E’ iniziando dalla pericope della prefazione della
Nostra che prendiamo lo spunto per presentare questo ricco volume, frutto di
una triestina verace, versatile e eclettica, in cui viene affrontato un
argomento tanto attuale quanto culturalmente valido. Il titolo: Il femminicidio nell’opera lirica. La
scrittrice ci ha abituati a saggi di notevole spessore e qui non si smentisce.
Ma iniziamo da questo lacerto della prefazione: “La ricerca sul femminicidio
nei libretti d’opera risale agli inizi del 2018. Avevo già in mente una dozzina
di titoli e per ciascun’opera avevo anche preparato la scheda. All’improvviso
però cambiai idea. Il motivo? Al saggio antecedente Affinità poetiche (Questo verso l’ho già letto) preferivo far
seguire uno meno impegnativo e dal contenuto più leggero. Così scelsi di
parlare di vino nei libretti d’opera in Beviamone
un bicchiere….”.
Un’opera
impegnativa di ben 203 pagine in cui viene portato avanti il tema tanto vicino
alla scrittrice che di lirica è veramente ferrata. Inizia il volume con la nota
introduttiva della Fusco a seguire: l’Indice dell’opera, Indice dei compositori,
Indice dei librettisti, Elenco delle fonti letterarie, Bibliografia. Ho letto
tutte le opere di Franca Olivo, e ho apprezzato il lavoro attento e scrupoloso
della studiosa, abituata a fare le cose sul serio senza dare niente per scontato.
Il saggio si sviluppa con una arte scritturale paratattica, fluente, arrivabile,
e con un impiego filologico personale che avvince e convince. Si trattano
le opere una ad una con dovizia di particolari ad esempio IL GIURAMENTO. Qui la
Fusco scrive: “… l’opera il Giuramento
fu rappresentata per la prima volta al teatro della Scala di Milano l’11 marzo
1837. L’azione si svolge a Siracusa, nel secolo XIV. In città giunge Elaisa, una donna francese alla ricerca della
benefattrice che salvò la vita a suo padre. L’accompagna Viscardo, cavaliere di
Benevento, che nel corso del viaggio l’ha salvata dai pirati, e di cui lei si è
innamorata….” . La cura con cui viene tratteggiata la trama ci dà l’idea della professionalità con cui l‘Autrice tratta
gli argomenti, e della perfezione contenutistica con cui porta avanti la
tematica. Tutto si svolge in maniera chiara e lampante per cui anche coloro che
sono sprovveduti di conoscenze a proposito trovano la possibilità di
arricchirsi sui temi della lirica, qui trattati in maniera approfondita e
lineare. Per quanto mi riguarda sono orgoglioso
di avere in biblioteca i saggi della Fusco. Ogni tanto me ne prendo uno e mi leggo le pagine più avvincenti. Una
ricchezza di cui ormai non potrei più fare a meno.
Nazario Pardini
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