IL LABIRINTO
Nel mio labirinto
Nel mio passare attraverso
Stretti passaggi bui
Non ci sono solo draghi
Che sbuffano fuoco
E rapidi voli di corvi
Scivolo su lastre di ghiaccio improvvise
Mi aggrappo a liane
Che vengono giù da alberi verdissimi
Mi aiutano a salire in cima e da lì
Colgo un frutto, lo mangio.
da lassù si vede solo nebbia
forse più in là, chissà,
macchie di sole sull’erba
e distese di margherite e fragole.
SABBIE MOBILI
Lasciate che i miei ricordi scivolino via
Fanno troppo male
Trattenuti nel petto
Diventano fango , sabbie mobili
Le Sirene di Ulisse
Io cammino sola con uno zaino in spalla
In uno stretto passo tra due montagne
Indietro non posso tornare
Avanti nebbia, non vedo oltre,
datemi una lampada
e che diventi Sole.
LA GROTTA
Lungo il cammino
Una grotta
Sono entrata per riposare
Lo zaino pesa
Per terra è umido ma ho trovato della paglia
Dal soffitto qualcosa pende
Spero siano stalattiti
Ma non ci sto a pensare
Fossero anche pipistrelli
Dormirò con loro.
Dalle pareti, scivolano giù le lacrime del tempo.
PROVA A DANZARE
Un Dio pietoso, forse,
Mi ha lasciato del cibo fuori la porta
Frutti, pane appena cotto, miele
Lo porto dentro
E sotto la sporta trovo anche
Anelli d’oro con sonagli per le caviglie
Una voce dentro mi sussurra
“Prova a danzare”.
Lory mia,
RispondiEliminain queste nuove liriche, soprattutto ne "Il labirinto" la cifra stilistica è un pò cambiata ed è un bene, vuol dire che sai districarti con mestiere nell'arte poetica.
Il contenuto rivela ancora i tuoi fantasmi, ma forse scrivendo li esorcizzi, li rendi visibili, combattibili per te stessa e per tutti noi. Li liberi dallo stato inconscio. So che sei una donna forte e tesa al domani, vedrai che dialogare con te stessa ti aiuterà non poco... Ed è un miracolo, una coda dell'arcobaleno, che in un periodo simile si sia palesata questa autentica vena aurea di Poesia con tutti gli elementi che la connotano come originale, moderna, eppure lontanissima dalla prosa, della quale da tantissimi anni sei preziosa figlia. Ribadisco che l'ermetismo 'apparente' le dona aspetti intriganti e il pessimismo, presente nelle altre tre liriche è offuscato dalle chiuse in levare.
Continua a seminare perle preziose. Ti tengo stretta e ringrazio il nostro 'Nume Tutelare' per aver colto la tua grandezza!
Maria carissima, grazie per Il tuo sostenermi e incoraggiarmi in una strada per me così nuova come la poesia....una strada piena di emozioni e di forti immagini...grazie Amica mia insostituibile per la tua stima e per il tuo affetto! Ti tengo stretta anch' io! Loredana
RispondiEliminaQuattro poesie che descrivono un percorso, che potrebbero costituire una plaquette a se stante cui si potrebbe persino attribuire un titolo: LABIRINTO, prendendo spunto proprio dalla prima delle composizioni.
RispondiEliminaLabirinto perché? Perché effettivamente in un dedalo sembra di trovarsi, un paesaggio surreale irto d'insidie ("lastre di ghiaccio improvvise", "sabbie mobili", "grotte" umide) attraverso le quali, tuttavia, si procede - la D'Alfonso procede - ora mangiando un insperato frutto, ora trovando della paglia per giaciglio.
Esula, si distacca un po' dalle altre "Prova a danzare" ma non perché anche questa non lasci presupporre un cammino (sebbene la Nostra sia in casa, il viaggio del pensiero prosegue) ma per un diverso genere di motivo: qui entra in azione l'altro. "Un Dio pietoso - lei scrive - forse"; forse appunto. E' la parola-chiave, è la constatazione, la presa di coscienza di non essere sola in questo percorso.
Gli anelli d'oro con i sonagli - non è un dettaglio, attenzione - si trovano ancora "sotto la sporta": bisogna sollevarla, portarselo in casa il cibo per scovarli.
Ed iniziare la danza.
Sandro Angelucci
Caro Sandro, la tua è una vera e propria recensione sui miei umili versi... ...grazie, tu sai analizzare i testi in modo profondo come pochi sanno fare! Grazie di questo prezioso regalo, Amico mio Poeta. Un abbraccio Loredana
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