Leggendo due liriche di Lino D'Amico
Gusto di sale
Solo palpiti di vento
in questo autunno che svapora,
solo frusciar di foglie secche,
poi, scalpiccio di passi incerti
che vanno per vicoli stretti,
ostaggi del distillar del tempo.
Assordanti silenzi muti
e stringhe d’incertezze
si smarriscono in quel vento
tra accorate preghiere,
viatico per la recita di domani
che non abbia gusto di sale.
Stupefatti sussurri
In questa stagione che si smorza,
ovattati ricordi sfaldano l’attimo,
distillano fremiti d’altra età,
ostaggi dei giorni di bruma
sul ciglio di un nulla tra i silenzi.
I sogni, ormai, appassiscono il tempo
in un crepuscolo avaro di bagliori,
sgualciscono l’eco nel vuoto dell’oblio,
sfogliano pagine di un diario intonso.
cercano orme che ricamino immagini.
La notte sfalda ogni perduta ora
tra stupefatti sussurri di emozioni,
stropicciati sprazzi di miraggi
e guazzabugli di vacue sciarade
nella scarmigliata utopia di un poi.
Maurizio Donte, collaboratore di Lèucade |
Raramente leggo squarci lirici di tale
intensità. Si prova un brivido a seguire Lino nel suo percorso, perché la sua
capacità di rendere materica la parola assomiglia quasi ad un atto
creativo.
Si vedono i bagliori del crepuscolo, si
sente lo scalpiccìo dei passi sul selciato di pietra, si riconosce come nostra
l'immagine dello svanire dei sogni che descrive allo sfaldarsi dell'ora, quando
viene la notte, e il tramonto le cede il passo, come fa un cavaliere a una
signora.
E in questa notte quieta e sussurrante,
dai sapori autunnali, si compenetra l'essenza della vita: balenano pensieri, si
accendono luci e vividi ricordi, presenti come di persona sulla scena che
l'autore ci propone. Ed eccolo, il sale della vita, quel mosto fermentato dolce
e amaro ad un tempo che viviamo ogni giorno, per riviverlo anche nel futuro:
gli affetti, le speranze, i sogni, si fanno memoria intrinseca e dolente in una
soffusa malinconia, nel languido abbraccio dell'autunno, dove, nelle tiepide
sere, si va, meditando nel fruscio delle foglie, sotto i nostri passi.
Ed echi, sono questi, di un passato che è
presente e futuro insieme, nell'abbraccio dello sguardo che tutto vede, tutto
comprende e medita nel cuore.
La vita, ah, la vita... Dolore e
morte, sangue e gioia, ebrezza d'amore, incanto: tutto si rinchiude in un pugno
e le dita stringono nel palmo il vento degli affetti, la dolcezza dei visi, i
baci, le sere trascorse innanzi al crepitare del fuoco.
Di questo ci parla Lino, e sullo sfondo,
come una leggera nebbia, egli dipinge un lieve velo di inquietudine, quando si
china sul rivo del tempo per esaminare l'Oltre. Questo ci sfugge, si confonde:
appare come un raggio di luce tra i rami che danza e scompare, riappare più
lontano, poi torna, e si spegne. Così il nostro ragionare sobbalza dinanzi
all'incognita ultima: l'eterno, l'assenza del tempo, il vivere in un'altra
dimensione dove regna la pace, e la gioia diffonde un profumo di rose.
Che bello, quante cose racchiudono queste
dolci parole... E non è questo, forse, il compito primo della vera poesia?
Emozionare, ricordare, condividere la nostra vita con gli altri: in ultima
analisi, amando il mondo, amare...tutto, la natura, gli amici, i parenti, e chi
abbiamo scelto per trascorrere con noi questo piccolo squarcio di luce che non
possiamo allungare, ma che possiamo vivere bene, insieme.
Maurizio Donte
Maurizio caro, questa tua esegesi dà la misura delle vette che hai scalato! Straordinaria l'analisi delle liriche del carissimo amico Lino D'Amico... Sei partito dal focus che anima il suo verseggiare per esaminarne poi tutte le sfaccettature. Sei vibrante, caldo vero. Sottolinei il compito della 'vera poesia'... e rendi felice questo Poeta umile e grande, che merita simili tributi. Il blog nasce come luogo di confronto, di omaggi, e con la tua pagina, amico mio, rendi felice anche Nazario, che desidera vederci uniti nell'Isola magica che ha fondato. Complimenti a te, a Lino e un forte abbraccio che si estende al nostro Nume Tutelare!
RispondiEliminaRICEVO E PUBBLICO
RispondiEliminaE’ stata una gioia ricevere la tua pagina di generosi commenti che mi hanno profondamente emozionato.
Leggerli è stato un graditissimo regalo e ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato e l’attenzione riservata ai miei versi che hai impreziosito con la tua innata sensibilità.
Le tue parole hanno dato nuovo impulso a percorrere passi costruttivi sul sentiero del mio itinerario poetico.
A te , Maurizio, un ulteriore ringraziamento per l’amicizia di cui mi fai dono e che mi onora.
Un pensiero al mio Condottiero per l’affetto, con cui ci accoglie tutti, concedendo approdo allo “Scoglio” con la grande opportunità di conoscerci l’un l’altro nell’abbraccio delle Muse.
Con stima.
Lino D’Amico
Per me due cari amici Maurizio e Lino, due persone di grande umanità, ugualmente sensibili e votati all'amore per la poesia. A prescindere dalle soggettive potenzialità e cultura, sono due artisti che vedo accomunati anche nel genere di poesia prediletto, quel lirismo che sgorga limpido dall'animo innamorato della bellezza con nuance di saudade.
RispondiEliminaHo letto con grande piacere , e apprezzato, la nota di commento scritta da Donte sull'onda di un entusiasmo vero e forte davanti ai versi bellissimi di Lino. E' una pagina notevole che unisce il valore esegetico ad una esposizione di grande gusto estetico, potrebbe dirsi una prosa poetica.
Mi congratulo con entrambi i Poeti che amo e seguo da sempre con stima e simpatia.
Edda Conte.
Lino D’Amico è poeta gentile, pacato e romantico. La sua è una poesia dei ricordi, tutta volta ad assaporare e a rievocare le atmosfere, i sentimenti del passato. La nostalgia del bel tempo fuggito si anima di immagini, di sussurri, di profumi che gli passano accanto in una teoria di desideri ancora incompiuti; ma il cuore non riesce ad arrendersi, sente ancora le voci della giovinezza, dell’amore, degli affetti e li consacra in liriche pacate e coinvolgenti. Quella di Lino è una poesia “onesta”, lirica, calibrata sull’autentico sentire del Poeta: bella poesia e bella anima. Il lessico è chiaro e ricco, la composizione pensata con un pregevole “labor limae” in cui le parole sono scelte per il loro significato e per il loro ritmo. Il verso, libero da schematismi esteriori, sembra corrispondere al respiro del poeta in modo che le pause rafforzino la musicalità del verso e lo definiscano emotivamente. Apprezzatissimo il commento di Maurizio Donte, straordinario poeta, che, con preziose notazioni, ha illuminato ogni verso di queste liriche usando parole e concetti perfettamente attagliati allo stile del nostro Lino D’Amico. Un vivo ringraziamento a Nazario Pardini, nostro illustre e generoso ospite.
RispondiEliminaMarisa Cossu
RICEVO E PUBBLICO
RispondiEliminaAmiche di penna carissime Maria, Edda e Marisa. La lettura dei vostri benevoli commenti mi è scesa diritta al cuore provocando intensa emotività e rinnovato l’amicizia di cui mi fate dono.
Queste vostre considerazioni, unite a quelle espresse da Maurizio nella sua esegesi, hanno illuminato mio verseggiare in tutte le intime sfaccettature di nostalgici ricordi e atmosfere trascorse e mi portano a sperare a un cammino positivo sul mio sentiero poetico.
Dal contenuto dei miei versi avete estrapolato e fatto sintesi del mio sentire in ogni suo aspetto
impreziosendolo con l’altruistico dono della vostra esperienza.
Il nostro Condottiero, che unisce tutti noi nel grande abbraccio della poesia, fa si che, ad ogni nostro approdo sullo scoglio di Leucade, siamo certi di ricevere il suo caldo benvenuto e l’opportunità di trovare amici con i quali scambiare cultura e fare bagaglio della comune esperienza.
Grazie a voi, gentili Maria, Edda e Marisa, amiche da lunga data, grazie a te Maurizio amico fraterno da poco conosciuto, grazie a te Nazario, mio Mentore irrinunciabile. A tutti voi la mia stima infinita.
Lino D’Amico
Grazie a tutti voi, in primis a Lino e alle sue belle poesie, di cui sono lieto d'aver potuto commentare i versi, poi chiaramente al Professore che ci ospita sulla sua splendida isola, quindi alle carissime amiche Maria, Edda e Marisa, che hanno aggiunto preziose note alle mie riflessioni.
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