Marco Sabatini. Arcobaleno a tratti. Macabor editore. 2021
Una
plaquette di intensità umana il cui
ritmo si gioca il patema di una vita. I versi si dispiegano con
epigrammatica soluzione su uno spartito vario e articolato: versi brevi,
concisi, apodittici, conclusivi che disegnano oggettivamente le inquietudini
del fatto di esistere. E’ sufficiente spesso una sola parola a completare il
verso, a reificare con scioltezza i sentimenti di un autore che ha deciso di
confessare il suo esistere con un linguismo veloce e segmentato. Arcobaleno a
tratti, il titolo. E che cosa di più vicino all’esistere dell’arcobaleno? Che
cosa l’arcobaleno? Orizzonti lontani, inarrivabili, colori, armonie, fughe,
andate e ritorni senza tregua… La vita. Il suo proiettarsi oltre il limen,
oltre ogni ostacolo, verso territori inesplorati dove poter reificare i nostri
inappagamenti. Se poi questi arcobaleni sono a tratti ancora di più si fa
concretezza il riferimento all’esistere. Sì, perché a tratti noi sentiamo
questo bisogno e a tratti la vita mostra ogni suo barlume di felicità: amore,
memoriale, immaginazione, onirico, si mischiano in un ensemble di lirismo nuovo
e suggestivo:
Quanto
colore
Sapessi quanto
Colore
eri
Quando
il mio mondo
Era
nero,
era bianco
e
vivevo rubando
petali
d’oro nel vento
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