NON SAPEMMO
Serenella Menichetti,
collaboratrice di Lèucade
Non sapemmo mai di vie
non percorse.
Le immaginammo solamente.
A volte piane.
A volte in salita.
Dubbiosi
ci trovammo a pensare
di avere sbagliato cammino.
Nel labirinto della vita
la scelta di una via
si prospetta complessa.
Capimmo in seguito
che in qualsiasi percorso intrapreso
sarebbero stati determinanti
l'equilibrio nel cammino
e la curiosità nello sguardo.
Capimmo in seguito
che la meta stava nel viaggio.
Adesso che i nostri occhi
si sono fatti: mare e cielo.
Bosco e lago.
Acqua e fuoco.
In lontananza percepiamo
un rumore lieve.
Come gocce d'acqua
scorriamo lentamene
nella via del fiume.
La consapevolezza
della foce
ci rende complici.
Più avanti
l'infinito mare spalanca
le sue liquide braccia
Una splendida lirica in levare, Serenella mia, che trova il suo focus nel verso 'la meta stava nel viaggio'. La nostra permanenza terrena è limitata, ma non per questo dobbiamo vivere passivamente oppressi dal mostro che costruiamo con le nostre mani e che definiamo destino. Qualcuno scrisse che 'siamo parte di tutto ciò che troviamo lungo il viaggio'. Occorre fare di ogni passo una scelta. Creare noi stessi e assumercene l’intera responsabilità, se vogliamo che i nostri occhi si facciano "mare e cielo / Bosco e lago. / Acqua e fuoco".
RispondiEliminaVersi magnifici, filosofici e sociali, che ci spronano a osare. Ti sono grata e ti stringo estendendo l'abbraccio al nostro Condottiero, che insegna quanto la strada dia senso alla vita.
Grazie cara Maria è per me sempre un grande onore ricevere i tuoi gratificanti commenti. Un grande abbraccio.
EliminaGrazie Serenella per ricordarci che dove "l'infinito mare spalanca le sue liquide braccia" è il senso del cammino. Claudio Fiorentini
RispondiEliminaGrazie veramente onorata dal tuo commento Claudo
EliminaTemi ed emotività borghesiane. Bella!
RispondiEliminaGrazie infinite
Elimina"La consapevolezza
RispondiEliminadella foce
ci rende complici."
Hai ragione.
"Fa sun chi t'ha da far ma sensa rabia Fa' ciò che devi fare ma senza rabbia
e ogni tant ricord'te chi te vif e ogni tanto ricordati che sei vivo
Il temp as na va vì cume la sabia Il tempo se ne va come la sabbia
prestu a ven noit e indan tuti a durmir presto sarà notte e andremo tutti a dormire
T'ricorde Peru, Minni, Me, Lurens Ti ricordi di Pietro Domenico Meo Lorenzo
i durman già: ian pi nin mal al dens dormono già:non hanno più mal di denti
Madleina, Cia, Togna, Disulina Maddalena Lucia Antonia Desolina
iasivan prò iui bel e la pel fina avevano veramente occhi belli e la pelle fine
i balan pì: i durman anche lur non ballano più: dormono anche loro
i ciantan pì i fan pi nin l'amur... non cantano più non fanno più l'amore..."
La consapevolezza rende più morbido l'arrivo.
RispondiEliminaLa consolazione di non avere più mal di denti anche.
Grazie
Serenella