Poesia fresca, nuova, sperimentale questa di Laura, che azzarda ritmi e sonorità di ampia effusione umana. Qui pathos e logos si completano in una visione di interrogativi sulla vicenda terrena. Dalla concretezza dei singoli elementi si passa ad una visione ampia e totale dei pensamenti sull’essere e l’esistere che spesso ci stanno addosso come la pelle. Scrive la poetessa nel suo ultimo verso: “…Lo sai, Dio?/…/Non hai fatto un bel lavoro./Non c'è nulla di nuovo, proprio nulla.”. Una affermazione che ci inquieta e ci predispone alla riflessione sulle cose del mondo, sulla vita, sull’esistere.
Nazario Pardini
BANALITÁ
Serve solo un abbraccio,
di quelli banali che spezzano il
respiro,
e strappano il crudele
baratro delle attese;
di quelli che risvegliano i sogni d'una
vita
e assorbono in silenzio una ferita.
Si, proprio quelli piú
comuni,
gettati via distratlogos si tamente
che fingono di essere veri
ingannando corpo e mente.
PARTITA A DADI
Oggi l' ortensia in cortile
ha il colore indefinito di un
dubbio.
La città sente l'afa che attanaglia
e i merli beccano quel che resta
d'un hamburger gettato in un cestino.
La strada è a senso unico
come il fiume d'umanità che passa
incanalato senza vie d'uscita.
C' un' ambulanza sul passo carraio
Hypnos e Thànatos stanno lanciando i dadi.
Domani l'ortensia cambierà colore.
OSSERVANDO
Ne ho conosciuti di poeti venduti;
di civette impomatate e malate;
di pifferai che raccolgono topi
senza alcuna magia e senza ritegno.
Ho visto le cicale velenose
bere dove l'acqua resta limpida
e poi strusciarsi ad un cielo di sugna.
Il mio bicchiere me lo tengo vuoto
lo riempio solo dei fonemi che amo,
quando stappo la bottiglia che il tempo
lascia per sbaglio nella mia cantina.
E poi scortico l'erba dei
penseri
non appena comincia a germogliare.
Non seguitemi, quest' asfalto brucia.
DISTOPIA N. 32
( Cane sciolto ).
Non c'è nulla di nuovo, proprio nulla.
Èè solo la spasmodica ricerca
che oscilla come pendolo ormai insano,
sospesa al filo che lega al limite.
Non c'è nulla di nuovo, proprio nulla;
che sia rigurgito d'un fine Bardo
oppure riscoperto rimasuglio
sconfinato qui, dagli anni Settanta.
Allora, dove libero poesia?
Nell'aia a razzolare tra i mortali
o nell' Empireo sempre piú deserto?
Non c'è nulla di nuovo, proprio nulla.
Memo: evitare chi ha verità in tasca
e le orgasmiche rime dell'istinto.
Avevamo programmato il futuro...
Ora la realtà distopica è qui.
Torneró a guardare l'acqua che cade
dalla punta seccata d'una foglia,
e gente che s'affanna senza senso
a correre piú d'un dannato virus.
In fondo è Autunno,
e sono un cane sciolto.
Lo sai, Dio?
Non hai fatto un bel lavoro.
Non c'è nulla di nuovo, proprio nulla.
RICEVO E PUBBLICO
RispondiEliminaCome diceva Bertrand Russell "il mondo non ha bisogno di dogmi ma di
libera ricerca." Questo pensiero mi ha guidato in questo periodo di
profonda riflessione e lo trovo adattabilissimo anche al concetto di
ricerca poetica che sto elaborando in questo periodo. Queste poesie sono
un piccolo esempio di una ricerca che va verso un "non tempo" scevro da
schemi prefissati e in direzione di una "lateralizzazione" dell'"Io"
posto al margine di un mondo interiore sempre in precario equilibrio tra
espressione intimistica e osservazione e interazione con l'esterno.
Un sincero grazie a Nazario Pardini per le sue sempre attente e
incisive osservazioni.
Laura Barone
Ho letto con interesse e sotto un certo profilo intimamente condiviso queste composizioni di Laura Barone. Ho compreso anche la sua nota aggiuntiva a cui mi piace unirmi con poche parole di esperienza personale..
RispondiEliminaIn certi particolari momenti della nostra esistenza anche la poesia ci segue negli stati d'animo, è allora che l'esigenza di un cambiamento , anche solo formale, si fa sentire più forte che mai. Ne risulta una produzione nuova, vera e sentita, come un rinnovamento, che tuttavia niente ha da invidiare al genere tradizionale.
Auguro alla Poetessa serenità e ogni altro bene.
Edda Conte.