“Cuorineri” il libro-verità di Simona Pino
d’Astore, Edizioni Graus. Presentazione del volume a Roma e a Ronciglione
(Viterbo)
Doppio
appuntamento per “Cuorineri – Il
direttore” che sarà presentato il 24
maggio 2019 a Ronciglione
(Viterbo) nell’ambito del Cubo Festival – Un borgo di libri, alle ore 19,00.
E,
organizzato dall’Associazione IPLAC, il 29
maggio 2019 alle 18,30 al Caffè Letterario Horafelix (via Reggio
Emilia 89, Roma), dove interverranno
con l’autrice ˗ e uno dei personaggi del libro, Luigi Narcisi ˗, la giornalista del TGR Lazio, Mariella Anziano; il critico letterario Franco Campegiani, moderati da Fiorella Cappelli, critica letteraria
e ambasciatrice IPLAC.
Nel
romanzo-inchiesta Cuorineri – Il direttore, l’autrice Simona Pino d’Astore racconta che, se si nasce in un posto dove la battaglia quotidiana per
sopravvivere è ormai sfociata in una guerra, non si è più bambini, non ci si
può permettere di avere un’anima. Si è solo una vittima ignara di altre
vittime, si è condannati, anche se ancora non lo si sa. Eppure, la via della
redenzione può essere meno lontana di quanto si pensi.
Sullo
sfondo di una Brindisi che rappresenta simbolicamente una qualunque area urbana
del mondo, deturpata dal contrabbando, dallo spaccio e dalla corruzione,
s’intrecciano le vicende di Franco Altavilla, Luigi Narcisi e Luigi Patisso.
Tre
nomi reali, tre storie vere segnate da rapine, omicidi, reati penali scontati
in carcere per conto di una criminalità organizzata che all’inizio sembrava l’unica
strada da percorrere per i tre uomini.
“Questi
personaggi, che ad uno sguardo meno attento, appaiono solo come coperti da una
corazza di illegalità, sono invece persone provviste di sentimenti, che hanno
sofferto e pagato spesso a caro prezzo quanto commesso e pure quanto non
commesso e che poi hanno scelto la via della redenzione per dimostrare a tutti
che il cambiamento è possibile”, insiste l’autrice brindisina.
A
pubblicare il volume è un editore napoletano, Pietro Graus che, sensibile
all’argomento, lo inserisce nella collana Black Line della Graus Edizioni, euro 15, pagine 175.
“Questo
romanzo l’ho scritto basandomi sulle interviste fatte a Patisso, ad Altavilla e
a Narcisi, i quali mi hanno rivelato la loro vera storia che io ho poi intrecciato
ad uno scenario noto nel mio territorio, incrociandola con varie altre storie
di personalità inventate, ma comunque ispirate a fatti reali degli ultimi 30
anni a Brindisi e dintorni, e che potrebbero essere intese come aree urbane di
qualunque parte del pianeta”, spiega Simona Pino d’Astore.
Il
romanzo sottolinea come diventare professionisti del malaffare sia l’inevitabile
conseguenza di un’infanzia dominata dalla povertà e dalla privazione, da
genitori anaffettivi o da violenze domestiche; di un’adolescenza in cui
l’ossessione di arricchirsi diventa un bisogno impellente, così come la
necessità di emergere nel ruolo di leader.
Agli
occhi dei tre bambini, poi divenuti adulti, quindi, la vita del mafioso appare
come una chiave d’accesso all’agiatezza e alla gloria a cui hanno sempre
aspirato.
“Cuorineri ha lo scopo sociale di far
comprendere che un cambiamento ci può essere anche quando gli uomini si vedono
come condannati ad una dannazione eterna”, continua l’autrice. “Tale
cambiamento ovviamente non passa, in questo caso, attraverso il pentitismo come
molto spesso è accaduto negli ultimi anni, dove pentirsi significa denunciare
altri solo per avere uno sconto di pena. In questo caso si tratta di uomini che
non hanno né chiesto né avuto sconti di pena, ma che vogliono dimostrare con il
loro comportamento che per tutti è possibile modificare il percorso di vita in
meglio, dopo aver pagato pienamente per i propri errori”.
Così, quello
stesso stile esistenziale, ardentemente desiderato, dopo aver condotto i tre personaggi
del malaffare a sacrifici sempre più grandi come la perdita della salute, degli
affetti, dell’integrità morale, ha portato finalmente al bisogno di un
cambiamento di rotta nuovo verso il futuro e verso un monito collettivo rivolto
al bene.
“Quello
che mi aspetto da questa pubblicazione è la comprensione del messaggio che
vogliamo lanciare. Esiste una luce per tutti, la luce del cambiamento e non c’è
tunnel tanto lungo da poter impedire che quest’ultimo avvenga”, conclude Simona
Pino d’Astore.
Simona Pino d’Astore nasce
a Brindisi, città dove vive con il marito e i suoi tre figli. Dopo aver
intrapreso gli studi in Giurisprudenza accrescendo l’interesse per la
criminologia, si dedica al giornalismo, scrivendo per diversi quotidiani e
riviste, oltre a ideare e condurre programmi a livello locale. Oggi è
consulente di marketing politico.
Da
qualche anno si dedica all’approfondimento di vicende reali, soprattutto di
cronaca nera e del mistero.
Cuorineri, edito
da Graus Edizioni, è il suo primo romanzo.
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