Inizio a
rispondere ai quesiti con una mia ferma convinzione: la Poesia è Mistero e, in
quanto tale, sfugge a qualsiasi tentativo di condizionamento che abbia a che
fare con i criteri che regolano la vita pratica o - se vogliamo - razionale,
se, nel termine, includiamo ciò che spetta alla ragione come oggi viene intesa,
ossia mezzo per il raggiungimento di fini materiali.
Sulla base
di queste premesse, allora, potrei dirti che ognuna delle funzioni di cui parli
può appartenerle: da quella sociale (di riflesso, però) a quella soggettiva, di
realizzazione personale (nella direzione della crescita interiore, ovviamente);
da quella di specchio della vita nell’attualità a quella di strumento di
perpetuazione dei valori archetipali. Tutto le si addice, a patto che l’uomo
sappia riconoscerla, ritrovare in lei ciò che è stato sepolto sotto il fango
delle convenzioni, degli arrivismi, dell’ipocrisia. È una storia che si perde
nei millenni, e che continuerà perché, nonostante la noncuranza dei più, l’uomo
avrà sempre bisogno di questa amica sincera, e la Poesia non potrà - sebbene
ferita - fare a meno dell’uomo.
Sul
versante formale - a mio avviso - nulla cambia (contenuto e forma non si
possono scindere in questo tipo di comunicazione): libertà, ma - attenzione -
non confusione, non anarchia: rispetto, ascolto, sintonia; se si vuole che
anche fuori splenda quello stesso Sole che la Poesia ci fa sorgere nell’anima.
E
concludo: la Poesia
oggi? Quella di sempre, quella del suo Mistero.
Sandro Angelucci
Condivido in toto!
RispondiEliminaEffettivamente la poesia non ha alcuna utilità pratica, ma solo morale o interiore. Già Montale ne era convinto della sua inutilità: "In ogni modo io sono qui perché ho scritto poesie, un prodotto assolutamente inutile, ma quasi mai nocivo, e questo è uno dei suoi titoli di nobiltà". (E. Montale, Discorso per la consegna del Premio Nobel, 1975).
E termino con un mio aforisma: "La poesia non serve, ma è servita e riverita da pochi; molti sono invece quelli che se ne servono restituendone ai nostri occhi solo una lontana parvenza".