Marco Dei Ferrari, collaboratore di Lèucade |
DAMA E DESTINO
Dama di mare rugoso
riva salina che brilli
trastullo d'istinti bearsi
folgore nuda strabocchi
sinuosa t'indori di Sole
maliarda sgusciarsi felina
magica malizia t'abbigli
lenti riflessa t'abbagli
sudare... oziare... godere...
stupire...
bagnarsi sfuggendo aggruppi
corpi annodarsi
piangersi giorni stupiti
che ridendo afferravi ansando
ciottoli... alghe... conchiglie...
ippocampi...
fondigli d'acque spumarsi
correvi... correvi...
vittima ignara empio destino
da gaiezza d'inganni
scelleroso dolore.
Marco
dei Ferrari
Marco caro, spero di non deluderti... Sai che il tuo verseggiare così ricco di fantasia di speculazioni filosofiche, mi affascina e mi destabilizza. Desidero darti il mio umile tributo e temo ogni volta di allontanarmi dal tuo focus poetico. Lo stile mi è ormai molto caro, familiare, per i concetti mi appello a Neruda, una volta composta la lirica è di chi la legge... Non cerco di cavarmela amico di rara gentilezza, anzi, ti confesso a fil di cuore, che questi versi mi hanno colpita in modo particolare, in quanto mi hanno portata al mio elemento, ovvero al mare. La 'dama' alla quale ti riferisci, sembra essere una stagione, l'estate, che come sempre, rappresenta anche una grande metafora dell'esistenza. La chiusa, lirica in se stessa, ha sapore di ricordo o di presagio? Forse di entrambi...
RispondiEliminaUna lirica intensa, passionale, vera, profonda. Grazie, Marco e perdona la mia inadeguatezza. Ti abbraccio forte!
Quando si legge una poesia non si deve mai pensare alla biografia dell'Autore, ma se questi è persona cara non si può prescindere dai casi della vita.
RispondiEliminaQuesti versi di Marco mi chiamano a certi ricordi ...non posso pertanto non partecipare al dolore che li ha suggeriti.
Ecco qui una composizione lontana dai funambolismi lessicali e stilistici
che sono caratteristici di un poeta estroso; è poesia vera, dolente e appassionata, un diario di vita e di amore, con una conclusione di sofferta amarezza.
Con il mio affetto, un abbraccio.
Edda Conte