lunedì 14 dicembre 2020

MARIA ELENA MIGNOSI PICONE LEGGE: "METAMORFOSI E SUBLIMAZIONI" DI RITA FULVIA FAZIO, GUIDO MIANO EDITORE


Rita Fulvia Fazio

METAMORFOSI E SUBLIMAZIONI

Guido Miano Editore, 2019 

Recensione di

Maria Elena Mignosi Picone

 

 

Viene un momento della vita, certe volte, in cui la vita e se stessi sembra si siano disamorati. È la disillusione. La realtà che si vive non è quella che si vorrebbe vivere. È il crollo dell’amore che provoca la frattura dell’anima, motivo per cui la personalità risulta come disintegrata. “Anche oggi / è una giornata morta: / il cuore è spento. / Una prigione senza confini / confina la mia anima…”. Anche nella effettiva presenza dell’altro, ci si può sentire tristi e carenti di affetto. “…È straziante il sorriso / che non accoglie e / che non c’è / seppur presente, / perché è assente tenerezza…”. Situazione distruttiva. “…È devastante la presenza / di noi, Amore assente…”. Una esistenza da morta. “…Immobile tristezza…/ solitudine inesistente / che ha tutto il tempo / per non morire, / ma uccide...”. La persona si sente frantumata.

Ora in questi casi ricostruire l’integrità è impresa ardua e richiede tempo e impegno, e talora anche audacia. Ecco è proprio questo il tema di fondo che si enuclea dalla silloge di poesie da titolo Metamorfosi e sublimazioni, di Rita Fulvia Fazio. Trasformazione cioè, e elevazione, cambiamento e ascesi fino all’estasi.

È un percorso travagliato, e il traguardo è un fine difficile a raggiungersi, quasi un sogno evanescente, un miraggio lontano. Ma alla poetessa non manca l’ardire e la determinatezza. Da un amore amaro e umido di lacrime alla luce e alla purezza dell’amore vero, assoluto e incondizionato. Un ruolo importante assume quella che l’autrice chiama “arte dell’accrescimento”. È infatti un crescere, un maturarsi, un liberarsi da tutte le scorie, dentro e fuori di sé, una liberazione soprattutto interiore, nell’anima, a prescindere dal contesto. È la sua una poesia che può essere considerata intimistica ma nel contempo è universale, perché il cammino del singolo può diventare l’emblema del cammino dell’umanità.

Rita Fulvia Fazio afferma recisamente: “All’uomo, è necessario coraggiosamente / sublimarsi” dal “passato” che fu “letargo” a “vita nuova”, ove “l’Attesa è Amore”.

Da un “…tempo sepolto…/ senza identità alcuna / né dignità d’essere”, per rinascere aggrappata alla “fede e melodia…abbracciata al nuovo giorno”. “Oh, felicità, / felicità!” incontro al “giorno di luce e bellezza.” E nella dolce solitudine e nel silenzio d’argento l’ebbrezza della piena felicità.

La natura gioca un ruolo fondamentale spingendo verso la sublimazione dell’anima. “La natura è / spettacolare ed è / nutrimento alle / nostre emozioni…/ Per me è / poesia / e li c’è tutta la mia vita /…/ e piango di gioia e di bellezza”. E mentre “Cascata di luce / riverbera sull’acqua azzurrata /…Tu…/ vivi ipnotizzata ascesa al magnetismo solare, / in calma affettività”. Niente più ansia e inquietudine ma ora alberga dentro di sé la quiete, la serenità e la pace.

E come la natura così la musica: “…rincorrere l’ispirazione melodica / che calma e / pervade / la tua essenza”. Così “Estasiata assapori, / estate e poesia, / dolcemente assuefatta / alla bellezza / profonda e impalpabile”. Infine “Arde sincera l’ora tarda. / …Svapora e sazia il tuo spirito / Raggiunge il firmamento, ultimo, di luce e purezza. / Tutto si è compiuto…Letizia!”

Così si ritorna ad essere innamorati della vita. Essa si vive ora nella gioia, nella pace e nell’incanto. Si è concluso il “viaggio d’integrità rifiorente”.

Tutta la poesia di Rita Fulvia Fazio è invito a volare alto, a sublimarsi, ad essere come gli alberi che si ergono verso il cielo: “Così a voi io canto…/ sequoie tra le stelle, / alberi che invocate la luce /…/ sublimi voi siete / nella vostra sublime virtù / che vi porta ad innalzarvi in luce”.


Maria Elena Mignosi Picone

 

 

 

 

 

1 commento:

  1. RICEVO E PUBBLICO

    Seduta sugli scogli innanzi al raggio di sole, in una tiepida giornata invernale dall'atmosfera primaverile e al ritmo dell'onda lunga e calma che bacia la battima, mi raggiunge in grazia la dolcezza del suo saluto, la lucidità della bella notizia. Grazia aggiunta a grazia, bellezza a bellezza.
    Grazie dell'ospitalità sul blog, Nazario.
    Grazie Nazario dell'ospitalità. Bella, fantastica, intelligente lettura colta nell'enuclearsi delle situazioni, delle emozioni ontologiche in divenire.
    Alla dottoressa Maria Elena Mignosi Picone i più sentiti ringraziamenti: congratulazioni! Un caro saluto a voi tutti dell'isola, a cui lascio la mia stima per il loro impegno letterario. Cordialmente Rita Fulvia Fazio

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