Ciascuno di noi
Edda Conte, collaboratrice di Lèucade |
Perché mi chiedi
"sei cieco alla bellezza
dell'autunno?"
io non ho risposte chiare...
mi commuovevo anch'io
ai languidi colori
dell'Ottobre
alle giornate lunghe e
soleggiate
quando brillava il sole sulle
siepi
sui tigli dorati nel tramonto
con qualche foglia verde
ancora..
ora guardo gli uccelli
migratori
volare in silenzio sopra i
campi
dove i trattori rovesciano la
terra.
Ora è Novembre!
Spoglia è la vite e affranta
tutto ha dato di sé
si strappano i cavolfiori
dalla terra
che gelida e attonita resta
in attesa d'altro seme e
d'altra vita.
Novembre è mese stanco
memoria di assenze nel cuore
attesa lunga di sole e di
mare...
sono giorni macchiati di
notizie
ansie crescenti di quella paura
che all'improvviso si fa
realtà.
Come possiamo far festa ancora
sui balconi come allora?
e cantare, perché "tutto
andrà bene".
Ciascuno di noi è nessuno
per quanti incontra sulla via
sia pure il vicino
a cui la benda blu nasconde un
improbabile sorriso!
Gioivano nei campi le spighe
dorate
e chiacchieravano i papaveri
al vento
era Aprile...era
Maggio,,,era...
l'orgoglio dei tigli in fiore
sorrideva primavera ovunque
amore e vita.
Oggi è quasi Inverno
il quotidiano non parla di
vacanze in prospettiva
conta i contagi
e tristemente contagia gli
umori!
Soltanto la divina fiammella
ancora
ci esorta a credere e sperare.
Edda Conte- Nov. 2020
RispondiEliminaMi colpisce in questa bella poesia questo sapore quasi da bollettino di guerra. La poetessa registra lo sconforto che tutti ormai ha preso, che via via è andato crescendo; c'è un guardarsi attorno sgomento, quasi un non riconoscere le cose e le stagioni di sempre . L'Autunno che era prima un fulgore di rame e d'oro è ora spento, gli uccelli migrano in silenzio. Forse gli uccelli hanno sempre migrato in silenzio, ma in questa atmosfera che odora di pena si avvertono cose a cui prima non si faceva caso e in tutto l'anima vede il proprio sgomento. Così la vite è affranta, così la terra aspetta altro seme , spera in altro seme, ma intanto sta attonita e fredda. C'è ovunque un senso di attesa appunto...e fino a che questa attesa non sarà soddisfatta non ci sarà il disgelo. Nascosti i sorrisi dietro le maschere che ci allontanano e ci estraniano in questo clima a cui non eravamo avvezzi. E la nostra anima, come la terra, aspetta un seme che porti nuovi germogli e nuovi frutti... e che non tardi troppo a venire.
Edda cara, la tua poesia rende meno acuto e opprimente il pensiero di questi tempi bui e non solo per la pandemia. I tuoi versi fanno volare oltre e sono messaggio di fiducia. Quando tutto questo finirà, torneremo a godere della bellezza che circonda la nostra esistenza. Sono vivi e caldi i toni della tua poetica, tanto da poter accendere i sensi e il sentimento del tempo. Sempre ottima poesia la tua. Grazie per averla condivisa. Un abbraccio
RispondiEliminaMarisa Cossu
Edda mia, il Cantico dell'Autunno continua con te, che sei la nostra luce e, in questi versi, la nostra coscienza. La Natura è tua sposa e madre, i tigli vivono in quasi tutte le liriche, ogni giorno desidero di più piantarne uno sul terrazzo, ma di questo Novembre non puoi cantare le lodi, saresti nota stonata e indifferente. Un velo di nuvole scure si allarga come sangue sparso e distilla schegge, dal tempo uggioso, del colore delle foglie morte. Il cielo si disfa in lacrime pigre, che si posano sui fiati e svaniscono. Sottolinei quanto novembre celebri gli amori volati in Cielo e i tanti affetti sconosciuti rubati alla vita:
RispondiElimina"Novembre è mese stanco
memoria di assenze nel cuore
attesa lunga di sole e di mare..."
L'allegoria con lo strazio è palese. Ogni giorno contiamo gli assenti, è diventata storia 'normale', non lutto di una nazione. E i tempi belli, rotondi, perfetti sono lontani, profumano di salmastro, di abbracci, di incontri, di convivialità.... Si pensa sui tuoi versi, su 'l'orgoglio dei tigli in fiore', sulla natura ferita che si spoglia e 'gelida e attonita resta'. La chiusa è un gioiello di Toc ed Eden: un fiato d'attesa denso di speranza, non esistono tunnel senza vie d'uscita, 'la divina fiammella' arde per ciascuno di noi e, soprattutto per chi soffre da solo. Una preghiera, amica mia. Si vola sulla speranza, ma nascondere le testa sotto la sabbia non è degno dell'uomo. Ti ringrazio, tesoro, e ti porto nel cuore, insieme al caro Nume Tutelare!
Mie care amiche Maria , Marisa, Lidia,
RispondiEliminaPer "ciascuno di noi" oggi è ancora più importante mantenere aperto un dialogo, ci sentiremo meno isolate e certo più vicine nei pensieri , specialmente se li esprimiamo in poesia, che meglio riporta i sensi della nostra coscienza. Vi dico grazie per le vostre parole di partecipazione ,tanto sincera e affettuosa , di fronte a questa mia composizione.
E' uscita spontanea , senza pretese letterarie, perché ha "sentito" il pensiero di "ciascuno di noi" . Per questo mi piace rispondere ai vostri commenti con questi versi:
"Un corso d'acqua
questa nostra esistenza
e noi
su sponde parallele
a inventarci un ponte
La voce non ha più parole
resta nel silenzio di noi
con mormorio d'acqua...
Forse
è più avanti la sorgente
dove iniziare daccapo a conoscerci
a parlarci
ad amarci..."
Vi abbraccio con i più bei sentimenti della nostra umanità.
Edda
L'idea del ponte è il mio chiodo fisso, vederla esprimere in versi così limpidi, palpitanti , immediati, mi rende ancor più consapevole delle affinità elettive che ci legano, Edda mia, anche se a livello artistico sono un punto remoto rispetto alla tua costellazione. Ti voglio un bene immenso e attendo con ansia autentica quell'abbraccio!
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