Rita Fulvia Fazio
METAMORFOSI E SUBLIMAZIONI
Guido Miano Editore, 2019
Recensione di
Viene
un momento della vita, certe volte, in cui la vita e se stessi sembra si siano
disamorati. È la disillusione. La realtà che si vive non è quella che si
vorrebbe vivere. È il crollo dell’amore che provoca la frattura dell’anima,
motivo per cui la personalità risulta come disintegrata. “Anche oggi / è una
giornata morta: / il cuore è spento. / Una prigione senza confini / confina la
mia anima…”. Anche nella effettiva presenza dell’altro, ci si può sentire tristi
e carenti di affetto. “…È straziante
il sorriso / che non accoglie e / che non c’è / seppur presente, / perché è assente
tenerezza…”. Situazione distruttiva. “…È devastante la presenza / di noi, Amore
assente…”. Una esistenza da morta. “…Immobile tristezza…/ solitudine
inesistente / che ha tutto il tempo / per non morire, / ma uccide...”. La
persona si sente frantumata.
Ora in
questi casi ricostruire l’integrità è impresa ardua e richiede tempo e impegno,
e talora anche audacia. Ecco è proprio questo il tema di fondo che si enuclea
dalla silloge di poesie da titolo Metamorfosi e
sublimazioni, di Rita Fulvia Fazio. Trasformazione cioè, e elevazione,
cambiamento e ascesi fino all’estasi.
È un percorso
travagliato, e il traguardo è un fine difficile a raggiungersi, quasi un sogno
evanescente, un miraggio lontano. Ma alla poetessa non manca l’ardire e la
determinatezza. Da un amore amaro e umido di lacrime alla luce e alla purezza
dell’amore vero, assoluto e incondizionato. Un ruolo importante assume quella
che l’autrice chiama “arte dell’accrescimento”. È infatti un crescere, un maturarsi,
un liberarsi da tutte le scorie, dentro e fuori di sé, una liberazione
soprattutto interiore, nell’anima, a prescindere dal contesto. È la sua una
poesia che può essere considerata intimistica ma nel contempo è universale,
perché il cammino del singolo può diventare l’emblema del cammino dell’umanità.
Rita
Fulvia Fazio afferma recisamente: “All’uomo, è necessario coraggiosamente /
sublimarsi” dal “passato” che fu “letargo” a “vita nuova”, ove “l’Attesa è Amore”.
Da un “…tempo
sepolto…/ senza identità alcuna / né dignità d’essere”, per rinascere aggrappata
alla “fede e melodia…abbracciata al nuovo giorno”. “Oh, felicità, / felicità!” incontro
al “giorno di luce e bellezza.” E nella dolce solitudine e nel silenzio d’argento
l’ebbrezza della piena felicità.
La
natura gioca un ruolo fondamentale spingendo verso la sublimazione dell’anima. “La
natura è / spettacolare ed è / nutrimento alle / nostre emozioni…/ Per me è /
poesia / e li c’è tutta la mia vita /…/ e piango di gioia e di bellezza”. E mentre
“Cascata di luce / riverbera sull’acqua azzurrata /…Tu…/ vivi ipnotizzata
ascesa al magnetismo solare, / in calma affettività”. Niente più ansia e
inquietudine ma ora alberga dentro di sé la quiete, la serenità e la pace.
E come
la natura così la musica: “…rincorrere l’ispirazione melodica / che calma e /
pervade / la tua essenza”. Così “Estasiata assapori, / estate e poesia, /
dolcemente assuefatta / alla bellezza / profonda e impalpabile”. Infine “Arde
sincera l’ora tarda. / …Svapora e sazia il tuo spirito / Raggiunge il
firmamento, ultimo, di luce e purezza. / Tutto si è compiuto…Letizia!”
Così si
ritorna ad essere innamorati della vita. Essa si vive ora nella gioia, nella
pace e nell’incanto. Si è concluso il “viaggio d’integrità rifiorente”.
Tutta la poesia di Rita Fulvia Fazio è invito a volare alto, a sublimarsi, ad essere come gli alberi che si ergono verso il cielo: “Così a voi io canto…/ sequoie tra le stelle, / alberi che invocate la luce /…/ sublimi voi siete / nella vostra sublime virtù / che vi porta ad innalzarvi in luce”.
Maria Elena Mignosi Picone
RICEVO E PUBBLICO
RispondiEliminaSeduta sugli scogli innanzi al raggio di sole, in una tiepida giornata invernale dall'atmosfera primaverile e al ritmo dell'onda lunga e calma che bacia la battima, mi raggiunge in grazia la dolcezza del suo saluto, la lucidità della bella notizia. Grazia aggiunta a grazia, bellezza a bellezza.
Grazie dell'ospitalità sul blog, Nazario.
Grazie Nazario dell'ospitalità. Bella, fantastica, intelligente lettura colta nell'enuclearsi delle situazioni, delle emozioni ontologiche in divenire.
Alla dottoressa Maria Elena Mignosi Picone i più sentiti ringraziamenti: congratulazioni! Un caro saluto a voi tutti dell'isola, a cui lascio la mia stima per il loro impegno letterario. Cordialmente Rita Fulvia Fazio