sabato 3 aprile 2021

CARMEN MOSCARIELLO LEGGE: "SFINGE DI PIETRA" DI CLAUDA PICCINNO

Sfinge di pietra

-Astone SphinxPoesie di Claudia Piccinno, Prefazione di Dante Maffia.Postfazione di Nazario Pardini, Nota critica di Brunello Gentile.

Lettura di Carmen Moscariello

Carmen Moscariello, 

collaboratrice di Lèucade

Che cosa può produrre un libro di Poesia, all’alba, quando il giorno è ancora lontano e l’attesa dei sogni si è conclusa? La mia alba si è aperta con il libro di poesia di Claudia Piccinno ” Sfinge di pietra”.  E il miracolo della poesia è in grado di trasformare un’alba quasi scontata, in un immenso atto d’amore. Così chiamerei quest’opera; che è anche  un coltello affilato che sa incidere sulla scorza dura e indifferente di un mondo statico e apatico che non sa niente dell’Amore.

I versi della poetessa  mi coinvolgono fin dal primo epigramma, mi fanno sentire solidale, vicina nel sentire, fiduciosa nell’ascolto. Poiché la parola di Claudia Piccinno è la verità , e la verità è coraggio e porta con sé gli infiniti valori del bene e della giustizia, dell’autentica grandezza. Non è facile essere coraggiosa, non è facile sfidare le regole ovattate del mondo, marciare su spilli affilati e dire col potere della parola ciò che si è, quali sono i propri sogni, le speranze, le attese, i tradimenti,  i mulinelli infuocati di un domani che sotto la corda affilata del verso non accenna a fermarsi. Non c’è pacatezza nel verso di Claudia, ma una volontà invincibile di andare avanti , di costruire sempre nuove strade e nuovi sogni. Né la strada accidentata e le spine dei cespugli aggrovigliati ai bordi della strada  possono impedire la sua protesta. I poeti, i grandi poeti possono cambiare il mondo, possono insegnarci che la strada della Resurrezione è sempre possibile.

Il libro è uno scrigno di bellezza, è aperto dalle nobili parole di Dante Maffia che ha il cuore generoso e onesto, e, concluso, in quarta di copertina, da Nazario Pardini, il grande esteta, L’Enea di ogni tempo, il pietoso Enea che ci sostiene e dice a tutte noi andate avanti, niente vi può essere negato, poiché siete  Donne- Poeta”. La vita di Claudia che è prima di tutto poesia è anche grande lavoro, impegno educativo nella scuola, esperto e raffinato impegno  di traduzione in molte lingue di poeti italiani e stranieri ,è messaggera di pace in grandi gruppi umanitari, è una mamma, è una donna che sa parlare al mondo senza paura con l’orgoglio di essere donna e di sapere cosa chiedere alla vita. Anche questo libro di poesia , come altre sue scritture, porta la traduzione a fronte in inglese. “L’opera nel suo insieme è proteiforme, fattiva. E, soprattutto, quello che vale, è l’equilibro tra il dire e sentire: una simbiotica fusione che difficilmente si trova in altri poeti” [1].

La poesia di Claudia Piccino è un “geranio alla finestra”[2] un fiore colorato ,immenso, un profumo d’amore, di rispetto per la vita. E’ un fiore delicato che sa resistere al freddo dell’inverno, alle gelate improvvise della primavera, rinasce sempre con tutto l’orgoglio, con vigore centuplicato. Credo che la sua poesia , sia per questo, ancor più un dono raro , da tenere d’ acconto, ma all’aria aperta, poiché la sua libertà non è barattabile. “Nonostante il peso del suo fare Claudia non si è lasciato abbindolare dalle mode, dai soprusi dalle sperimentazioni gratuite , e ha scritto secondo il suo sentire, ligia spesso addirittura a una metrica che ai  lettori superficiali potrebbe far pensare a Carducci e a D’Annunzio e che invece è un suo modo di chiudere nella musica le  emozioni”[3] Così scrive il grande Maffia.

 E’  una scrittura arguta, musicale, ma che in alcuni tratti ha la forza di un punteruolo, scalfisce, insegna, dice qual è il dolore e l’amore di una donna. L’opera è da leggere tutta d’un fiato, la senti tua fin dai primi versi, ne condividi i suoni, il fuoco di Wagner, i contrappunti, i colori, la strumentazione, le ragioni, i fatti, l’epigramma l ‘ottonario breve classico e moderno, Tutti questi fuochi  li gradisci i e li accogli armoniosamente nell’anima.

Carmen Moscariello

Sfinge di pietra, prefazione di Dante Maffia, quarta di copertina di Nazario Pardini, Nota critica di Brunello Gentile, Postfazione di Francesca Ribacchi, immagine della copertina: Ipazia di Alessandria di Immacolata Zabatti. Edita da Il cuscino di stelle, ottobre 2020.



[1] Nazario Pardini

[2] Claudia Piccinno pg.27

[3] Dante Maffia pg. 3

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