venerdì 3 maggio 2019

ANTONIO SPAGNUOLO LEGGE: "VERSO LA LUCE" ANTOLOGIA POETICA


Autori vari : “Alma poesia – verso la luce” – Ed. The Writer 2019 – pagg. 98 - € 14,00 –


DAL BLOG Poetrydream DI ANTONIO SPAGNUOLO

ANTONIO SPAGNUOLO


Quattro poeti, Pasquale Balestriere, Carla Baroni, Nazario Pardini, Umberto Vicaretti, si cimentano in un agone letterario, luminoso e armonioso, con poesie scelte puntualmente coagulate.
La raccolta mostra una relazione delicata e suggestiva per la severa scelta dei testi, che puntualmente mirano a un dispiegamento della musicalità, egregiamente intessuta in ogni pagina.
I versi di Pasquale Balestriere si immergono nel ritmo serrato del racconto, quasi un sussurrare parole di incantamento per lo splendido passaggio di comete, che disvelano la marcia del tempo, o un ripetere illusioni nelle “immeritevoli parvenze di semplici giochi di luce”. Egli riesce a dipingere con il simbolo il luccichio della natura che circonda, in un viaggio a sperdersi nel fondo del cielo, o negli abissi marini, gioioso di scrutare gli azzurri della speranza. Anche la memoria ha in questi suoi tocchi speranze di approdi, nella tenue dimensione del ricordo.
Carla Baroni rincorre anche lei il tempo e canta note per il poeta Eliot, astuto ladro d’altrui rime, incantata dalla strana danza delle ore incespicate nel fondo dell’abisso. Ricerca appassionatamente un raggio di luminosità tra le parabole dei sogni ed il pensiero, che rincorre i misteri dell’universo. Il suo sguardo partecipa delle ombre che sconfinano verso la morte e si sofferma incredula tra le incursioni graffianti del silenzio.
Nazario Pardini , veterano cesellatore di versi , ripercorre i momenti della fanciullezza, nel profilo del volto del maestro, che “sempre primo/ con la bici coperta di fanghiglia/ e i gancetti alle balze, mi rapiva/ da quello scantinato padronale / che gocciolava sogni sopra il banco”. Ora per lui le “pavide ombre d’autunno” ritornano nel paesaggio, che propone nuove vendemmie, nuovi falò, nuovi profumi, mentre “il tuo sguardo sapido d’amore/ restò a vagare solo nel settembre.”
Il canto di Umberto Vicaretti si scioglie quale messaggero di riflessi multicolori della natura, anche quando “la notte distilla silenzi ed attese” e le promesse del sogno diventano abbracci, accordi, carezze. La memoria apre segreti che disincantano, apre “scrigni di parole adamantine” e diviene canzone, smarrimento, vertigine, per una poesia che realizza una felice impronta espressiva.

ANTONIO SPAGNUOLO

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