LE MIE STRADE
Le mie strade di notte fitte
d'alberi
e vuote hanno un solo lampione
a proteggere il sonno.
Chiara e scura è la valle ,
come stelle filanti la
solcano luci
e c'è intorno una pace, così
densa
di parole taciute e nell'aria disperse.
Le mie strade di notte sono
culla
e abbandono, sono un lungo
respiro
di montagna e di lago.
QUEL CHE SI CREDE
E tornano i ricordi del
passato
i momenti vissuti brutti e
belli.
Davvero li vivemmo?
Perché fu solo di presenti una scia,
ogni momento lo credemmo
eterno.
Eppur fuggì da un altro
soppiantato,
come si getta un sasso dentro
un fiume
ed altri ancora , via con la
corrente
che mai si ferma prima della
foce.
Così noi non sappiamo
quale sia veramente il nostro
volto,
da mille specchi riflesso
diverso.
E la vita mutevole ci appare,
e inconsistente.
SERA
Queste nuvole grigie
che coprono il mio cielo
sono l'anima mia distesa.
Cadono immobili i rami delle
piante desolate e perdute
in un tramonto senza sole.
Non c'è voce che possa pronunciare
parola, ormai tutto fu detto e
ora
la valle ha chiuso i propri
occhi,
non ha colori in questa sera
che
ci trova senza più volontà né
forza.
Giace sotto il suo manto
la verità nascosta.
ERA LA LUNA
Era la luna volta ad occidente,
niente più che una virgola nel cielo,
quando i profumi della notte quieta
mi chiamarono ad antichi pensieri.
E fui per un momento la ragazza
col cuore in gola sulla spiaggia scura.
Il mare si avvolgeva sul mio corpo,
la falce bionda mi cantava intorno:
musica, luce , danze in lontananza
- così sarei potuta anche morire
Una folata di dolcissima saudade in queste liriche dallo stile ineccepibile, che confermano la valenza di Giovanna De Luca e la sua capacità di stordire, trafiggere, ammaliare. I versi dell'ultima lirica sono sorsi d'amore. Sembra sacrilegio anche citarli, echeggiano i grandi della Letteratura e meritano il loro e il nostro plauso. Mi permetto di stringere questa Artista magnifica e di coinvolgere nell'abbraccio il nostro Mentore, che sulla prua guarda, sorride e attende...
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