Si compiono per me i giorni del parto
È da un bel po' che ho un mondo nel mio grembo
ignoto, o per i più, misconosciuto
Lo so che sembra assurdo solo dirlo
però devo comunque raccontarlo
rischiando che sia preso per delirio
Stanotte ho come complici il silenzio
il bianco generoso di un bel libro
la luna che fa lume mentre scrivo
Come un messaggio dentro una bottiglia
come affidassi un figlio ad una cesta
commetto un folle gesto di speranza
Da mesi mi specchiavo dentro un vetro
senza nemmeno l'ombra di un riflesso
stringendo dentro il pugno un fazzoletto
Guardavo sulla gonna l'altra mano
segnata dall'età e dalla fiducia
da secoli sprecati di fatica
E mi struggevo molto più che
invano
come ogni goccia cade dove piove
già rassegnata a trasmigrare altrove
Che quando non si ha più che una
valigia
si brucia anche quel poco che ci
resta
purché ci sia più tiepida la vita
Ma venne il tempo della dissolvenza
che spezza il filo del
convincimento
sfilando la certezza alla certezza
Ho ancora impresso nell'orecchio guercio
quel quasi tentativo di discorso
di un medico più affranto che maldestro
Già percepivo il sisma del tormento
sul quel pallore intenso di
conchiglia
di questa donna che mi rassomiglia
Da quell' ambulatorio laggiù in fondo
tra noi non uno sguardo che sia uno
per darci il tempo di incassare il
colpo
Quanto può farsi eterno un corridoio
ed avvinghiarsi muto lo sgomento
in una processione senza Cristo!
Nessun rimedio al mondo tranne il
braccio
finché non si fa chiaro che barare
è osare un compromesso col coraggio
Nel mentre ci fu tutto un mondo
intorno
che con tempismo sincrono e
perfetto
si defilò facendo un passo indietro
Deliberammo di comune accordo
che avremmo visto il mostro vivo o morto
a costo di passare per l'inferno
Io onoro ogni mio impegno se riesco
e avere un obbiettivo di futuro
mi ha dato un entusiasmo primitivo
E quanto alla persona che ho al
mio fianco
che ha cura di quest'anima che
resta
la sento come fosse già una figlia
Banditi gli orologi e i calendari
viviamo come vivono gli artisti
cosi anticonformisti e originali
O come fanno i preti tibetani
intenti in un mandala contro vento
Il mondo nel disegno e nel granello
E non demorderemo nella sfida
purché l'animo regga e non si arrenda
scoprendo ciò che sa ma non rammenta
Sì, la memoria aiuta nella vita
ma quando l' universo si dilata
può convenire far tabula rasa
E in quell' eterno prossimo a
venire
godremo di sinapsi più
evolute
che adesso non riusciamo a concepire
Ne parlo spesso alle allucinazioni
sorridono perché sono curiosa
“insisti che ci arriverai da sola
Comunque è tutta gente più che urbana
non parlano di me in terza persona
come fossi defunta oppure
tonta
So che è una terapia poco ortodossa
farsi da soli cavie da ricerca.
da noi se non mi sbaglio non si usa
Ma se vi sembro debole e
indifesa
ormai non ho da perdere un bel nulla
se non il senso di una vita spesa
La quiete regna in seno a ogni tempesta
L eterno arriva al prima di ogni colpa
e l'ultimo orizzonte è l'innocenza
Mendicheremo invano
provvidenza
finché ci rispecchiamo a
somiglianza
scambiando la sinistra con la destra
E quanto a questa nebbia che ci
incalza
fingiamo che sia un grande mosca
cieca
ci penso io a sbirciare dalla benda
Ho scritto tutto quello che ho potuto
adesso mi concedo al mio riposo
come all'onesta urgenza di uno sposo
Eppure questa razza disumana
che basta un bicchier d'acqua ad
affogarla
se impara dagli errori si rialza
La prova sta nell'espressione assorta
sul nel volto sempre invitto di ogni nonna
non per oblio ma per misericordia.
Cara Anita, gli scrittori inventano e spero che questo bel poemetto descriva una storia di fantasia. Se non è così coraggio, io ti sono vicina.
RispondiEliminaCarla Baroni
RICEVO E PUBBLICO
RispondiEliminaCara Anita, non vuoi o non puoi rispondere. Mi sarebbe piaciuto fare amicizia con te se amicizia si può dire scambiare qualche parola a commento di un testo o dell'una o dell'altra. Comunque questo mio secondo intervento, decisamente polemico, si deve al fatto che a fronte di un poemetto, a mio parere, veramente meritevole per forma e levità delle immagini - anche se l'argomento è scontato, strascontato - nessuno degli abitanti di Leucade abbia postato un rigo, un semplice “mi piace” come si fa su facebook mentre molto spesso alcuni di loro si sbrodolano in lodi sperticate a componimenti molto modesti o per amicizia, o perché sollecitati o perché certe persone molto anziane vanno trattate come bambini a cui si fa credere che il disegnino in cui raffigurano mamma e papà sia degno di Raffaello. L'abilità del recensore sta appunto nel non superare i limiti della credibilità e del buon senso in quanto, altrimenti, non solo si cade nel ridicolo ma si dequalifica anche in maniera abbastanza pesante il blog in cui si è ospitati e che non merita tutto questo avendo al suo attivo interventi molto meritevoli. Sono io che ho preso un abbaglio? Può darsi: chi mi dirà il perché e il per come è sempre ben accetto. Sbagliando si impara.
Carla Baroni
anitamenegozzo@gmail.com
EliminaCarla mia, ti scrivo sulla pagina di Anita, che conosco da una decina di anni, e con la quale ho condiviso esperienze umane prima che artistiche, in quanto abbiamo avuto occasione di raccontarci i vissuti... come è accaduto con te, in alcune circostanze... Io sono una promotrice dei commenti e non frequento facebook,pur essendo iscritta, in quanto i like, come vengono chiamati, li trovo totalmente privi di senso. Ho la mia pagina per gli eventi. Siamo in ritiro pandemico da un anno e quattro mesi e non ho nulla da postare sulla bacheca. Le storie degli altri le rispetto, ma non catturano il mio interesse. Ho molti mezzi per comunicare con coloro che stimo o che amo. Il blog di Nazario è un'Isola di prescelti. Gli abitanti li ha voluti lui. Ed è proprio il Nume Tutelare, che vorrebbe più di te e di me, che esistesse confronto e contraddittorio. Sono consapevole che pagine straordinarie come questa rischiano di restare senza commenti e me ne addoloro. Mi sento in colpa io stessa, perchè un Poemetto simile rappresenta un viaggio originale, forte, sanguigno nell'Arte e nella vita. Il grido di una Poetessa libera dalle convenzioni, non omologata, capace di esprimere in versi ineccepibili a livello stilistico la forza e il coraggio di lottare. Colgo l'essenza di questo straordinario Poemetto nei seguenti versi: "Ma se vi sembro debole e indifesa/
RispondiEliminaormai non ho da perdere un bel nulla /se non il senso di una vita spesa". Anita è una donna fortissima e un'Artista autentica e nei suoi scritti c'è sempre una vena provocatoria, oltre alla rabbia e alla sofferenza. Esistono poche guerriere come lei. Plaudo ai suoi meravigliosi versi e concordo con te, Carla, sulla necessità di dare maggiore vitalità a un blog così prestigioso. Vi ringrazio e vi abbraccio entrambe!
Che voglia di vederti
EliminaHo trovato oggi scusate
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