martedì 1 giugno 2021

CLAUDIO FIORENTINI LEGGE: "TRE E SANTIAGO" DUE ROMANZI



Giuseppe Leo Leonelli è uno scrittore emergente che ha narrato il “camino” come pochi altri hanno saputo fare, anche perché è in grado di cogliere il senso dei piccoli riti consumati da pellegrini d’ogni dove. Si tratta di riti che si concludono con gesti insignificanti, magari su uno scoglio a pochi passi dal faro di Fisterra (la fine della terra), e lì diventano un dialogo con l’essere supremo che è in noi, regalandoci la consapevolezza di quanto siamo piccoli davanti all’immensità, ma allo stesso tempo riassumendo il dialogo con l’universo perché l’immensità ci risponde nella sua irrequieta calma.

Nel romanzo “Santiago” l’autore narra il suo cammino, partendo da una vita nevrotica e inconcludente, per arrivare a capire il senso dei propri passi. È sul “camino” che gli incontri sono privi del senso di possesso che vogliamo dare alla vita, eppure sono incontri che scavano nel profondo e che, non cercando una trama, sono ricchi di condivisione. In “tre” il protagonista conclude il “camino” e, dopo aver dato un senso ai propri passi ritorna alla vita nevrotica e inconcludente, ma con qualcosa dentro che prima non conosceva. Lì viene travolto da un turbine incontenibile che gli spiega perché, dopo i passi, ha senso vivere la quotidianità. Si aggiungono, in “Tre”, altri personaggi, tutti un “io” narrante, e arricchiscono la narrazione con passioni, dubbi e ansie vissuti in modo diverso. È evidente che i due libri vanno letti uno dopo l’altro, ha un senso vederli come due volumi di uno stesso romanzo e se nel primo il “camino” occupa quasi tutte le pagine, nel secondo la maggior parte della narrazione è dedicata alle conseguenze del “camino”, come anche ad altri avvenimenti paralleli che arricchiscono la trama con visioni diverse dello stesso evento.

L’autore è un gran camminatore e ama esplorare anche altri percorsi, ad esempio conosce molto bene la “via Francigena”, tra l’altro ne parla in alcune pagine di “Tre”, e ama vivere i suoi passi come parole di un romanzo.

Entrambi i libri sono molto riusciti, ma da lettore attento sconsiglio di leggere prima “Tre” e poi “Santiago”. Leggeteli entrambi, ma nell’ordine giusto.

 Claudio Fiorentini

1 commento:

  1. Claudio ha fatto una sintesi precisa e acuta. Difficile aggiungere altro. Abbandonarsi a un cammino è l'occasione per togliere la corazza che abbiamo costruito giorno dopo giorno e ritrovarci più leggeri, forse più liberi

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