martedì 3 marzo 2015

JAMSHID SHAHPOURI "POESIE"

Il futuro era oggi
Mia madre accanto a mio padre,
retto e spavaldo lui,
giovane e bella lei
dagli occhi grandi e speranzosi
seduta sulla sedia sotto il braccio del suo uomo
per i tempi che verranno:
il futuro.
Un lembo di mano che sfiora
la guancia della ragazza che amerà
e che sposerà.
Una foto a solo busto in bianco e nero.
La tua mano, babbo!
Le tue mani,
le vostre mani
che lavoreranno
e ci insegneranno a nascere e crescere,
a crescere e capire
a capire e amare.
Ci insegneranno il bene
per scinderlo dal male
per scindere e scegliere
lʼagognata dignità la cui linfa
sarebbe poi stato il sudore
del nostro lavoro,
quello delle mie mani,
delle nostre mani.

Ci insegneranno i versi dei vostri poeti:
“ Datti al lavoro,
non ti demandar di che,
chʼeterno capitale è! ”
Ahimè! Ahimè!
***

Amori miei!
Perdonatemi!
Ché le mie mani non avrebbero
nel futuro,
il futuro era oggi,
lavorato!

Jamshid Shahpouri


Jamshid Shahpouri, poeta iraniano, vive in Italiada diversi anni; ha tradotto (inediti) dallʼitaliano al persiano poesie di Alda Merini, Dino Campana e Domenico Ingenito e dal persiano allʼitaliano opere di narrativa di Mostafa Mastur, Mahshid Amirshahi, Samad Behrangi e poesie di Ahmad Shamloo, Forough Farrokhzad, Sohrab Sepehri, Abolghasem Irani.

Nessun commento:

Posta un commento