martedì 1 dicembre 2020

MARCO DEI FERRARI: "LA VEGLIA DI RANIERI"

LA "VEGLIA" DI RANIERI

 

Marco dei Ferrari,
collaboratore di Lèucade

raffiche girandole

ombre nottambule

danzano su scali d'Arno

banderuole infernali

malenotti rottambule cerchiano

silenzi di lucciole buie

selciati nudi

armonie di clamori

Chiese Palazzi ponti

fogliami vicoli girovaghi

danzano

Torre a torri prodigio

Piazza miraggio rapito

Ranieri giullare di Pisa custode

tumuli ignoti allegra

asili di passi ignari

cumuli veglia

glorie morte...

agonìe di sorgenti smarrite

girotondi allarmi...

vivi miracola morti...

esilii danteschi intriga

ad espiare la vita.

 

Marco dei Ferrari

2 commenti:

  1. Marco caro, con la tua cifra stilistica così particolare e intrigante celebri ancora la tua Pisa, dedicandoci una visione notturna di essa. Il potere immaginifico dei versi è straordinario, la città sembra un quadro dai colori forti, incandescenti e dalle visioni simili a epifanie esistenziali. Una notte di 'ombre nottambule'; di:
    "silenzi di lucciole buie
    selciati nudi
    armonie di clamori
    Chiese Palazzi ponti"; di personaggi del passato, che vegliano su Pisa, come Ranieri, giullare, commerciante, taumaturgo e poi addirittura santo, che non può dirsi icona di Pisa, ma a essa viene spesso associato. Ovviamente nel tuo viaggio notturno non mancano le tracce di Dante e del suo esilio... Una lirica che trascina in altra dimensione e crea una sinestesia psicologica tra le tue stimolazioni sensoriali e il percorso cognitivo di noi lettori. Mi congratulo per il tuo talento, che continua a sorprendermi e ti abbraccio.

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  2. Se ci limitiamo a scorrere questa nuova composizione di M.dei Ferrari leggiamo tre momenti di riflessione del Poeta di fronte ad uno spettacolo che ha reso famosa la città di Pisa.
    E' la notte del Santo Patrono, San Ranieri, celebrata con la spettacolare luminaria che richiama una marea di gente sui Lungarni illuminati a giorno dai lumini a cera..Per gran parte della notte "ombre nottambule danzano su scali d'Arno"...;allegria chiassosa che poco ha di sacro...
    Infatti non c'è angolo della città che rispetti e viva il silenzio della notte. Il " miraggio" rapisce la Torre e la Piazza dei Miracoli, le torri sui palazzi antichi, i ponti e i monumenti d'arte.
    Ma su tutto il brillio , su tutto il clamore e l'allegria veglia il santo Ranieri, a protezione di una umanità dimentica persino dei "girotondi allarmi" delle ambulanze...; Ranieri veglia sui vivi come veglia e protegge le memorie storiche della città.
    Con quest'ultimo accenno" esilii danteschi intriga" il Poeta rivela ancora una volta il suo amore per la Città di Pisa e per la sua millenaria storia.

    Edda Conte

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