Una antologia ben fatta,
ricca, prestigiosa, che riporta i verbali conclusivi di questo importante
PREMIO LETTERARIO. E fra i tanti nomi
figurano quelli di due amici adusi a ricevere riconoscimenti significativi:
Giovanni Caso vincitore nella sezione a tema libero con la poesia Ad altro pensa il cuore; e Pasqualino
Cinnirella nella sezione silloge con la sua raccolta dal titolo Meditazioni.
Uno stralcio della poesia di
Caso è sufficiente a rendere conto del livello lirico del canto del poeta. Una composizione
di grande ed agevole comunicazione empatico-comunicativa che fa onore al grande
poeta di Siano; al suo dire sinestetico-metaforico; al valore del suo verso in un mondo affogato da tanta
discutibile poesia:
Ho percorso i miei sogni in un
castello,
ho versato il passato in una
coppa
da cui berrò qualche ricordo,
ho visto
in uno specchio infrangersi la
luna.
Cosa mio aspetta adesso, forse
un luogo,
un’isola, il sussurro di un
canneto,
la pienezza del tempo o la sua
rupe?
Quest’insonne fuggire è quanto
il filo
che congiunge l’aurora al suo
tramonto,
il sangue al suo dolore.
(…)
La silloge di Cinnirella
convince per forma e contenuto. Una simbiotica fusione fra verbalità e empatia
che si esplicita in un poetare armonico e suasivo. Quindici canti di dolce
effusione armonica che colgono della vita l’aspetto più intimo; quello che ci lega alle riflessioni,
alle paniche visioni, e alle persone che ci circondano: una meditazione sul
primo amore, sui crepuscoli che tanto sanno di oltre, su la ricerca di se stesso, sulla fallacità
dei sogni, sul memoriale, sul tempo che passa, o sui profumi vaporosi “nell’aria
sparsi dalla brezza d’aprile”:
Storia minima
Il lento muoversi agli affanni:
-pila d’ombre e schiari
nell’obbligata sequenza dei
giorni –
stilla gocciole di storia
minima
che in cenere di ricordi il
tempo
oltre te disperde.
Consapevole rimeni nel tuo
chiuso
lunga pena nei giorni
addivenire
quando morte… hanno i sogni
anelati
Una silloge carica di
pensamenti sull’esistere e sulla sua fragilità; sulla speranza che geme nella
sera:
E’ tenace nell’addio la
speranza
ma geme consueta nella sera.
Nazario Pardini
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