Se la poesia parlasse, forse direbbe qualcosa di simile. Soprattutto lo direbbe a chi, con i versi, vuol farsi bello...
Claudio Fiorentini, collaboratore di Lèucade |
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E se capir come l’intendon l'altri
senza voler addivanzar pretese.
senza voler addivanzar pretese.
Or tu mi scrivi, tu, che m’hai prodotta,
ed anche pubblicata per disbrigo
di qualche piagnisteo che a voce dotta
t’ha fatto sentir d’essere un gran figo.
ed anche pubblicata per disbrigo
di qualche piagnisteo che a voce dotta
t’ha fatto sentir d’essere un gran figo.
Ma mi son rifugiata nella grotta
dell’intimo imprendibil che non dico
perché io non son cosa da una cotta
che si fa consumar dal fuoco amico.
dell’intimo imprendibil che non dico
perché io non son cosa da una cotta
che si fa consumar dal fuoco amico.
Io non soddisfo l’ansie monetarie
ma non vorrei che la mia compresenza
di vanità riempisse il mio mistero.
ma non vorrei che la mia compresenza
di vanità riempisse il mio mistero.
In conclusion, io non casco dal pero,
ma cresco sol con chi, con la pazienza
coglie frumento e butta erbacce varie.
ma cresco sol con chi, con la pazienza
coglie frumento e butta erbacce varie.
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