Una
vera romanza di versi incatenati in uno spartito suadente che cerca e trova
momenti di alto sperdimento emotivo. Un melologo. Un ecfrasi fra parole e
sculture stagionali scolpite da grazia di suoni. E le dita dolci e loquaci
sfiorano tasti; emettono note che si incatenano in una melodia di nitore
wagneriano. Un filo che inanella endecasillabi in una preziosa collana “d’erbe
e corolle al collo di fanciulle”. “Una ad una si cercano, le note,/ eccole al Maestrale verso Alcyone/ per
tornare vestite del lucore/ tremulo dei crepuscoli stellari/ come un coro di
rondini”. Impennate sinfoniche, acuti pucciniani, intermezzi prodromici alla
serenità contemplativa. Variazioni di ritmi, di ondulazioni ispirative, rattenute
di settenari, esplosioni di nobili versi. Una vera cascata finale di acqua cristallina; una nota che
vince, che si immola al Bello, che “goccia lenta arriva/ preludio a tema di
felicità”. Un settenario nel distico finale a dare il via all’acuto tenorile.
Nazario Pardini
Preludio
Quali
versi dissolvono davvero
le
sensazioni plasmate dai sogni
le
inesatte visioni di dolore
della
carnalità l’albeggio incauto
quel
lieve distillio di note for…
me, and for you for more?
Una ad
una le dita vanno a sfioro
a
tasti neri poi bianchi poi, liberano
arie
di strane alchimie, al florilegio
si
aprono dei bei campi a primavera
d’erbe
e corolle al collo di fanciulle.
Una ad
una si cercano, le note,
eccole
al Maestrale verso Alcyone
per
tornare vestite del lucore
tremulo
dei crepuscoli stellari
come
un coro di rondini.
Una si
attarda, rientra sola mentre
già suona melodia.
Goccia
che lenta arriva
preludio
al tema di felicità.
Patrizia Stefanelli
Sembrano danzare le parole di questa poesia, è una danza di fiori, di gesti, di parole, una festa di armonia e di luce, qualcosa che somiglia alle sinfonie di Beethowen. Quell'ultimo verso poi affascina: "preludio al tema di felicità"...stupendo. Bellissima e particolare la sua penna trascina e sa eseguire stupende melodie che affascinano, Complimenti sinceri, in segno di stima.
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EliminaGrazie a Lei, caro lettore per questo dolcissimo commento. Se qualcosa è riuscito a raggiungerla, qualcosa che somigli ad una sinfonia... ne sono felice.
EliminaRingrazio infinitamente il Prof. Pardini che sempre mi legge tra le parole di una poesia.Una bellissima sorpresa la sua recensione che mi torna come quella nota che sembrava perduta.
RispondiEliminaIl Professor Pardini introduce divinamente una lirica che é Musica allo stato puro. Stordisce, rapisce i sensi, coinvolge e trascina all'acme della felicità. E quanto c'è da dire sui versi che non si piegano affranti sulla nostalgia, sul senso del perduto, sulla paura di vivere? Non si é abituati a un "Preludio" alla felicità...
RispondiElimina"Una ad una si cercano, le note,
eccole al Maestrale verso Alcyone
per tornare vestite del lucore
tremulo dei crepuscoli stellari
come un coro di rondini.
Una si attarda, rientra sola mentre
già suona melodia."
Cara Pat, in un secolo così particolare, nel quale i poeti, quasi inevitabilmente, percorrono un itinerario lirico senza sorprese, tra alluvioni di parole cariche di materia spessa, tra inventari di rovine; tu, lieve come spuma di mare, tessi un' Elegia alla musica della gioia. Ci prendi per mano e ci ricordi, con la raffinata maestria di Artista, che ti contraddistingue, che esiste ogni giorno un 'preludio'... basta crederci!
Io ci credo come te e ti sono infinitamente grata per simili, didattici doni!
Maria Rizzi
Grazie di cuore, Maria, per aver accolto il messaggio di questi pochi versi; per questo ritorno necessario alla sinfonia della nostra vita. Tra tutti i suoi colori, ci sono passaggi che sembrano sfumature tra i veli colorati di un arcobaleno. Ponti necessari a quell'unico "sentire", fragile eppure grandioso, che ci rende umani e che può, se ascoltato, condurci alla gioia. Crediamoci! Patrizia Stefanelli
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