mercoledì 24 marzo 2021

AUGURI DAL CIRCOLO I.P.L.A.C

Carissimi amici,

è trascorso un anno e la vita resta chiusa in un limbo. Siamo sempre bruchi, desiderosi di tornare farfalle. Gli auguri stonano con il dolore che ci circonda, ma è indispensabile levare un canto alla vita. In nome della speranza dedichiamo atutti  l'umile tributo del Direttivo del nostro Circolo I.P.la C. - Insieme per la Cultura -ovvero di undici cuori stretti in uno solo.

 

Gemme di felicità

 

Seduti sul muretto della vita

a regalarsi il bello senza tempo

nell'involontaria e panica purezza,

in attesa di uscire allo scoperto.

Per giungere alla vetta della gioia

dovrai scalare perfide amarezze!

Senza certezze, 

avvinghiati alla speranza:

unica virtù

da non tenere a distanza.

Nessun male può fermare la danza

di una nuova primavera.

Nel ricordo

nuvole di salsedine

e tante mani unite

come perle di una preziosa collana.

Teniamo gli occhi aperti

alla ricerca di una mano,

lanciando il cuore

oltre la staccionata.

La vita chiede ancora risposte.

Siamo qui,

sulla rena del tempo,

volti al sole.

E verrà il tempo

e sarà di nuovo nostro

e con occhi stupiti

vedremo colori dimenticati.

La gioia è un albero piantato,

le storie non sono solo di ieri,

ma una casa che abbiamo costruito.

Una parola viva, un volto autentico...

Tutto darei

per una gemma di felicità.

 

Valeria Bellobono, Paolo Buzzacconi, Massimo Chiacchiararelli, Fiorella Cappelli, Silvia Cozzi, Loredana D'Alfonso, Roberto De Luca, Luca Giordano, Roberto Mestrone, Maria Rizzi, Laila Scorcelletti.  

P.S. Un ringraziamento speciale a Paolo Buzzacconi, collante di queste iniziative   

 

2 commenti:

  1. Mi unisco agli auguri degli undici moschettieri guidati dal grande Paolo. No, gli auguri non stonano, se accompagnati dalla speranza... Speranza, ho detto? ohibò, che brutta parola! volevo dire IMPEGNO - nel nostro piccolo - per un mondo a misura più umana. Franco

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  2. Franco mio, ti ringrazio, sai bene che dovevi essere un moschettiere e, di fatto, lo sei sempre. Paoletto è stato il collante, ha unito i versi scritti con entusiasmo da tutti. Riguardo al termine speranza, nei secoli il suo significato è cambiato. E' importante andare al nucleo, quello 'spe', derivante dal latino. Non un sibilo sfuggente, ma definito, puntato, per asserire e concentrare l'augurio. La speranza è atto di presenza, di volontà, di impegno. Si sposa con il tuo giustissimo concetto. Ti abbraccio grata... a nome di tutti!

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