Un commento a Vito Lolli sul blog del mese di marso
Giuste,
puntuali,
chiarificatrici
e
al
tempo
stesso
affascinanti mi
sembrano
le
dichiarazioni di Vito
Lolli
su
cosa
sia
l'Arte
e
la
Poesia.
Dichiarazioni
che
vengono
formulate
dopo
una
incursione
nelle
profondità
della
mente,
nel
campo
dell'irrazionale e
del
mistero
della
vita.
Egli
pone la domanda finale, quella che spesso
mi
sono
chiesto
anche
io:
“Che
la
poesia
sia
la
vera
conoscenza?
“
Penso che siamo sulla strada giusta, ma
è
chiaro
che
bisogna
intendersi
sul
concetto
di
conoscenza
che
non
è certo
quello
acclarato
della cruda realtà
esistenziale
ma
piuttosto
quello
centrato
sul
mistero,
azzerate
tutte
le
sovrastrutture
esistenziali,
che
porta
ad
annullare
il
tempo
tra
passato,
presente
e
futuro,
a
fare
della
memoria
( memoria totale, cosmica, universale) speculazione
massima e
terreno
fertile
per
una
verità
finale,
non
illusoria
ma
sostanziale
e
definitiva.
Finito
il
potere
razionale,
raschiato
il
fondo
della
mente
pensante,
chiusi
i
canali
della
conoscenza
comune
si ha accesso all'Arte, alla Poesia,
attivando quel
mondo
del
Nulla
fantastico,
increato, indeterminato ed eterno,
corrispondente
al
regno
dei
cieli
che
contiene
tutti
i
mondi
e dove
il
tempo
è
costantemente
presente
nella
sua
universalità.
E l'accesso avviene attraverso lo
status della follia, una follia costruttiva e necessaria fuori da qualsiasi
schema, dai codici e dai comportamenti tradizionali affinché l'artista riesca a
travalicare ogni confine della conoscenza convenzionale , sostituendola con una
sua alterità necessaria per giungere alla verità finale, al mistero divino.
E questa è l'arte .
Un toccare il fondo, ritornando alle
origini, giungendo agli abissi dell'esistenza in condizione di geniale
intuizione , affinché l'opera artistica abbia inizio e venga completata.
Ma questo è un fondale oscuro, privo di
qualsiasi riferimento razionale, uno stato di trance, di ipnosi creativa, una
trasmutazione totale, per porsi nella condizione ottimale ed accedere alla luce più alta quella della
comprensione e della diffusione della Bellezza.
In tale contesto quindi si pone il
concetto di Bellezza, che è, come giustamente è stato osservato, l'indefinito,
l'indeterminato, l'incomprensibile ma
onnicomprensivo stato emozionale di tutte le cose e di ogni verità; il mistero
più alto, la presenza del divino; Dio stesso.
Carmelo Consoli
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