Maria
Rizzi su “Il delfino del Serengeti” di Corrado Casabuoni, edito da Paolo Sorba.
Maria
Rizzi
Maria Rizzi,
collaboratrice di Lèucade
Corrado
Casabuoni ci presenta il suo romanzo “ll delfino del Serengeti”, edito da Paolo
Sorba, che non può definirsi riduttivamente una fiaba. Il protagonista, Zebrado,
vive nel Serengeti che in lingua masai vuol dire ‘pianura sconfinata’, è un
maschio alfa, e in quanto tale possiede le capacità di imporsi grazie alle sue
caratteristiche e alle sue doti di leader. Sin dalle prime pagine il testo
dimostra di essere caratterizzato dal pensiero magico, lo stesso che ha
consentito di scrivere capolavori a Gianni Rodari, a Italo Calvino, ma anche a
Federico Garcia Lorca e a molti altri autori. La magia va intesa come il ponte
che permette di passare dal mondo visibile a quello invisibile e di imparare le
lezioni di entrambi i mondi. Il secondo
protagonista della storia è il gabbiano Titti, che possiede il privilegio di
essere nato nel meraviglioso arcipelago della Maddalena, nella nostra Sardegna
e che si relaziona con i pescatori del posto, più o meno esperti, e con gli
altri volatili, come i fenicotteri, il marangone, le cicogne, e in particolare
la berta maggiore. Il gabbiano ha carattere corso - gallurese e va detto che la Gallura, ovvero il nord
dell’sola proteso verso l’arcipelago della Maddalena, le Bocche di Bonifacio e
il golfo dell’Asinara, è cosa diversa rispetto al resto dell’Isola, viene
considerata aristocratica. Il nostro Autore non attua questa distinzione e
riguardo al suo lessico, al nerbo narrativo che lo caratterizzano va detto che
risulta spesso seduttivamente dicotomico rispetto al concetto di favola e di
pensiero magico. Corrado Casabuoni, infatti, è Scrittore puro e lo dimostra nel
modo di esprimere i concetti, di soffermarsi sugli aspetti psicologici, sociologici,
ambientali e poetici. Mi si perdoni l’ultimo termine, ma ritengo che le
numerosissime foto che corredano la storia, la descrizione realistica delle
bellezze naturali, il modo di affrontare i rapporti che si instaurano tra i
protagonisti e gli altri personaggi, l’attenzione alla difesa dell’ambiente,
sono tipici di un Narratore maturo, superbo, che prende spunto dagli animali
parlanti tipici delle fiabe, dalla rappresentazione della loro vita così simile
a quella degli umani, per approdare nel territorio del romanzo. La voce dello scrittore
diviene cattedrale tonante dei classici della Letteratura e la sua esperienza
appassionante e avventurosa ci invita a osservare il mondo che ci circonda per
realizzare il nostro desidero di conoscenza. Le tematiche psicologiche sono
evidenti sin dalle prime pagine. La distinzione di Zebrado come ‘maschio alfa’ ,
tipico del mondo animale, è solitamente applicato a un modello di comportamento
maschile che indica l’uomo predisposto a imporsi sugli altri per alcuni tratti
del suo comportamento. Anche i rapporti che il gabbiano Titti instaura con gli amici
volatili e con i pescatori sono identificabili con le relazioni interpersonali,
o sociali, che intercorrono tra due o più individui, che si possono basare su
sentimenti, come l’amore o l’amicizia, ma anche su passatempi condivisi e/o su
impegni sociali che hanno luogo in ogni contesto umano. Il gabbiano intraprende
il suo viaggio verso l’Africa dopo la sosta in Cala Napoletana, “deturpata da
non pochi rifiuti di plastica portati forse dal mare”. E Casabuoni mette in
luce come la spazzatura sia una grande risorsa nel posto sbagliato, alla quale
manca l’immaginazione di troppi perché venga riciclata a beneficio di tutti.
Nel suo romanzo il volo ci dona gli occhi degli uccelli, un punto d vista
prezioso per osservare gran parte dell’ambiente e lo scempio che ne stiamo
facendo. Se la favola presuppone una morale questa straordinaria vicenda ne
sottende molte e sa illustrare in modo dettagliato le terre della zebra e del gabbiano.
Nulla è lasciato al caso. La metamorfosi di Zebrado avviene come un salvataggio
dall’attacco degli animali feroci e come un miracolo dell’amicizia. Titti sta
tornando alla sua isola e la zebra non regge all’urto di tale mancanza. In
questo passo l’elemento favolistico è determinante, anche se il linguaggio
resta tipico del romanzo, in quanto i personaggi vengono narrati tramite le
fasi descrittive, espressive, dialogate e riflessive. Il narratore si potrebbe
definire onnisciente con focalizzazione interna, in quanto è partecipe degli
stati d’animo dei protagonisti. A mio avviso a definire la struttura del plot
narrativo come romanzesca contribuiscono i personaggi. Corrado Casabuoni
introduce in una storia dal carattere fiabesco protagonisti a tutto tondo,
cinetici, con i loro flussi di coscienza. A tratti il Nostro mette in essere
l’eclissi del narratore di verdiana memoria, mimetizzandosi nei suoi personaggi
e lasciando al lettore il compito d seguire la storia attraverso le vicende degli
stessi “Il delfino del Serengeti” coinvolge come un’Opera letteraria raffinata,
originale, ricca di spunti di riflessione e innegabilmente fiabesca, per le
caratteristiche dei protagonisti, la serie di svolte degli accadimenti e lo
sviluppo a sorpresa che mette in luce l’insegnamento morale. La cifra
stilistica è fruibile, di immediato impatto espressivo, ma l’Autore si dimostra
un magnifico funambolo della Narrativa, in quanto, oltre ad adottare il
pensiero magico per l’aspetto favolistico, viaggia sul registro tecnico,
tramite le descrizioni geografiche dettagliatissime; su quello ornitologico nel
soffermarsi sulle reali abitudini dei volatili; su quello ecologico, come
abbiamo visto in precedenza e su quello poetico nel rappresentare i miracoli
del Creato. Un libro che possiede l’anima di chi l’ha scritto e l’anima di
coloro che lo hanno letto e hanno sognato grazie a esso. Ogni volta che un
romanzo come questo cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne
sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza.
Ringrazio il nostro Maestro per aver pubblicato con tanta immediatezza il mio scritto e spero di essere stata all'altezza di questo straordinario Autore. Abbraccio Nazario e saluto con ammirazione Corrado.
RispondiEliminaParticolarmente riuscita l'esegesi di Maria Rizzi, è evidente che Maria abbia con il tempo affinato il suo talento di scrittrice.
RispondiEliminaOra è di tutta evidenza che la sua maestrìa si esprima sia in esegesi di poesie che in recensioni su testi di narrativa, che sono sempre più accurate e raffinate.
Congratulazioni a Maria, all'Autore, al nostro Condottiero che ci permette di incontrarci sulla sua Isola felice!
Loredana D'Alfonso
RICEVO E PUBBLICO
RispondiEliminaFaccio i miei più calorosi complimenti a Maria Rizzi per la sua esegesi così fluida e raffinata.
Maria sta affinando le sue doti di scrittrice, dimostrando una maturità sempre maggiore nelle sue esegesi di pezzi sia narrativi che di poesia, che sono sempre più godibili ed accurati.
Congratulazioni anche all'Autore e un abbraccio al nostro Nume Tutelare che permette di incontrarci in questi tempi così difficili.
Loredana D'Alfonso
Lory carissima, il testo di Corrado è godibilissimo e di rara originalità. Sarebbe piaciuto molto anche a te, che sei relatrice ed esegeta eccellente. Ti ringrazio per ogni parola e ti tengo nel cuore... sempre!
Eliminamotivi di salute mi impediscono di essere presente ..mi auguro temporaneamente.
RispondiEliminaleggo la pagina di Maria e non posso fare a meno di plaudire ancora una volta alla sa penna "fluente". La esegesi scritta per il libro del mio carissimo amico Corrado Casabuoni e' un appetitoso invito ala lettura di "Il Delfino del Serengeti",a prescindere dal valore letterario dei molteplici punti toccati e con chiarezza commentati. Ho riconosciuto subito il personalissimo stile della Scrittrice e romanziera e con lei mi complimento per l'attenzione e l'empatia dimostrata nei confronti del libro e del suo Autore. Anche a nome di quest'ultimo un grazie di cuore.
Edda Conte
Dopo aver letto la recensione di Maria Rizzi, mi sono commosso:
RispondiElimina- come un bimbo quando riceve l’abbraccio di mamma e babbo dopo aver portato a casa la sua prima pagella piena di bei voti
- come un atleta quando sale sul podio per la premiazione a fine gara
- come un artista al suono degli applausi
Prima di leggere le due recensioni pubblicate su questo importante blog culturale, credevo di scrivere i miei lavori per diletto dell’animo e per guarire dalla mia infelicità. E invece NO.
Ora ho scoperto che, se scrivo, è anche per poter poi leggere recensioni come queste.
Se dette recensioni saranno per me l’equivalente del brivido dell’applauso per un artista, allora sento che si sarà trattato di un regalo avvelenato. Un regalo bellissimo; del quale ringrazio le Autrici, ma che già sento trasformarsi in una calda sostanza stupefacente.
Cara Maria Rizzi e
cara Maria Grazia Ferraris,
se il vostro regalo sarà di più del molto che già è... e avrò addirittura (perdonate l'audacia) trovato due nuove amiche: allora di ciò sono felice! E spero di fare con Voi altre lunghe chiacchierate in futuro. Forse leggendoci da lontano. Forse a La Maddalena, su una delle spiagge ricordate nel mio libro.
Corrado Casabuoni
Caro Corrado, mi permetto di darti del 'tu', perchè abbiamo in comune una persona 'magica', che si tende ad arco verso il prossimo e crea luminose armonie. La commozione nel leggerti è stata mia. Lo dico in modo autentico. Sei un vero Narratore, che viaggia sul registro della favola rendendola pura Letteratura. Ti ringrazio per le parole bellissime che mi dedichi e sono pronta a divenire tua Amica da subito. Sarà un onore conoscerti più a fondo e magari , un domani, tornare sulla spiaggia della tua isola, una delle più incantevoli della nostra Italia. Ti abbraccio grata, amico mio...
Eliminati ringrazio ,mia cara Maria, di questa tua ampia pagina che mette bene in evidenza ogni particolare del libro del mio caro Corrado casabuoni. E 'una chiara esegesi de "Il Delfino del Serengeti" Che lo ha reso felice e orgoglioso.
RispondiEliminaAvevo già postato un mio pensiero di ringraziamento....ma deve essersi perduto. Rinnovo il mio grazie con un abbraccio,
Edda Conte.
Mio adorato Seme, che profondi luce, dolcezza e calore anche quando attraversi situazioni particolari, Corrado mi ha commossa e tu mi dai i brividi. Sono stata felice di leggere l'Opera di un Artista così originale, completo, ricco di nerbo narrativo. Mi ha arricchito. Ringrazio anche te, amica antica e preziosa e ti tengo sul cuore... dove abiti.
EliminaRICEVO E PUBBLICO
RispondiEliminaFaccio i miei più calorosi complimenti a Maria Rizzi per la sua esegesi così fluida e raffinata.
Maria sta affinando le sue doti di scrittrice, dimostrando una maturità sempre maggiore nelle sue esegesi di pezzi sia narrativi che di poesia, che sono sempre più godibili ed accurati.
Congratulazioni anche all'Autore e un abbraccio al nostro Nume Tutelare che permette di incontrarci in questi tempi così difficili.
Loredana D'Alfonso