggerti, ho ripensato al libro "Il vecchio e il mare", ho rivisto il protagonista con la lenza e il suo combattimento... Ma tu non combatti, Nazario mio, tu sogni, com'è nel tuo stile sublime. Sogni, ricordi e realizzi ancora la pesca miracolosa dei sorrisi di un amore. Il greto è l'attesa, la canna è il desiderio, la pesca è la rivelazione di un amore che si rinnova. Immagini che commuovono. Il sorriso posato sotto l'abat jour, souvenir e ricettacolo di nuovi desideri. Versi in amore, non d'amore.
RispondiElimina"io sono qui pronto a pescarti. E magari
anche a tuffarmi nel fiume per affogare
con la tua bocca nel cuore".
Esistono parole per commentare una chiusa simile? Ti seguo sul greto, immagino la luce, vedo lei che si avvicina e assisto al bacio più dolce e intenso dell'universo, mentre il fiume fa l'occhiolino e vi attende. Siete in una bolla magica. La vita respira piano. Io trattengo il respiro. Mi perdo e so di non essermi mai ritrovata come ora. Non posso ringraziarti, Amico immenso. La Poesia è un annuncio, una primavera, la realizzazione di una speranza collettiva. Commossa ti abbraccio forte e ti lascio pescare questo abbraccio...
Ringrazio gli amici che con passione e profondità analitica hanno
RispondiEliminaparafrasato la mia poesia.
Nazario
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RispondiEliminaNazario Pardini è un nostalgico dell'Essere. Ma un nostalgico che identifica in se stesso le manifestazioni più eterogenee della creazione terrestre, nonché cosmica.
Ecco la sua nostalgia per la Natura in sé, per la bellezza e per l'amore che nasce, nella personificazione del poeta, dal mare.
Pardini si identifica con l'amante della femminilità, che nel suo gesto di pescatore si alimenta e si alimenterà per sempre nel "pescare" spiritualità, corporeità, e proiezione immaginifica di un intreccio mirabile tra esseri delle più svariate tipologie creative.
Questo è Pardini per noi che viviamo nell'immagine del Creatore.
Un caro saluto da Marco .
Grazie, Marco, per la tua profonda analisi critica: un vero gioiello interpretativo.
RispondiEliminanazario
Davvero complimenti a Marco! Cordialità. E un saluto a Nazario Pardini, pescatore di spiritualità poetica. Rita Fulvia Fazio
RispondiEliminaDavvero complimenti a Marco! Cordialità. E un saluto a Nazario Pardini, pescatore di spiritualità poetica. Rita Fulvia Fazio
RispondiEliminaRingrazio Rita Fulvia Fazio per la sua generosa pennellata spirituale.
RispondiEliminanazario
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RispondiEliminaBuongiorno Nazario. Poiché è, il suo, un verso di una sfolgorante, vertiginosa bellezza: "...per affogare con la tua bocca nel cuore." da "Dedicata", a Lei, una mia riflessione. È questo un verso che svetta lo splendore nel più alto dei cieli: sì, ecco l'esemplificazione di come vengono annaffiati i miei versi: "...nell'alchimia del petalo / mutato / nel sorriso della fonte, /pura e fresca, / sia tuo, / quello delle mie labbra, / di parole tenere e / d'oro." da "Peonie del sorriso" con le gocce di rugiada dei suoi: ne sento l'appartenenza in bellezza, in fioritura. E raccolgo a piene mani la gioia di complimentarmi con lei, Nazario, generoso a traslare, trasmutare concetti in preziosi, incantevoli versi. -Ma quanto magistrali, sentite sono le sue letture di testi di autori vari.- E perciò può essere una risposta empatica e un rispecchiamento "di come il verbo si sottomette alle richieste degli input emotivi" la sorgente ispirativa poetica, il senso del canto filtrato da una grande, lucente anima che respira contaminante sensibilità; e si configura all'acme, in campi semantici di rara potenza iconica.
E per dirla con le parole di una mia poesia "Anime in filigrana": "...svetta alto /
il guizzo esuberante alla fontana /
e danza col soffio del vento /
melodie sommesse /
incantevoli voci. /
Svelamenti gocciolano sorrisi /
nella gioia del canto.../
"
E per la gioia di comunicare con lei, Nazario, nello spazio atemporale, un abbraccio.
Fulvia
Nella gioiosa sorpresa dell'inserimento di questo mio commento da parte del professor Nazario Pardini per la sua poesia "Con la rete da pesca" mi piace rilevare come esso scaturisca da un gusto, un incontro letterario condiviso di cui ringrazio sentitamente Nazario. Cordiali saluti a tutti. Rita Fulvia Fazio
RispondiEliminaCarissima Fulvia, i tuoi versi di intensa profondità mi sono arrivati nelle acque dove spesso mi reco a pescare e dove vale la pena tuffarsi a costo di affogare con una bocca nel cuore.
RispondiEliminanazario
Catturare un sorriso è come guardare chi si vuol bene negli occhi, poi chiuderli e fare in modo che il suo volto scenda fino al cuore, soltanto così ci si ama per sempre.
RispondiEliminaGrazie Professore, inutile dire quanto grandi siano le Sue liriche e quanto dolci siano i Suoi versi che scivolano leggere e sinuose al pari di un'armonica melodia che s'imprime per sempre nello scrigno della memoria.
Significativa e commovente la metafora del pescatore che con la sua rete, riesce a pescare la pietra più preziosa che esiste ovvero, l'amore.
Quell'amore carico di passione e di naturale sensualità degno di essere vissuto anche solo per pochi attimi.
Grazie mille da Giuseppe Cultrera.
Carissimo Cultrera,
RispondiEliminaun commento di rara potenza emotiva. La tua perlustrazione parafrastica, la tua immersione filologica, la tua padronanza linguistica mi hanno fato capire molte cose dei miei versi. Un grande grazie
nazario
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RispondiElimina"I tuoi versi di intensa profondità". Versi dal significato profondo; versi significativi per il contenuto intenso e avvolgente e coinvolgente che, nel Poeta lettore, hanno concretizzato l'ascolto, il tuffo al pescaggio, la pesca e l'affogo ... che hanno altresì pervaso il suo cuore così intensamente, tanto da spingerlo a tuffarsi, per attingervi. Sì, attizzare il fuoco acceso e ardente di fremiti pervasivi di una illimitata, immanente percezione di sconfinamento nell'affogo dell'intimo del proprio cuore imbevutosi dei versi espressi dal cuore di un altro. Tale canto, magnificamente, ha consentito ad accogliere la propria creatività, nel caratterizzare immagini a loro volta creative. Ed eccolo lì, liberata la sua anima, per "tuffi nel ruscello della vita", il Poeta Nazario Pardini, dal respiro culturale universalizzato, vasto e precipuo della perfezione stilistica, formale e umanistica del proprio credo ideologico che danza magistralmente, magicamente, con le parole nuove: "... per affogare con la tua bocca nel cuore."
Così avevo scritto...Grazie, Nazario.
Fulvia
Carissima Fulvia,
RispondiEliminagrazie per l'intenso commento.
nazario
Quello che ammiro sempre e soprattutto in questi ultimi periodi della poesia del Prof. Pardini è la semplicità del dettato poetico,la immediatezza intellegibile tramite un linguaggio che rasenta forse la ingenuità del suo essere fanciullo-ottantenne. Ma, pur in questa semplicita riesce ad esternare in poesia pura la grandezza del suo sentire più profondo (in questo caso nel ricordo dell'amore giovanile)con pennellate liriche che avvincono immancabilmente il lettore e lo conducono nel suo mondo più nascosto: "... sperando di catturare altre immagini di te che in acqua te ne scorri indifferente al mio bisogno di averti, e/o ancora: "...tuffarmi nel fiume per affogare con la tua bocca nel cuore". Versi semplici all'apparenza ma traboccanti di un lirismo inconsueto, personale ove poderosa cultura e intimo sentimento si fondono saldamente. Pasqualino Cinnirella
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